Oltre alla linea rinnovata e alle migliorate finiture interne, vanta un motore più potente (211 CV) e un inedito differenziale autobloccante “elettronico”. Alle prestazioni elevate abbina facilità di guida e un sufficiente comfort. Discreti i consumi, da migliorare i freni.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Come le GTI che l’hanno preceduta, anche questa versione tutta nuova ha una caratterizzazione sportiva non eccessivamente vistosa. Oltre che su un inedito differenziale autobloccante elettronico, ora può contare su 11 CV di potenza in più. Ma nonostante le elevatissime prestazioni del 2.0 turbo a iniezione diretta di benzina, resta adatta anche all’uso quotidiano: è discretamente confortevole e consuma meno di quel che si potrebbe immaginare. Fra le curve sfodera doti dinamiche esaltanti, ma non mette mai in difficoltà con reazioni difficilmente prevedibili. Peccato, però, che l’impianto frenante manchi di un po’ di resistenza. Considerato quel che offre non costa troppo, ma il prezzo tende facilmente a salire dal momento che l’aggiunta di qualche accessorio è, di fatto, inevitabile.
Seguendo la tradizione delle Golf GTI, anche quest’ultimo modello propone i due filetti rossi nella mascherina e la linea caratterizzata in senso sportivo, ma come sempre senza esagerare: elementi distintivi sono le ampie prese d’aria frontali delimitate dai fendinebbia verticali, lo spoiler sopra il lunotto e l’estrattore con il doppio scarico sotto lo scudo posteriore. In opzione si possono avere i cerchi in lega di 18” (al posto di quelli di 17”), che giovano all’estetica e alla tenuta di strada.
Tutto nuovo anche il motore 2.0 turbo a iniezione diretta di benzina, che ha guadagnato 11 CV di potenza (per un totale di 211) rispetto al suo predecessore; è abbinato a un cambio manuale a sei marce (ma con sovrapprezzo si può avere il veloce robotizzato DSG) e a un inedito differenziale autobloccante “elettronico”, che migliora la trazione quando si accelera con le ruote sterzate.
Questa Golf “sportiva” ben si presta anche all’impiego quotidiano: consuma meno di tante auto “normali” e, nonostante le sospensioni rigide, il comfort è più che discreto. Anche se le prestazioni non sono da “auto per tutti”, la facilità di guida è sorprendente e le reazioni sempre sincere e prevedibili anche sul bagnato: tenuta di strada e stabilità sono ai massimi livelli e la sicurezza non viene mai a mancare. Peccato che nel contesto risultino un po’ sottotono i freni, soprattutto per quanto riguarda la resistenza all’impiego intenso.
Considerando i contenuti tecnici e prestazionali, il prezzo è proporzionato. Peccato, però, che si paghino a parte alcuni accessori – come il bracciolo centrale oppure i comandi della radio ripetuti al volante – che vetture meno costose offrono ormai di serie. È, inoltre, facile veder lievitare la cifra finale se si aggiungono optional utili quali i sensori di distanza, oppure se ci si lascia tentare da qualche elemento di personalizzazione, come i vetri posteriori scuri.
La plancia è quella – ottimamente rifinita – delle altre Golf, ma non mancano elementi caratterizzanti, come lo sportivo volante a tre razze con la corona “schiacciata” inferiormente. I sedili anteriori di foggia sportiva “bloccano” bene il corpo, ma gli schienali possono risultare sin troppo stretti. Sagomato anche il divano, che ha il posto centrale striminzito e rialzato: l’abitabilità effettiva è per quattro. Il baule ripropone pregi e difetti di quello delle Golf “normali”: capacità nella media della categoria e buona sfruttabilità lo rendono pratico, ma il gradino fra la soglia e il piano di carico non facilita il carico di bagagli pesanti. Utili i ganci per appendere i sacchetti e la botola ricavata nello schienale del divano che permette di stivare agevolmente anche degli sci.
