COME LA MG - E se i marchi cinesi che il governo vorrebbe portare a produrre nel nostro paese fossero… italiani? Non è un mistero che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni vorrebbe avere un secondo produttore da affiancare a Stellantis per rimpolpare il numero di automobili costruito in Italia. E non è nemmeno un segreto che i principali candidati arrivino tutti dalla Cina: dialoghi sono stati aperti con la BYD, la Chery e la Dongfeng, senza però “trovare una quadra” per il momento. E allora si potrebbe aprire una nuova strada: dare a un grande gruppo cinese un marchio “made in Italy” caduto nell’oblio. È un’ipotesi avanzata avanti dal Sole 24 Ore, che si basa su alcune fonti secondo le quali il governo starebbe pensando a un’operazione in stile MG, storico marchio inglese passato al gruppo Saic.
LA NUOVA NORMATIVA - I nomi indiziati sarebbero quelli dell’Innocenti e dell’Autobianchi (nella foto sopra la A112), marchi storici dell’automobilismo italiano che da ormai decenni hanno chiuso i battenti. Tuttavia questi marchi sono ancora parte del gruppo Stellantis, che tempo fa aveva anche pensato a un rilancio in chiave low cost. Ma il lungo periodo in naftalina potrebbe giocare a favore del governo, che vorrebbe diventare titolare dei diritti dei due marchi. Riporta infatti il quotidiano finanziario che “la nuova disciplina sul possibile passaggio al ministero di marchi storici - quelli inutilizzati da almeno cinque anni o quelli oggetto di un processo di cessazione da parte dell’azienda titolare - è una strumentazione che entrerà in vigore a breve, dopo la registrazione da parte della Corte dei conti del decreto attuativo”.
MARCHI REGISTRATI - Da valutare se la nuova normativa potrà essere applicata ai casi Innocenti e Autobianchi. Una volta sotto il controllo dell’esecutivo, i marchi potrebbero essere concessi a “imprese, anche straniere, che intendono investire in Italia o trasferire attività produttive situate all’estero”, dice la legge. Nel frattempo, a fine marzo, il ministero dell’Industria ha registrato all’ufficio nazionale brevetti e marchi due nuove versioni dei loghi, utilizzando una grafica diversa da quella registrata da Stellantis.