UN LAVAGGIO… COSTOSO - Il decreto coronavirus ha imposto agli italiani di stare a casa: si può uscire solo in pochi casi ben definiti. A titolo di esempio, per lavoro, per motivi di salute o per comprare del cibo. Ma a non aver chiuso, rispettando le normative, sono anche gli autolavaggi, inclusi quelli self-service. Eppure, diversi cittadini hanno ricevuto una multa di 533,33 euro (qui per saperne di più) per aver usato l’auto indicando nell’autocertificazione una ragione considerata come non valida: la pulizia della macchina. La sanzione è stata consegnata sul posto dalle forze dell’ordine. Si può pagare con lo sconto del 30% (373,34 euro) entro 30 giorni. Ma è tuttora da chiarire da quando vengono conteggiati questi 30 giorni. In base alle interpretazioni della più recente circolare ministeriale, è presumibile che si parta dal 16 maggio 2020: si pagherebbe con lo sconto entro il 16 giugno 2020. Contro la multa si può fare ricorso al prefetto: in caso di sconfitta, però, l’ammenda raddoppia (1.066,66 euro).
PAROLA AI LAVAGGISTI - Sul tema non c’è chiarezza. Sulla controversa questione, sono intervenute le associazioni di settore: Associazione lavaggisti italiani, Assolavaggisti, Federlavaggi. Che, in una lettera aperta indirizzata al governo, fanno anzitutto notare come gli autolavaggi svolgano una funzione importante: qui, i mezzi di trasporto pubblici possono essere puliti, fuori e dentro. Questa operazione aiuta a combattere il Covid-19, che “adora” lo sporco per diffondersi: vedi qui. Ricordiamo che il rischio contagio esiste per qualunque superficie, anche esterna: quindi, carrozzeria inclusa. Negli autolavaggi, qualsiasi mezzo viene pulito nel rispetto delle normative sull’ambiente, grazie anche all’utilizzo di presìdi igienizzanti. Le associazioni reputano che la pulizia dell’auto sia necessaria tanto quanto l’igienizzazione di case, condomìni, uffici, aziende. Il lavaggio del veicolo risulta quindi prezioso a chi è costretto a utilizzare la stessa: per lavoro, per fare la spesa, per recarsi in farmacia.
TUTTO IN SICUREZZA - Esiste anche un protocollo di sicurezza che i lavaggisti seguono per impedire il contagio di coronavirus: regole che possono essere esposte in ogni autolavaggio, affinché gli automobilisti le seguano. Ecco perché i lavaggisti auspicano che il governo intervenga: basterebbe una circolare alle forze dell’ordine e agli enti locali per chiarire che gli automobilisti non vanno puniti, concludono i lavaggisti.