Plancia e comandi
La plancia è quella, altamente curata nelle finiture e realizzata con materiali di primo livello, delle altre Golf. Ma la personalizzazione sportiva è evidente solo in alcuni dettagli, quali il volante “schiacciato” nella parte inferiore della corona, oppure il pomello del cambio in pelle e alluminio; metallo, quest’ultimo, utilizzato anche per la pedaliera. Ben fatti i comandi, anche se la manopola delle luci, che come in tutte le Volkswagen è nella parte sinistra della plancia, risulta poco intuitiva da trovare. Completo e riuscito il cruscotto, con il tachimetro che sfoggia un velleitario fondo scala a 280 km/h, mentre è migliorabile la leggibilità delle cifre che indicano la temperatura impostata nell’efficiente clima bizona.
Abitabilità
L’omologazione è per cinque, ma il divano, con le sedute laterali scavate e rialzato al centro, riduce i posti “veri” a quattro; senza contare che l’eventuale quinto passeggero deve anche vedersela con il mobiletto che sbuca fra i sedili anteriori e con l’ingombrante tunnel nel pavimento. Ravvivate dal rivestimento “scozzese” che ricorda quello impiegato nella prima edizione della Golf GTI, le poltrone anteriori sono marcatamente profilate, e addirittura lo schienale può risultare stretto per i guidatori più robusti; l’efficacia nel trattenere il corpo in curva, però, è indiscutibile. Discreta la disponibilità di portaoggetti, con l’utile cassettino a sinistra della plancia che si aggiunge a quello (protetto da serratura) di fronte al passeggero.
Bagagliaio
Ci sono rivali che offrono un baule più grande, ma quello della Golf si sfrutta facilmente: ha un’imboccatura larga e non pecca di soluzioni utili, quali la botola nello schienale per caricare gli sci, oppure i ganci per appendere i sacchetti della spesa. La notevole distanza (55 cm) fra pavimento e cappelliera permette di sovrapporre un paio di valigie, anche se il gradino di 20 cm che la soglia forma rispetto al piano di carico rappresenta un ostacolo quando si caricano oggetti pesanti. Ribaltando gli schienali (suddivisi asimmetricamente) si guadagna parecchio spazio, ma nel fondo resta un fastidioso gradino di 9 cm.
In città si può contare sulle compatte dimensioni della carrozzeria e sullo sterzo sufficientemente leggero a bassa andatura, ma sulle buche il comfort resta condizionato dalle sospensioni rigide mentre la scarsa visibilità posteriore impone la spesa extra per i sensori di distanza. Il terreno ideale della GTI è il misto, dove emergono i vantaggi dell’assetto studiato per offrire non solo elevati livelli di tenuta di strada, ma anche un’inaspettata facilità di guida: il motore spinge forte a tutti i regimi, ma le reazioni della vettura sono sincere e intuitive da controllare. Per essere una sportiva, si difende bene anche nei lunghi viaggi autostradali: il comfort di marcia è più che discreto.
In città
Con le sospensioni sportive non si può pretendere di passare “morbidamente” su buche e pavè, ancor meno se si aggiungono i cerchi di 18”. Però, la GTI, nel traffico, è maneggevole, non ha uno sterzo troppo pesante e gli ingombri (421 cm di lunghezza) non mettono in difficoltà al momento di parcheggiare; meglio, tuttavia, acquistare i sensori di distanza (optional, in kit quelli anteriori e quelli posteriori), perché la visuale posteriore è limitata dai massicci montanti e dagli ingombranti poggiatesta. Gratificanti, anche a bassa andatura, il rombo e la prontezza di risposta del motore.
Fuori città
Come è logico attendersi da una vettura sportiva, la tenuta di strada è impeccabile, e si mantiene elevata e sicura anche sul bagnato. Quel che, invece, sorprende, è la facilità di guida: sebbene lo sterzo non sia molto diretto, gli ingressi in curva sono fulminei e le reazioni sempre prevedibili; solo quando si esagera la coda tende ad allargare la traiettoria ma – anche grazie all’equilibrato aiuto dell’Esp – tenere sotto controllo la situazione non è mai impegnativo. Imperiosa la spinta del motore: oltre che molto potente, il 2.0 turbo è disponibile a tutti i regimi, tanto che, volendo, anche per effettuare rapidi sorpassi si può fare a meno di ricorrere al cambio.
