"A Mirafiori si produrranno 100.000 auto all’anno"

Pubblicato 14 ottobre 2024

A margine del Motorshow di Parigi, l’ad di Stellantis ha parlato con la stampa: tra i temi caldi Mirafiori, il supporto della Ue e dei suoi membri al mercato automobilistico e la crisi di Maserati.

"A Mirafiori si produrranno 100.000 auto all’anno"

IL PROBLEMA DEL TRIDENTE - Senza mezzi termini, dritto al punto: a pochi giorni dal terremoto ai vertici di Stellantis (qui la news), l’amministratore delegato Carlos Tavares (nella foto qui sopra) torna a rispondere alla domande della stampa, spaziando a 360 gradi sul mercato dell’auto e sullo stato di salute del gruppo, negli ultimi giorni finito sotto la lente d’ingrandimento per i risultati poco incoraggianti fatti segnare dall’inizio del 2024. A partire da Maserati che non sta registrando le vendite sperate: un problema, secondo Tavares, dovuto non al prodotto ma a come questo viene recepito dalla clientela nei diversi mercati. Un qualcosa sul quale dovrà lavorare Santo Ficili (nominato al vertice del Tridente alla fine della scorsa settimana) a una condizione: non ridurre la rimuneratività dei singoli modelli (e il loro valore futuro) applicando scontistiche eccezionali. 

DAL 2026 A PIENO REGIME - La fabbrica di Mirafiori è entrata in difficoltà per colpa della Germania e dell’Italia che da un momento all’altro hanno tolto gli incentivi alle elettriche. Così Carlos Tavares commenta l’attuale stop alla produzione della Fiat 500 elettrica nell’impianto torinese, ma il futuro per tutti coloro che ci lavorano dovrebbe essere molto più roseo: dalla fine del 2025 arriverà sulla linea la nuova 500 ibrida (costruita sulla base della 500 elettrica e mossa dallo stesso propulsore mild hybrid della Panda). E i numeri prospettati dal manager sono elevati: una produzione annuale compresa tra le 80.000 e le 100.000 unità, merito anche di una prossima revisione della Fiat 500 elettrica che grazie a una nuova batteria e ad altri accorgimenti (non ancora noti) costerà meno del modello attualmente in produzione. 

NO AI DAZI - Tra gli stand protagonisti del salone parigino c’è sicuramente anche quello di Leapmotor, casa cinese arrivata in Europa grazie a una joint venture con Stellantis. E proprio a proposito dell’arrivo dalla Cina di tanti costruttori, Tavares si è espresso contrario all’applicazione di dazi da parte della Ue sulle auto prodotte nel Paese della Grande Muraglia. Le motivazioni? Principalmente una, ovvero la possibilità per questi costruttori di assemblare nei Paesi dell’Unione con i costi più bassi i loro modelli per aggirare i dazi, andando solo ad aggravare il problema legato alla bassa produttività degli impianti europei. Meglio quindi puntare sugli incentivi per stimolare la domanda, messa in crisi proprio dai maggiori costi delle vetture dovuti alla transizione energetica.



Aggiungi un commento
Ritratto di Newcomer
14 ottobre 2024 - 18:30
Ma cosa vuoi produrre ancora elettrico
Ritratto di BZ808
14 ottobre 2024 - 18:36
Ci crediamo... ma non solo 100.000, 1.000.000! Anzi... 1000.000.000!!!
Ritratto di Tistiro
14 ottobre 2024 - 18:59
Si molto meglio prendere incentivi per auto altrimenti invendibili mantenendo alti i prezzi. Meglio per lui sicuramente.
Ritratto di ilariovs
14 ottobre 2024 - 19:37
Andava meglio se producevano Leapmotor T03. Una citycar elettrica con 265 Km WLTP a 19000€ in Europa ancora non esiste, fosse fatta sotto marchio Lancia o FIAT avrebbe tutto un altro appeal ma la 500e... 320 Km a 33000€ anche se la portano a 29.900€ ormai è tardi è pieno di auto in arrivo a 25000€ dalla Casper alla Grande Panda, dalla R4 alla eC3. 500e farà comunque numeri limitati, a 35500 c'è la 02 di L&C con 66KWh e 270CV e BYD ha agia annunciato nuove arrivi in area 25000€ per il 2025.
Ritratto di Byron59
14 ottobre 2024 - 19:49
Vogliono gli incentivi pubblici, ma non il pubblico nei consigli di amministrazione. Vogliono mantenere i prezzi alti, ma gli stipendi dei lavoratori devono essere rigorosamente bassi, sennò i prezzi dovrebbero essere altissimi a danno dell'inflazione che rode i loro patrimoni miliardari. Ma meglio sarebbe prezzi altissimi e stipendi bassissimi e deflazione al massimo, che i suddetti patrimoni si rivalutano. Vogliono mantenere le linee di produzione in italia però delocalizzano in Marocco, in Serbia, in Polonia, in Turchia e in Algeria (meglio se c'è un re o un dittatore. Evviva la democrazia e i sacri valori occidentali: fare quattrini e vaffanculo al popolo becco). Vogliono i prezzi dell'energia bassi senza investire in rinnovabili e in niente, e infatti il Marocco importa il gas dall'Algeria, come il bunkel per le loro navi che portano le topolino in italia, Vogliono i dazi contro le auto cinesi, ma non che la CIna metta i dazi alle loro auto. Vogliono produrre in Cina, ma hanno paura che i cinesi producano in europa. Vogliono l'auto elettrica, su cui hanno investito tantissimo loro denaro, ma tutta la filiera di produzione dell'auto elettrica dicono loro che sta in Cina, e infatti fanno jv con case cinesi per importare le loro auto elettriche alla facciazza degli investimenti miliardari che non ci sono. Indietro non si torna è la parola d'ordine dei nostri Brancaleoni da Norcia e da Milano e da Tavares, e infatti a Mirafiori per non chiudere ritorna a gambe levate all'auto a benza montata su uno chassis nato per l'elettrico. Dicono che i cinesi hanno il 3% del mercato e quindi manco sono saliti sul ring (per dire che sono irrilevanti), però sostengono che sono un pericolo mortale e che senza dazi si muore. Vogliono che compriate le loro auto a qualunque prezzo però la colpa della svolta all'elettrico è dei lobbisti brussellesi che chissà che stanno architettando mentre loro lavorano alacremente al nulla. Sono gomblottisti, signore e signori, perché la colpa è di qualcun altro sempre, però non lo sono perché loro si preparano al futuro e ci investono anche con Picasso e Monet e Warhol e la spilla da 78 milioni regalo di nonna Marella alla bella Ginevra. Vogliono fare gioco di squadra con un monopolio europeo per abbattere i costi divenuti insopportabili per salvare il mondo dalla cattiva CO2, ma anno dopo anno fanno utili miliardari e i loro spicciafacenne, canazzi di bancata, li pagano a decine di milioni per raccontare fregnacce al popolo bue. Vogliono vendere la Maserati, ma non è il prodotto che è obsoleto e non va incontro ai gusti del consumatore, ma è la sensazione della gente, che non capisce niente, che è ignorante e non comprende un c... E insomma. Piagnoni, frignoni, imbroglioni, ladri, usurai, ricattatori e gente inutile, spocchiosa e arrogante. Spero che la Cina vi si mangi. Io so io e voi nun siete un c... diceva l'Alberto nazionale.
Ritratto di Gordo88
14 ottobre 2024 - 19:49
1
Non ho ancora capito se questo ci è o ci fa..
Ritratto di Flynn
14 ottobre 2024 - 19:57
Maserati... e sei subito parvenu!