Questa vettura, è inutile nasconderlo, nasce con l’intento di rompere gli schemi, e cerca di essere originale sotto molti aspetti, arrivando ad essere anche in controtendenza con le mode più recenti. Le carrozzerie filanti, dal profilo tagliente, hanno spesso sacrificato le superfici vetrate, creando ambienti interni un po’ claustrofobici. Ebbene, 500L gioca in controcampo e si propone come un vero e proprio bagno di luce. Il luminoso abitacolo rende l’arredamento interno decisamente piacevole e sottolinea fortemente l’indole viaggiatrice della vettura. Le versioni dotate dell’ampio tetto panoramico devono essere davvero speciali, ma su quella del mio test purtroppo mancava questo simpatico optional. In cosa si percepisce il passo avanti rispetto all’antenata Fiat Idea? Pur non mancando di funzionalità i designer hanno aggiunto un dettaglio che prima mancava proprio: la vivacità! La plancia laccata in tinta con la carrozzeria, i tessuti e le forme non possono non ispirare simpatia e danno slancio a quella sensazione che si ha guardando 500L nel suo complesso: voglia di fare chilometri. Tutto è votato a questo. Innanzitutto la posizione di guida rialzata mette subito a proprio agio con la vettura e, grazie alle ampie e precise regolazioni del sedile, ogni componente risulta a portata di mano. Il volante, di forma insolita, è ripreso dalla sorellina Panda e si distingue per la buona ergonomia e la funzionalità, dato che riporta i comandi dell’impianto audio. Il quadro strumenti presenta luci e ombre: non ha complessi d’inferiorità per il numero di informazioni che riporta (contagiri, tachimetro, livello carburante e – grazie al cielo- temperatura liquido refrigerante), arricchite anche da un completo computer di bordo, ma la grafica un po’ obsoleta dello schermo e i numeri del tachimetro molto confusi potrebbero essere migliorati. La consolle è molto pulita e lineare, oltre che intuitiva. Lo schermo da 6’ della radio touch screen ha permesso di eliminare molti tasti, guadagnando una semplificazione dell’aspetto notevole. Appena sotto troviamo ordinatamente disposti tutti i comandi secondari, con il blinker ben in evidenza. Più in giù, decisamente troppo in giù, troviamo le pratiche rotelle del clima manuale, particolarmente rapido nel rinfrescare l’abitacolo. I comandi sono molto semplici, tuttavia, la collocazione costringe a distogliere lo sguardo dalla strada per poterli individuare. Scendendo ancora troviamo un pratico porta oggetti in cui sono collocate le utili prese aux e usb. La consolle a questo punto, su una monovolume che si rispetti, dovrebbe protendersi ed ospitare una corta leva del cambio in posizione rialzata. Ma 500L è birichina e sberleffa i protocolli. Ecco dunque sbucare dal pavimento una lunghissima leva vecchio stile, sormontata da un possente pomello. Bene, devo ammettere che questo elemento mi lasciava piuttosto perplesso e, a pelle, mi dava l’idea di qualcosa di poco riuscito. Ma mi rimangio tutto, è davvero molto comodo. Sul lato passeggero lascia spazio alla funzionalità, con una comoda mensola e due portaoggetti ben rifiniti e dotati di sportello. A dispetto delle dimensioni contenute, si nota una notevole cura nella massimizzazione degli spazi. Queste attenzioni hanno permesso di ottenere un divano posteriore molto comodo e arioso, che sicuramente potrà ben digerire un eventuale terzo passeggero. Tuttavia, la complessità strutturale del sedile – frazionato, ribaltabile, scorrevole e chi più ne ha più ne metta- esita in una forma davvero poco piacevole alla vista. Lo fanno sembrare un marchingegno nonostante sia invece davvero molto semplice da usare anche per un neofita. Non mi sembra il caso di accusare i progettisti perché hanno fatto comunque un buon lavoro, soprattutto per quanto riguarda il vano bagagli. Pur non essendo un mostro di capienza, è un maestro di funzionalità. È molto ben rifinito, ampliabile, regolabile su più livelli, accessibile da un’ampia bocca di carico e con una soglia molto bassa: insomma è un baule da manuale. Concludo con questo la mia panoramica sugli interni da cui posso ricavare un quadro veramente buono e mi hanno fatto cambiare il mio giudizio sul marchio italiano, precedentemente poco lusinghiero.