In autostrada
La notevole precisione dell’assetto è rassicurante e, complice la generosa riserva di potenza del motore, non lascia percepire la reale andatura: per stare nei limiti, meglio utilizzare il cruise-control. Dunque, per essere una sportiva la Volkswagen Golf GTI risulta piuttosto versatile anche nei lunghi viaggi, pur costringendo ad accettare qualche limite di comfort determinato dalle sospensioni rigide (sui rattoppi si saltella) e dalla rumorosità del motore e delle gomme, che alla lunga risulta fastidiosa. I consumi non sono distanti da quelli di alcune utilitarie: con un litro di benzina si coprono più di 12 km.
Oltre agli immancabili Esp e controllo della trazione, c’è il differenziale autobloccante “elettronico”, che limita le perdite di aderenza quando si accelera in curva e – soprattutto sul bagnato – oltre all’efficacia della guida incrementa pure la sicurezza. Alla protezione passiva provvedono la completa dotazione di airbag, che include quello per le ginocchia del guidatore, e i poggiatesta anteriori attivi. I risultati ottenuti nei crash-test EuroNcap sono eccellenti: alla Golf sono state assegnate le cinque stelle, cioè il massimo punteggio.
Nei crash test EuroNcap la Golf ha riportato risultati di prim’ordine: le cinque stelle di punteggio globale sono suffragate da valutazioni parziali addirittura del 97% per la protezione degli occupanti, dell’84% per i bambini e del 61% per la tutela dei pedoni in caso di investimento, cui si aggiungono i 71 punti percentuali assegnati ai dispositivi di assistenza. In più, rispetto alle Golf “normali”, la GTI ha un differenziale autobloccante elettronico che migliora la trazione in curva e aumenta il grado di sicurezza nella guida sportiva. Ricco l’equipaggiamento di serie, che oltre ai poggiatesta attivi comprende anche l’airbag per le ginocchia del conducente e quelli a tendina estesi ai posti dietro; per la versione a cinque porte sono disponibili (in optional) anche gli airbag posteriori laterali. Inclusi nel prezzo il cruise control e i fendinebbia, mentre si pagano a parte i fari bixeno con sistema di orientamento automatico in curva.
Una berlina da usare tutti i giorni, ma con un carattere da vera sportiva da godere sulle strade tortuose e, volendo, anche in pista. Ecco la “ricetta” della GTI, che in quest’ultima edizione appare più centrata che mai grazie al perfetto equilibrio fra motore e telaio: le prestazioni sono di primo piano, ma risultano relativamente facili da sfruttare. Senza, naturalmente, rinunciare alla sicurezza, e neppure dovendo sopportare consumi esagerati. Il prezzo è adeguato ai contenuti, anche se con qualche optional – necessario o “sfizioso” che sia – lievita sensibilmente.
Chi ha famiglia preferirà probabilmente la più pratica versione a cinque porte, ma anche quella a tre – più slanciata e dinamica, e quindi in linea con la “filosofia GTI” – offre tutta la versatilità di una berlina. Certo, l’assetto “specialistico” impone qualche compromesso in fatto di comfort. E l’allestimento degli interni, con sedili molto sagomati e il posto centrale del divano da considerare di fortuna, è lì per ricordare che fra questa e le Golf “normali” le differenze ci sono, eccome.
Ma resta il fatto che poche vetture sono capaci di combinare altrettanta sportività con le esigenze dell’uso quotidiano in termini di abitabilità, maneggevolezza, consumi. A fronte dei raffinati contenuti tecnologici e della notevole qualità costruttiva, il prezzo non è alto; tuttavia, gli optional sono cari e, purtroppo, si pagano a parte anche alcuni accessori che una vettura di questa classe dovrebbe avere di serie.
Facilità di guida
La tenuta di strada è da vera sportiva e lo sterzo non risponde mai bruscamente. Le prestazioni elevate gratificano i guidatori esperti, ma le reazioni sono sincere e la vettura resta sempre facile e sicura da gestire.
Finiture
L’abitacolo è curatissimo: oltre al rivestimento della plancia in plastica morbida e gradevole al tatto, si apprezzano gli assemblaggi precisi e l’attenzione riservata ai dettagli, compresi quelli più nascosti.
Motore
Ha una tonalità di scarico esaltante e mai fastidiosa, un funzionamento fluido e privo di vibrazioni, e consumi ragionevoli. Ma il 2.0 turbo convince soprattutto per la prontezza e la disponibilità che dimostra a ogni regime, e per l’allungo vigoroso sin oltre la zona rossa.
