La panda 100 hp ha una serie di particolarità meccaniche: il motore, incarnazione del fire bialbero da 1368cm3, con un rapporto di compressione leggemente più spinto della variante da 90cv in uso su Bravo, è elastico, ma, ovviamente, offre il meglio di sé sopra i 4000 giri, entrando in zona rossa a 6500. Il tasto "sport" incide sulla farfalla dell'acceleratore elettronico, aumentando al massimo l'apertura e conferendo un certo brio anche nella zona bassa del contagiri, determinando, quindi, una estrema prontezza dell'accelerazione. In pratica si hanno due comportamenti: uno classico da 16 valvole, con allungo in alto, l'altro da sportivetta con una spinta consistente anche in basso.
Il cambio è rapido e preciso, corsa corta, frizione leggera. Qualche impuntatura nelle cambiate molto veloci. Freni estremamente potenti e resistenti, data anche la massa ridotta dell'auto: quattro dischi con ABS e ripartitore di frenata. La tenuta è garantita da pneumatici 185/45 su cerchi in lega da 15", assetto specifico, più rigido e, nel mio caso, da ESP e ASR. Lo sterzo servoassistito elettricamente si indurisce alla pressione del tasto "sport" garantendo una maggiore sensibilità e comunicazione di informazioni verso chi guida. La macchina non è rumorosa, ma il terminale di serie regala un brontolio abbastanza cupo e qualche colpetto in rilascio. La visibilità è ottima per ovvi motivi. Il posto guida meno, in considerazione dello strano sistema di regolazione dell'altezza della seduta che è soltanto basculante su un cardine. I consumi sono quello che sono: a piede leggero in città non si superano i 12 km/l di media, che scendono a 9/10 se si pesta il piede.