Suzuki
Swift

da 22.500

Lungh./Largh./Alt.(cm)

386/174/150

Posti

5

Bagagliaio (litri)

265/n.d.

Garanzia (anni/km)

3/100.000

In sintesi

Disponibile solo come mild hybrid la Suzuki Swift è una delle utilitarie meno ingombranti: con 386 cm di lunghezza resta sotto la soglia dei "quattro metri". Nelle proporzioni la Suzuki Swift ricorda le precedenti generazioni, ma la carrozzeria è completamente diversa: ha forme arrotondate, contrapposte ai fari spigolosi, e una vistosa nervatura che come un anello corre intorno alla vettura, snellendola. Disponibile anche il bicolore, con il tetto nero.

Nonostante le dimensioni contenute della carrozzeria, l'interno della Suzuki Swift è ampio: quattro adulti stanno comodi e un quinto non è così sacrificato. D'effetto la plancia collegata alle porte da elementi verniciati di bianco. Il suo punto forza, comunque, è la praticità: i comandi, tutti fisici e con tasti di generose dimensioni, sono intuititvi. Semplice da utilizzare anche l'impianto multimediale con lo schermo di 9": è più sensibile al tatto rispetto al precedente. Manca, però, la piastra di ricarica senza filo per il telefono: va utilizzato il cavetto. Ormai una rarità la strumentazione con tachimetro e contagiri analogici che, comunque, è ben leggibile. Poco pratica, però, l'astina nel lato destro del cruscotto per richiamare le informazioni nel mini display centrale. Altra scomodità della Suzuki Swift, la soglia di carico del baule distante 20 cm dal fondo. Pur non eccezionale, della capienza del vano non ci si può lamentare: 265 sono i litri dichiarati con cinque posti in uso. 

L'unico motore della Suzuki Swift è un 3 cilindri 1.2 aspirato con 83 CV, accoppiato a una piccola unità elettrica da 3 CV (dà una mano nello spunto), che lo rende ibrido leggero. Due i tipi di cambio: manuale a sei rapporti oppure a variazione continua di rapporto (CVT), più che altro adatto a chi gradisce una guida fluida e tranquilla. La trazione è sulle ruote anteriori oppure su tutte e quattro: la Suzuki Swift è fra le rare utilitarie disponibili anche a trazione integrale. Il sistema è di tipo tradizionale, con un albero di trasmissione e un giunto viscoso che inviano il moto alle ruote posteriori quando quelle davanti slittano. Altra particolarità della Suzuki Swift, è fra le poche auto non elettriche a disporre di almeno una versione che emette meno di 100 grammi/km di CO2: ciò consente di accedere gratuitamente ada alcune zone a traffico limitato, come l'area C di Milano. 

Nella guida la Suzuki Swift a trazione anteriore e con il cambio manuale si presta a coloro che gradiscono andature rilassate e richiede il minimo impegno: la leva è precisa negli inserimenti delle sei marce, la frizione morbida da premere e lo sterzo non è pesante. Gli 83 CV danno il brio che serve nelle partenze al semaforo, meno nelle riprese in quinta e sesta marcia. Bene il comfort: sulle buche non si saltella e la Suzuki Swift non è rumorosa. Interessanti i bassi consumi dichiarati dalla casa. 

Versione consigliata

In pratica, la scelta per la Suzuki Swift si limita al tipo di cambio, manuale o CVT, e di trazione: anteriore o 4x4. Quest'ultima è indicata a chi vive in zona di montagna o per chi transita spesso su fondi fortemente accidentati. Per il motore, è offerto solo il 1.2 mild hybrid progettato per una guida tranquilla e per contenere al massimo i consumi. Unico anche l'allestimento, che offre praticamente tutto di serie: da un più che soddisfacente impianto multimediale, a un ricco corredo di aiuti alla guida che include anche il monitoraggio dell'angolo cieco, e perfino qualche lusso, come i sedili riscaldabili.

Perché sì

Prezzo. Considerati i contenuti dell'auto e la dotazione completa, è interessante.
Spazio. Per un'utilitaria l'abitacolo è ampio e il baule non è piccolo.

Perché no

Piastra. Manca la comodità di quella per la ricarica wireless dei telefoni.
Soglia di carico. Distante dal fondo del baule, risulta scomoda.

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