Monovolume con dimensioni da utilitaria, offre parecchio spazio per passeggeri posteriori e bagagli. Su strada si apprezzano la facilità di guida e il motore brioso e parco nei consumi; lascia a desiderare l’insonorizzazione. La dotazione è ricca, ma plastiche e finiture sono al risparmio.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
In soli quattro metri di lunghezza offre la praticità tipica delle monovolume: questa giapponese va bene anche per la città, ma ospita comodamente tutta la famiglia. Su strada è agile e gradevole da guidare, oltre che molto sicura: l’assetto è ben congegnato e l’Esp fa parte della completa dotazione di serie. La spinge un 1.4 a gasolio che non manca di brio e consuma poco, ma l’abitacolo dovrebbe essere meglio isolato acusticamente e più curato nelle finiture. Il prezzo della Exclusive non è basso, ma comprende accessori come il tetto in vetro o la telecamera posteriore.
Grazie alla sua compattezza (è lunga solo 4 metri) questa monovolume è adatta alla città, ma non è avara di spazio: è comoda per quattro adulti e volendo ci si sta anche in cinque; niente male anche il bagagliaio, nonostante manchi il divano scorrevole. La qualità delle finiture, invece, non è il massimo. Gradevole ed equilibrata nella linea, la carrozzeria tradisce la stretta parentela con la Toyota Verso-S, rispetto alla quale la Trezia si differenzia soprattutto nel frontale.
A spingere questa versione c’è un 1.4 a gasolio capace di 90 CV e abbinato a un cambio a sei marce molto ben manovrabile (anche se il pedale della frizione richiede uno sforzo superiore alla media): a patto di essere tenuto sopra i 2000 giri, offre una spinta brillante e un allungo niente male; si fa apprezzare per i consumi, bassi anche in città e in autostrada, ma l’insonorizzazione lascia a desiderare.
Col favore delle sospensioni piuttosto rigide (ma non tanto da penalizzare il comfort) e dello sterzo preciso, questa giapponese accetta pure di essere condotta fra le curve con piglio brillante, garantendo un comportamento sempre sicuro e reazioni prevedibili: se si esagera e si manifesta il sottosterzo, viene “corretto” dal puntuale e deciso intervento dell’Esp (di serie per tutta la gamma).
La Exclusive è la versione di punta e offre di serie anche alcune “chicche” come i cristalli posteriori e il lunotto scuri, il tetto in vetro, la chiave elettronica con avviamento a pulsante e la telecamera posteriore. Per risparmiare ci sono la Trend, con “clima” manuale anziché automatico, e la Comfort, che rinuncia pure ai cerchi in lega e ai fendinebbia, ma non alla completa serie di airbag (che comprende quello per le ginocchia del guidatore) né ai poggiatesta attivi.
La leva del cambio è comoda da raggiungere, e al centro della spigolosa e moderna consolle campeggia il grande schermo del computer di bordo, ma la qualità delle plastiche lascia a desiderare come pure la fattura di alcuni dettagli; migliorabile anche la leggibilità del contagiri. Nessuna critica, invece, per l’abitabilità: quattro adulti viaggiano comodi e, grazie alla seduta piatta come lo è il pavimento, un quinto passeggero non si sente di troppo. Ampio e pratico pure il baule, con il piano di carico che può essere rialzato e portato a filo della soglia.
Plancia e comandi
Lo schermo di 6,1” al centro della consolle (in cui sono visualizzate le informazioni del computer di bordo) dona all’insieme un aspetto “tecnologico”; comoda la leva del cambio che sbuca da una torretta. Le plastiche, però, sono rigide e sottili, e lasciano a desiderare anche dettagli come le bandelle di feltro che proteggono le guide dei sedili o l’apparentemente fragile leva per registrare in altezza quello di guida; inoltre, il doppio cassetto di fronte al passeggero (con il vano superiore che ospita le prese Usb e Aux della radio) non è refrigerato né illuminato. Nel ben leggibile cruscotto stonano l’assenza del termometro del liquido refrigerante e il contagiri troppo piccolo, ma c’è la spia che suggerisce quando cambiare marcia per consumare meno.
Abitabilità
Davanti si viaggia comodi, complice la possibilità di regolare con accuratezza l’inclinazione degli schienali (nonostante questa sia affidata a un dispositivo a scatti); dà, però, fastidio il bracciolo centrale, troppo alto, mentre il volante (regolabile, ma non in profondità) rimane comunque troppo vicino alle gambe. L’abitabilità non delude nemmeno dietro: a differenza di quanto accade per alcune rivali il divano non può scorrere longitudinalmente, ma lo spazio davanti alle ginocchia non è poco e, grazie alla seduta piatta (come lo è il pavimento), si sta abbastanza comodi anche in tre.
