HOLDING CONGIUNTA - La fusione tra Nissan e Honda è sempre più probabile: come avevamo anticipato la scorsa settimana (qui la notizia), le due case giapponesi stanno lavorando per unire le due aziende e creare quello che diventerebbe il terzo costruttore a livello mondiale, dopo Toyota e Volkswagen. Alle indiscrezioni si aggiungono ora le conferme sotto forma di un comunicato ufficiale che annuncia la firma di un protocollo d’intesa preliminare “in vista di un'integrazione aziendale tra le due società attraverso la costituzione di una holding congiunta”. Se tutto andrà secondo i piani, la tabella di marcia prevede l’accordo definitivo di fusione a giugno 2025, con le assemblee degli azionisti ad aprile 2026 e l’uscita dei titoli Nissan e Honda dalla Borsa di Tokyo tra luglio e agosto del 2026. Ad agosto del 2026, la nuova società verrà quotata nella capitale giapponese.
ANCHE LA MITSUBISHI? - Anche la Mitsubishi Motors, di cui la Nissan detiene il 24% delle azioni, è interessata a entrare nella fusione e ha firmato un'intesa preliminare. Entro gennaio del 2025 deciderà sulla forma di partecipazione all'integrazione fra Honda e Nissan.
L’UNIONE FA LA FORZA - L’obiettivo della fusione è di integrare le risorse, creare sinergie più profonde, migliorare la capacità di rispondere ai cambiamenti del mercato e aumentare il valore aziendale a medio e lungo termine. Grazie alle nuove sinergie, entrambe le aziende puntano a ottenere vantaggi di scala standardizzando le piattaforme dei veicoli. Verranno anche potenziate le capacità di sviluppo, in particolare sulle tecnologie per i veicoli definiti dal software di nuova generazione, e saranno ottimizzati i sistemi e gli impianti di produzione, con l’uso condiviso delle linee di produzione. Non solo: le due aziende prevedono di ottenere anche vantaggi competitivi sulla catena di approvvigionamento, migliorare l’efficienza operativa, acquisire vantaggi di scala nelle vendite e creare una “fucina” di talenti.
SOLUZIONE ALLA CRISI - A spingere verso questa decisione sono state in particolare la concorrenza cinese nei veicoli elettrici e la probabilità di nuovi dazi negli Stati Uniti dopo la rielezione di Donald Trump alla presidenza. L’annuncio del protocollo d’intesa arriva infatti dopo che lo scorso mese la Nissan era passata alla “modalità d’emergenza”, annunciando un taglio di 9.000 posti di lavoro e del 20% della sua capacità produttiva (qui per saperne di più). Anche la Honda non stava passando il periodo migliore della sua storia, con utili peggiori del previsto a causa soprattutto di un calo delle vendite in Cina. Da diversi mesi le due aziende conducono ricerche congiunte in vari campi, in particolare nei settori dell’elettrificazione e dell’intelligenza dei veicol.