LABORATORIO E MONDO REALE - Quanto carburante consumano e quanta anidride carbonica emettono realmente le nostre auto? I dati ufficiali sono quelli comunicati dalle case automobilistiche al momento dell’omologazione. Il sistema più recente prende il nome di WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure), che ha sostituito il NEDC (New European Driving Cycle) e rispetto al quale prometteva risultati maggiormente in linea con quelli del mondo reale. Ma i dati ottenuti in laboratorio si discostano quasi sempre da quelli reali. Di quanto? Troppo, secondo una recente indagine dell’Unione Europea, secondo cui i dati dichiarati per le auto a benzina, diesel e - soprattutto - ibride plug-in sono molto al di sotto di quelli che sono i consumi e le emissioni effettivi.
LE PHEV PIÙ INQUINANTI DELLE TERMICHE - Secondo lo studio, condotto su un campione di auto immatricolate nel 2022, il sistema WLT sovrastima il risparmio di carburante del 23,7% per le auto a benzina e del 18,1% per quelle diesel. Ma quel che è peggio è che le emissioni medie di CO2 delle vetture ibride plug-in sono pari a 139,5 g/km, vale a dire il 23% in più della media dei motori a combustione interna. Ciò accade principalmente per un motivo: le PHEV non vengono ricaricate così spesso come stima il test WLTP. Facciamo un esempio. Se una plug-in dichiara un’autonomia in modalità elettrica di 80 km, il calcolo dei consumi e delle emissioni ogni 100 km viene fatto unicamente sui restanti 20 km che l’auto dovrebbe percorrere affidandosi al motore termico. Nel mondo reale, un guidatore non si fermerà a ricaricare la batteria dopo 100 km, ma lo farà solo quando potrà, con il risultato che invece di abbassare i consumi li aumenta, a causa del maggior peso che deve trasportare.
RIDURRE GLI OBIETTIVI DELLA FLOTTA - Di conseguenza, dall’anno prossimo cambierà il modo in cui verranno calcolate le emissioni di CO2 dei veicoli ibridi ricaricabili. La UE ha anche espresso preoccupazione per la proliferazione di suv sempre più pesanti, che si allontanano maggiormente dai risultati dichiarati dal WLTP rispetto alle auto tradizionali. In pratica, i dati sulla CO2 dichiarati dalla Commissione Europea e dagli stati membri erano sottostimati e per questo la Corte dei conti chiede di perfezionare la legislazione attuale per ridurre gli obiettivi di CO2 della flotta: “La sfida chiave per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 e oltre sarà garantire un’adozione sufficiente di veicoli a emissioni zero. In particolare, sarà importante affrontare il problema dell’accessibilità economica dei veicoli elettrici, fornire sufficienti infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici e garantire l’approvvigionamento di materie prime per produrre batterie”, fa notare la Corte dei conti.
AUTO TROPPO PESANTI - La Corte dei conti chiede anche alla Commissione Europea di abolire entro il 2026 le attuali normative sulle emissioni “sostituendo gli attuali obiettivi dell’UE e a livello di produttore con obiettivi basati invece su una quota minima di veicoli a zero emissioni”. Serve quindi un “tetto massimo reale per le emissioni a livello di produttore, che non dovrebbe essere superato per le auto con motore a combustione e che includa tutti i tipi di ibridi”. Una richiesta simile metterà sotto la lente di ingrandimento tutte le auto non elettriche, con la possibilità che le vendite di auto più grandi e pesanti potrebbero ridursi. Secondo alcuni analisti, ciò potrebbe portare un terremoto nel settore automotive europeo.