Bagagliaio
Considerate le dimensioni della Subaru Trezia, il volume a disposizione è notevole; inoltre le operazioni di carico e scarico sono facilitate dalla soglia non troppo distante dal suolo e dall’ampiezza dell’imboccatura. Il fondo è posizionabile su due livelli: permette di sfruttare tutta l’altezza (per esempio per stivare un paio di grosse valigie sovrapposte) disponibile oppure, fissandolo rialzato di 12 cm, di eliminare il gradino che si forma quando si abbatte lo schienale (suddiviso asimmetricamente); quest’ultimo si sblocca tramite due levette sopra lo schienale o con una coppia di maniglie nel baule.
Essendo poco ingombrante, la Trezia ben si presta all’uso cittadino, anche se sullo sconnesso si paga la rigidità delle sospensioni. Ma in compenso quest’ultima caratteristica favorisce l’agilità fra le curve, dove pure soddisfano la tenuta di strada e la puntualità con cui l’Esp interviene in caso di bisogno. Il brioso turbodiesel – peraltro parco nei consumi – non teme neppure l’autostrada, ma ad andatura elevata il comfort risente della poco accurata insonorizzazione dell’abitacolo.
In città
Il cambio è dolce da azionare (un po’ meno la frizione) e lo sterzo leggero: in città si fa poca fatica, anche se nelle manovre in spazi ristretti e nelle inversioni a “U” si desidererebbe un raggio di svolta meno ampio; comunque sia parcheggiare è facile, perché la carrozzeria non è certo troppo lunga e perché si può contare pure sulla telecamera di retromarcia. Apprezzabile anche lo scatto garantito dal turbodiesel, peraltro mai troppo assetato; peccato che in accelerazione il suo rombo si faccia sentire un po’ troppo, e che sul pavé la risposta delle sospensioni risulti brusca.
Fuori città
L’assetto è solido e l’agilità tale che fra le curve si può anche guidare con piglio sportivo: la tenuta di strada è sicura (anche sul bagnato), e qualora si esageri si viene “avvertiti” dall’emergere di un deciso sottosterzo, seguito dal puntuale intervento dell’Esp. Un contributo al carattere frizzante di questa monovolume arriva dal motore, che “si sveglia” intorno ai 2000 giri, allunga con vigore sino ai 4000 ed è pure abbinato a un cambio che accetta di buon grado persino l’uso concitato. Basso il consumo: i 17,5 km/l di media da noi rilevati, anche se distanti dai 25,6 promessi dalla casa, non sono affatto pochi.
In autostrada
Ad andatura sostenuta la Subaru Trezia è sicura e la precisione elevata: i curvoni affrontati allegramente non impensieriscono e la stabilità non viene meno neppure nelle frenate d’emergenza. La sesta marcia piuttosto “distesa” (a 130 orari il motore lavora a 2500 giri) aiuta a tenere a bada i consumi e la rumorosità, ma senza penalizzare troppo quando si deve recuperare velocità dopo un rallentamento. Peccato che a inficiare il comfort ci sia la poco curata insonorizzazione dell’abitacolo: i fruscii aerodinamici e il rumore di rotolamento delle gomme danno fastidio.
Fra le poche della sua classe a disporre pure dell’airbag posto a protezione delle ginocchia del conducente, la Trezia ha un equipaggiamento di sicurezza molto completo che non richiede aggiunte a pagamento: sono di serie pure i poggiatesta attivi, i fendinebbia e il sempre consigliabile Esp, ma il cruise control non è previsto. Mancano i dati relativi ai crash test: questa giapponese deve ancora essere esaminata dell’Euro NCAP.
La Subaru Trezia non è ancora stata sottoposta ai crash test Euro NCAP, e di conseguenza la valutazione del suo grado di sicurezza può essere compiuta (al di là delle sensazioni di guida, che pure sono positive) soltanto basandosi sulla dotazione di serie. Che è molto completa: oltre agli airbag frontali, laterali e per la testa estesi ai posti dietro, prevede anche quello a protezione delle ginocchia del guidatore; inoltre, ci sono i poggiatesta attivi, che evitano il cosiddetto “colpo di frusta” (o, almeno, ne riducono le conseguenze) nel caso si subisca un tamponamento. Sono inclusi nel prezzo pure i fendinebbia, mentre stranamente non è previsto il regolatore di velocità, dispositivo che le rivali offrono almeno come optional a pagamento.
Nell’allestimento Exclusive la Trezia non è regalata, ma ha una dotazione che comprende anche accessori sfiziosi come il tetto in vetro o l’utile telecamera di retromarcia; e in fatto di sicurezza, l’equipaggiamento è completo sin dalla versione base. Con il 1.4 a gasolio garantisce prestazioni vivaci unite a una buona economia d’esercizio, e vanta pure buone qualità di guida, non solo in città. Lo spazio a bordo è parecchio e agevolmente sfruttabile, mentre restano da migliorare alcune finiture e l’insonorizzazione.
