Da questo punto di vista, la Fiesta ha sempre giocato in una categoria a sé. Quando ancora non potevo guidarla mi esaltavo alla descrizione che i miei genitori ne facevano, poi finalmente è arrivato anche il mio turno...
Ho avuto a che fare con auto molto più moderne di questa, ma nessuna ha mai trasmesso tante emozioni. Bastava girare la chiave e dare vita al piccolo 1.2 Zetec per sentire un gradevolissimo suono, decisamente più melodioso di moltissimi tricilindrici moderni. Il motore era senz'altro uno dei punti forti di quest'auto: silenzioso e quasi esente da vibrazioni al minimo, permetteva di viaggiare in tutta scioltezza con un filo di gas, ma, se portato su di giri, era capace di tirar fuori un bel caratterino. Nonostante avesse solo 75cv, l'auto non è mai apparsa in affanno, nemmeno con quattro o cinque adulti a bordo. I consumi, purtroppo, erano solo discreti (ed influenzati molto dallo stile di guida): l'auto era usata quasi esclusivamente in città e le percorrenze erano dell'ordine degli 11,5 km/l.
La Fiesta però sapeva farsi perdonare facendoti divertire. La nostra era una Zetec e quindi dotata di pneumatici più larghi con dei cerchi in lega di dimensioni maggiori: il risultato erano una elevatissima tenuta di strada e maneggevolezza. Pur essendo servoassistito, lo sterzo conservava una certa consistenza (senza mai essere fastidioso) che rendeva piacevolissimo percorre ogni curva. Soltanto discreta la frenata, anche se, pur essendo presente sull'auto, l'ABS non è mai entrato in funzione.
Discreti anche il confort (l'auto era piuttosto silenziosa: merito del motore e dell'aerodinamica curata, per l'epoca) e l'assorbimento delle sospensioni, anche se in città si avvertiva qualche scossone sulle asperità più pronunciate.