Prestazioni
Se per farle raggiungere i 242 km/h di velocità massima serve la pista oppure, almeno, le “mitiche” autostrade tedesche prive di limiti di velocità, godere della vivacità delle accelerazioni e delle vigorose è possibile anche nei tragitti quotidiani.
Divano
Il profilo della seduta ha una sagoma differente rispetto a quella delle Golf “normali”: il posto centrale è più stretto e rialzato, e penalizza sensibilmente il comfort dell’eventuale quinto passeggero.
Dotazione
Strano che per una vettura di questo prezzo si paghino a parte accessori come, per esempio, il bracciolo centrale oppure i comandi della radio ripetuti al volante. Senza contare che è facile lasciarsi tentare dalla ricca (e cara) lista degli optional, e ciò fa lievitare il preventivo.
Frenata
A dispetto dei ridotti spazi di arresto, ci saremmo aspettati una maggior decisione nell’impiego sportivo e una superiore resistenza nell’impiego al limite.
Visibilità
La ridotta visuale posteriore, condizionata soprattutto dai massicci montanti, è un problema di tutte le Golf. Ma in questo caso la situazione è peggiorata dai poggiatesta di maggiori dimensioni, e i sensori di distanza si pagano a parte.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 6000 giri | 242,1 km/h | 240km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 6,8 | 6,9 secondi | |
0-400 metri | 14,8 | 157,7 km/h | 15,2 |
0-1000 metri | 26,5 | 201,2 km/h | 27,3 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 30,5 | 188,6 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 29,2 | 176,4 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 6a | 8,4 | 9,5 | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,7 km/litro | 10,0 km/litro | |
Fuori città | 13,5 km/litro | 17,2 km/litro | |
In autostrada | 12,1 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 3,4 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,8 km/litro | 13,7 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,0 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 64,3 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 138 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,5 metri | 10,9 |
Cilindrata cm3 | 1.984 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 155 (211)/5300 |
Coppia max Nm/giri | 280/1700-5200 |
Emissione di CO2 grammi/km | 170 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 421/179/147 |
Passo cm | 258 |
Peso in ordine di marcia kg | 1318 |
Capacità bagagliaio litri | 350/1305 |
Pneumatici (di serie) | 225/45 R 17 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 6000 giri | 242,1 km/h | 240km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 6,8 | 6,9 secondi | |
0-400 metri | 14,8 | 157,7 km/h | 15,2 |
0-1000 metri | 26,5 | 201,2 km/h | 27,3 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 30,5 | 188,6 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 29,2 | 176,4 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 6a | 8,4 | 9,5 | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,7 km/litro | 10,0 km/litro | |
Fuori città | 13,5 km/litro | 17,2 km/litro | |
In autostrada | 12,1 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 3,4 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,8 km/litro | 13,7 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,0 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 64,3 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 138 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,5 metri | 10,9 |
Cilindrata cm3 | 1.984 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 155 (211)/5300 |
Coppia max Nm/giri | 280/1700-5200 |
Emissione di CO2 grammi/km | 170 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 421/179/147 |
Passo cm | 258 |
Peso in ordine di marcia kg | 1318 |
Capacità bagagliaio litri | 350/1305 |
Pneumatici (di serie) | 225/45 R 17 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Volkswagen Golf usate 2019 | 12.490 | 19.790 | 108 annunci |
Volkswagen Golf usate 2020 | 14.400 | 21.930 | 174 annunci |
Volkswagen Golf usate 2021 | 17.099 | 25.620 | 220 annunci |
Volkswagen Golf usate 2022 | 8.800 | 27.710 | 128 annunci |
Volkswagen Golf usate 2023 | 21.500 | 29.650 | 110 annunci |
Volkswagen Golf usate 2024 | 24.990 | 35.360 | 33 annunci |
Volkswagen Golf usate 2025 | 45.900 | 45.900 | 6 annunci |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Volkswagen Golf km 0 2019 | 19.900 | 24.290 | 14 annunci |
Volkswagen Golf km 0 2022 | 30.800 | 30.800 | 1 annuncio |
Volkswagen Golf km 0 2023 | 28.400 | 41.400 | 6 annunci |
Volkswagen Golf km 0 2024 | 25.990 | 31.110 | 22 annunci |