Compatta, eppure in grado di assicurare una notevole abitabilità, la Subaru Trezia concilia esigenze diverse e può essere eletta a unica auto di famiglia: è una vettura pratica, anche se resta fra le poche della sua categoria a essere priva del comodo divano scorrevole. Fra i pregi vanno annoverati i bassi consumi del suo 1.4 a gasolio, peraltro piacevolmente vivace anche se rumoroso in accelerazione (mentre in autostrada danno più fastidio i fruscii aerodinamici). Gratificante da guidare e molto sicura, questa giapponese resta migliorabile sotto il profilo dell’insonorizzazione e, in rapporto a quel che costa, meriterebbe maggior cura nelle finiture e plastiche dall’aspetto meno povero. Se non ci si vuole “sbilanciare” con la top di gamma Exclusive (che, comunque, è la sola a offrire di serie anche gli alzavetro elettrici posteriori e il vivavoce Bluetooth) ha pure il tetto in vetro e la telecamera posteriore ed è più cara delle rivali, può ripiegare sulla Trend senza rinunce sostanziali neppure per quel che riguarda la ricca dotazione di sicurezza; chi, invece, circola prevalentemente in città farà bene a valutare l’aggiunta del cambio automatico robotizzato MM-T a sei marce, che non costa uno sproposito e rende la marcia nel traffico meno stressante.
Abitabilità
Non è lecito pretendere di più da una vettura così compatta: lo spazio a bordo è parecchio e intelligentemente organizzato, tanto che si sta comodi non soltanto davanti ma anche sul divano (che può ospitare tre adulti senza troppi sacrifici).
Cambio
Preciso nell’innesto delle sei marce, il cambio manuale è dolce da azionare e accetta anche l’impiego più sportivo; la leva ha una corsa breve ed essendo rialzata nella consolle si raggiunge con facilità.
Consumi
Pur non essendo di certo avaro nelle prestazioni (a patto di tenerlo “su di giri”), il 1.4 si distingue per il suo elevato rendimento: consuma poco non soltanto fuori città, ma anche nel traffico urbano e in autostrada.
Dotazione
Anche se stranamente non può avere il cruise control, la Exclusive è ricca e offre di serie accessori (come il tetto panoramico in vetro, o la sempre utile telecamera di retromarcia) degni di vetture di categoria superiore.
Comfort
Le sospensioni non sono morbide: sullo sconnesso si “balla” troppo. Inoltre, in accelerazione il motore si fa sentire, mentre ad andatura autostradale danno fastidio il rumore di rotolamento delle gomme e i fruscii aerodinamici.
Divano
Diversamente da quanto accade nella maggior parte delle monovolume, il divano è fisso anziché scorrevole longitudinalmente, e perciò non si può scegliere se privilegiare lo spazio per i passeggeri o la capacità del baule.
Finiture
Oltre ad alcuni dettagli realizzati e rifiniti in modo approssimativo, dell’abitacolo delude la qualità delle plastiche: rigide, sottili e facili a graffiarsi, sono inadeguate alla categoria e al prezzo della vettura.
Raggio di svolta
Per invertire la marcia sono necessari ben 11,6 metri: è un valore superiore a quello delle rivali, penalizzante per la manovrabilità di questa (altrimenti molto agile) monovolume negli spazi ristretti.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 5a a 3950 giri | 181,4 km/h | 175 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 11,9 | 12,1 secondi | |
0-400 metri | 18,2 | 122,3 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 33,6 | 153,4 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 42,4 | 139,1 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 37,9 | 133,2 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 17,3 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 17,6 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 14,3 km/litro | 20,0 km/litro | |
Fuori città | 17,5 km/litro | 25,6 km/litro | |
In autostrada | 14,7 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 15,9 km/litro | 23,3 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 39,5 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 66,8 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,6 metri | 10,8 |
Cilindrata cm3 | 1.364 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 66 (90)/3800 |
Coppia max Nm/giri | 205/1800-2800 |
Emissione di CO2 grammi/km | 113 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 400/170/160 |
Passo cm | 255 |
Peso in ordine di marcia kg | 1060 |
Capacità bagagliaio litri | 429/1388 |
Pneumatici (di serie) | 185/60 R 16 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 5a a 3950 giri | 181,4 km/h | 175 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 11,9 | 12,1 secondi | |
0-400 metri | 18,2 | 122,3 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 33,6 | 153,4 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 42,4 | 139,1 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 37,9 | 133,2 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 17,3 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 17,6 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 14,3 km/litro | 20,0 km/litro | |
Fuori città | 17,5 km/litro | 25,6 km/litro | |
In autostrada | 14,7 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 15,9 km/litro | 23,3 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 39,5 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 66,8 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,6 metri | 10,8 |
Cilindrata cm3 | 1.364 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 66 (90)/3800 |
Coppia max Nm/giri | 205/1800-2800 |
Emissione di CO2 grammi/km | 113 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 400/170/160 |
Passo cm | 255 |
Peso in ordine di marcia kg | 1060 |
Capacità bagagliaio litri | 429/1388 |
Pneumatici (di serie) | 185/60 R 16 |