Si tratta di una suv 4x4 dalle forme possenti e spigolose, che pone l'accento sulla comodità e sulla capacità di muoversi quasi ovunque, anche sui fondi molto viscidi e sconnessi. L’abitacolo, di impostazione classica, offre notevole spazio anche in altezza; curate le finiture (le plastiche sono morbide e montate con attenzione). La strumentazione è completa, ma divisa tra il cruscotto analogico e due display, nella plancia e nella consolle (cosa che può distrarre se vengono consultati mentre si guida). La posizione di guida rialzata dà un piacevole senso di sicurezza e i sedili sono comodi. Disponibile solo con la trazione integrale e il cambio automatico Lineartronic a variazione continua, l’auto è realizzata sulla base del pianale SGP (Subaru Global Platform, già utilizzato per le più piccole Impreza e XV) ed è mossa da un sistema mild hybrid (ibrido leggero). Il nome e-Boxer deriva infatti dall’accoppiata fra un piccolo motore elettrico con 16,7 cavalli e il quattro cilindri 2.0 a iniezione diretta di benzina, con architettura boxer, a cilindri contrapposti, come tutti i propulsori della casa. La batteria del sistema ibrido è sotto il fondo del bagagliaio, al posto della ruota di scorta. Sicura sull’asfalto, la Subaru Forester se la cava bene pure nel fuori strada, grazie all’efficienza della trazione 4x4 e alla distanza da terra di ben 22 cm. Fluido il cambio CVT, che, però, nelle accelerate decise fa girare sempre ad alto regime (e rumorosamente) il motore a benzina; discrete le prestazioni, non bassi i consumi. Tanti i dispositivi elettronici di aiuto alla guida, tra i quali il cruise control adattativo e la frenata automatica d’emergenza.