CI HANNO VISTO LUNGO - Quando nel 1999 la
BMW presentò al mondo la BMW X5, il mercato delle Suv era ancora del tutto immaturo. Sarebbe esploso solo qualche anno più tardi diventando un vero e proprio fenomeno di moda dai numeri un tempo impensabili. Ad oggi, la sola BMW ha venduto oltre 3,3 milioni di modelli X grazie ad un’offerta capace nel tempo di soddisfare praticamente ogni gusto ed esigenza o di crearne delle nuove. Per comprendere la portata del successo, basti sapere che quasi una BMW su tre di nuova immatricolazione è contraddistinta dalla lettera X, una proporzione destinata a crescere con l’espansione della gamma. L’ancora più grande e lussuosa
BMW X7 è in fase di sviluppo e si affiancherà nel
2017 agli attuali cinque modelli X, a due o quattro ruote motrici di ogni taglia e tipologia, senza dimenticare le versioni ad alte prestazioni M.
LA X DIVENTA “GRANDE” - In principio ci fu lei, la cosiddetta “Sport Activity Vehicle” che per prima sdoganò la lettera X scritta in maiuscolo (quella minuscola, in casa BMW, contraddistingue i modelli a trazione integrale a partire dalla metà degli Anni 80). Era nata la BMW X5, una vettura che con i fuoristrada “classici” condivideva una posizione di guida rialzata, la trazione integrale e poco più. Gli interni erano spaziosi e ben rifiniti ma era soprattutto la dinamica di marcia la vera discriminante: scocca autoportante, sospensioni indipendenti e una ripartizione della coppia che privilegiava le ruote posteriori (38:62) la rendevano agile in strada come un'auto normale in strada e sufficientemente capace in off-road. Il mercato rispose positivamente tanto che, nel 2005, venne sfornata la 500millesima X5. Un anno dopo fu presentata la seconda generazione migliorata sotto diversi punti di vista e arricchita dalle tecnologie EfficientDynamics volte a ridurre consumi ed emissioni inquinanti.
X3.
UNA X5 RIMPICCIOLITA - Ripetere il successo della X5 con una vettura dall’identica impostazione ma in scala ridotta: era il 2004 e la casa di Monaco presentò la BMW X3. Più compatta nelle dimensioni e per questo ancora più maneggevole, era dotata di una trazione integrale di tipo “intelligente” capace di variare la distribuzione della coppia alle singole ruote. Prima di essere sostituita nel 2010, la prima generazione è stata scelta da oltre 600.000 clienti in tutto il mondo.
X4.
LA PRIMA SUV-COUPÉ - Nel 2008, la BMW coniò una nuova sigla per la BMW X6, la prima “Sport Activity Coupé” al mondo. Via di mezzo tra una grossa Suv e una coupé, era caratterizzata da un’impareggiabile presenza su strada. Per questo fu subito etichettata come “esagerata” da molti, ma è stata (e continua a essere) per tanti uno status symbol da guidare e da esibire. La X6 ha rivestito un ruolo pioneristico nella tecnologia BMW ActiveHybrid quando, nel 2009, fu dotata di un motore otto cilindri a benzina abbinato a due unità elettriche per una potenza complessiva di 485 CV. Nello stesso anno debuttò la variante sportiva M equipaggiata (insieme alla X5 M) con un V8 TwinPower Turbo da 555 CV.
X5.
LE ULTIME ARRIVATE - A partire dal 2009, la famiglia X ha accolto la “piccola” di casa. Contenuta nelle misure, a trazione integrale o posteriore, la BMW X1 privilegiava l’asfalto allo sterrato. Prodotta a Lipsia, in Germania e a Shenyang, in Cina, è stata venduta in 640.000 unità in tutto il mondo. È invece storia recente il lancio della BMW X4 che replica, in scala ridotta, la ricetta di successo della X6. Tutte le X, tranne la X1, sono prodotte nelle stabilimento americano di Spartanburg. Inaugurato giusto 20 anni fa, nel 2014 dovrebbe sfondare la produzione annuale di 350.000 auto con la previsione di arrivare a 450.000 per fine 2016.