CYBERTRUCK, CI SIAMO - L’attesa per il Tesla Cybertruck, primo pick-up della casa texana sta salendo sempre di più, dato che la cerimonia di consegna dei primi esemplari è prevista per il 30 novembre 2023. Questo originalissimo veicolo segna l’esordio del costruttore nel settore più amato dagli automobilisti statunitensi. Basti pensare che da 40 anni l’auto più venduta negli USA è il pick-up Ford F-150.
LE CARATTERISTICHE - La Tesla è sempre stata molto avara di specifiche riguardo il Cybetruck ma, dalle indiscrezioni sappiamo che è lungo 577 cm, largo 203 retrovisori esclusi e alto 179, con un passo di ben 363 cm. Il cassone posteriore è largo 129,5 cm per una lunghezza di 184, mentre il vano di carico anteriore ha un volume di ben 201 litri. Il peso è adeguato alla stazza: la versione a due motori dovrebbe pesare 3.025 kg mentre quella con tre arriva a 3.125, con una capacità di traino di 4,9 tonnellate. Dovrebbero esserci due versioni con trazione 4X4, con due o tre motori, con quest’ultima data per 800 km di autonomia e uno 0-100 km/ora in meno di 3 secondi. Le autonomie dichiarate a suo tempo valevano circa 483 e 805 km rispettivamente: in base a questi dati e considerando un consumo di 355 Wh/km e l’uso delle celle 4680 qualcuno ha calcolato che le batterie potrebbero essere da 160 e 232 kWh. Il sistema elettrico è a 800 volt e i prezzi dichiarati nel 2019 erano di 49.990, e 69.990 dollari, ma calcolando l’inflazione dovrebbero essere saliti a 65.336 e 91.476 dollari.
LA CLAUSOLA ANTI RIVENDITA - Il Tesla Cybetruck ha raccolto sin dalla sua presentazione ha raccolto una quantità enorme di prenotazioni. Per questo la Tesla aveva inserito nel contratto una clausola che non consentiva la rivendita del veicolo fino a un anno dopo la data di consegna. Questo per evitare speculazioni: infatti, vista la lunga lista d’attesa, chi ha prenotato per primo il Cybetruck potrebbe facilmente rivenderlo a prezzo superiore a quello di listino. La clausola era questa: “L'utente accetta di non vendere o tentare di vendere il veicolo entro il primo anno successivo alla data di consegna. Se è costretto a vendere entro il primo anno dalla consegna per qualsiasi imprevisto e Tesla accetta che il motivo giustifica un'eccezione alla sua politica anti-rivendita, deve informare Tesla per iscritto e concedere a Tesla un tempo ragionevole per acquistare il veicolo a sua discrezione e al prezzo indicato nel listino prezzi meno 0,25 dollari/miglio percorso. Se Tesla non acquista il veicolo, l'utente potrà rivenderlo a terzi solo dopo aver ricevuto il consenso scritto da Tesla. L'utente accetta il fatto che, nel caso violi questa disposizione o Tesla ritenga che stia per violarla, Tesla potrà richiedere un provvedimento ingiuntivo per impedire il trasferimento della proprietà o richiedere una liquidazione dei danni per il maggiore fra un importo di 50.000 dollari e il valore ricevuto come corrispettivo per la vendita o il trasferimento”.
CYBER-DIETROFRONT - Parole non solo vagamente minatorie che finivano con un vendicativo “Tesla potrebbe anche rifiutarsi di venderti eventuali altri veicoli”. A seguito di un turbine di commenti negativi la clausola è stata rimossa e le azioni pre prevenire le speculazioni permangono solo per i concessionari. Queste condizioni di non rivendita non sono una novità, essendo state applicate da Ferrari, Porsche e persino da Ford per il suo pickup elettrico F-150 Lightning. Il criterio sembra essere quello della scarsità di esemplari, nella fase di avvio della produzione. Se consideriamo che la capacità produttiva della fabbrica è di circa 125.000 Tesla Cybetruck l’anno e che le prenotazioni potrebbero essere vicine a 1 milione possiamo capire bene le preoccupazioni di speculazione della casa americana. Nel giro di un paio d’anni, però, le cose dovrebbero normalizzarsi dato che la capacità produttiva dovrebbe essere aumentata a 250.000 unità l’anno nel 2025.