Sportive col cambio manuale: le sopravvissute

È un optional da 550 euro, ma sono soldi ben spesi per chi ricerca il massimo coinvolgimento nella guida sportiva. Gestire con il cambio manuale a sei marce i 480 CV forniti dal cilindri in linea biturbo della BMW M2 richiede buone capacità al volante, ma il divertimento è assicurato. Da 80.000 euro.

Delle BMW M3, solo la “base” con carrozzeria berlina, mossa dallo stesso 3.0 che equipaggia la più piccola M2 e capace di “bruciare” lo “0-100” in 4,2 secondi, è disponibile con il cambio manuale a sei marce (le più potenti, che hanno dai 30 ai 70 cavalli in più, ci sono solo con il cambio automatico a 8 rapporti). Da 102.350 euro. 

Vale lo stesso discorso fatto per la M3: la BMW M4 meno potente, che ha comunque la bellezza di 480, scalpitanti cavalli sotto il possente cofano anteriore, ha il cambio manuale a sei marce. Le prestazioni? Identiche a quelle della berlina da cui deriva: 4,2 secondi per toccare i 100 km/h con partenza da fermo e e punta massima (limitata elettronicamente) di 250 orari. Da 106.000 euro.

Per stile e… “comfort” ricorda da vicino la mitica Lotus Seven degli anni ’50, da cui deriva. Ma per molti altri aspetti la spartana (dentro ci sono i sedili, il volante e poco altro…) e leggerissima (il peso a vuoto, a seconda delle versioni, è di 440 o 560 kg) Catheram Seven è una super sportiva moderna, con motori a benzina 0.7 Suzuki o 2.0 Ford, ma soprattutto con un bel cambio manuale a cinque marce che rende la guida di questo velocissimo “giocattolo” divertentissima. Da 41.230 euro. 

Sportiva tutta muscoli dallo stile inconfondibilmente americano, la Chevrolet Camaro, volendo, c’è anche con il cambio manuale. Ma chi vuole la classica leva nel tunnel tra i sedili deve per forza “accontentarsi” della meno potente 2.0 turbo a quattro cilindri con 279 CV; quella mossa dal 6.2 V8 è disponibile solo con un automatico a dieci marce. Da 47.950 euro. 

Costruita tutta in fibra di carbonio, la Dallara Stradale è proposta di serie con un’accattivante carrozzeria “barchetta”, senza porte né parabrezza (pagando un corposo extra, però, la si può avere anche spider o coupé). Dalla fabbrica, questa estrema biposto con motore posteriore/centrale (un 2.3 turbo di origine Ford con 400 CV) esce con il cambio manuale a sei marce (il robotizzato con lo stesso numero di rapporti e comandi al volante è un optional da ben 15.738 euro). Da 219.478 euro. 

Da poco rinnovata con una nuova generazione, la Ford Mustang, disponibile sia coupé sia cabriolet con il tetto in tela, ricorda nello stile le antenate degli anni ’60. La meccanica della vecchia serie è stata rivista; il pezzo forte, comunque, resta il V8, disponibile in due livelli di potenza, 446 o 454 CV. Il cambio? Di serie è manuale: l’automatico a 10 marce è un extra da 3.000 euro. Da 58.000 euro.

Potente, “cattiva”, rigidissima: con il suo 2.0 VTEC turbo da ben 329 CV e sospensioni a prova di chicane e cordoli, la Honda Civic Type-R è una sportiva che si esalta nella guida brillante e corre fino a 275 km/h. La casa, fedele alla tradizione, continua a offrirla solo con il cambio manuale a sei marce, che se usato bene consente di “bruciare” lo “0-100” in 5,4 secondi. Da 59.300 euro. 

La regina di tutte le spider, volendo, c’è anche con il cambio automatico, ma in tutta sincerità, in quanti rinuncerebbero a una Mazda MX-5 con il cambio manuale, che è da sempre uno dei suoi punti di forza? Quello a sei marce della due posti con la capote più venduta al mondo (che, volendo, c’è anche nella versione RF, con il tetto rigido ripiegatile elettricamente) ha innesti corti e precisi: usarlo è una goduria. Da 32.400 euro.

Dal 1955 a oggi è stata continuamente aggiornata, ma neppure troppo: la Morgan Classic resta una spider dura e pura, classica nello stile ed esuberante nella guida grazie ai quattro e ai sei cilindri di origine BMW. Con il cambio manuale a sei marce si può avere solo con il motore più piccolo, ma con 258 CV e un peso a vuoto che supera di un soffio i 1.000 kg l’accoppiata assicura un gran divertimento. Da 92.966 euro.

Fino a non molto tempo fa, i fan più irriducibili del cambio manuale potevano sceglierlo sia nella classica Carrera sia nella super sportiva GT3; oggi, invece, l’unica versione della Porsche 911 a offrirlo (peraltro come unica opzione) è la S/T, pensata espressamente per chi ama guidare alla vecchia maniera, con meno filtri possibili tra il pilota e l’asfalto. Da 314.839 euro.

Comprare una Subaru BRZ nuova non è facile: all’Italia ne sono state assegnate solo 60, nella sportivissima versione Touge, che grazie ad alcune componenti italiane (cerchi della OZ e terminale di scarico Supersprint) è ancora più coinvolgente da guidare della “gemella” Toyota GR86. Ma gli ingredienti principi del piacere di guida che è in grado di regalare questa coupé giapponese sono il grintoso motore boxer senza turbo da 234 CV e lo sterzo e il cambio manuale a sei marce, entrambi un riferimento quanto a precisione e rapidità. Da 49.500 euro.

Con un grintosissimo motore a benzina da 280 CV e un sistema di trazione integrale che regala derapate da cineteca, la Toyota GR Yaris porta sulle strade di tutti i giorni le doti di guida della “belva” da rally che corre nel Campionato del mondo. Per sfruttare al meglio le tante sfumature del suo carattere, meglio sceglierla col cambio manuale a sei marce. Da 52.000 euro.

Come la Subaru BRZ con cui condivide il Dna e praticamente tutta la grintosa carrozzeria a due porte, la Toyota GR86 è una coupé per chi ama guidare alla vecchia maniera. Specialmente se la si sceglie con il cambio manuale a sei marce: non c’è modo migliore, d’altronde, per “giocare” con i 234 CV che il 2.4 invia alle sole ruote posteriori. Da 37.250 euro.