Per essere una vettura di quella categoria ma, soprattutto, di quell' epoca, i materiali e gli assemblaggi che possedeva erano da primato: esenti da scricchiolii, erano ben assemblati e degni di una Ford. Il design era avveniristico ma la plastica regnava spesso, in molti punti, sovrana. Il volante aveva un' imbottitura morbida e, col tempo, non si era per nulla "decomposto". Ovviamente non erano presenti i comandi della radio su quest' ultimo, e il simbolo Ford era semplicemente impresso nella plastica, non come sulle più moderne auto, cioè apposto direttamente dalla mascherina.
Il cruscotto era completo e chiaro, se non erro era presente, oltre al tachimetro, un contagiri, ma la fonte non è affatto sicura. Le spie erano molte, e compensavano la mancanza degli indicatori più vari (acqua, olio motore, ecc...). I comandi della radio si trovavano (sempre se non ricordo male, data la successiva guida di altre auto dopo di questa e la mia alquanto labile memoria) sopra quelli del clima ed erano ben raggiungibili, come ben raggiungibile da parte di quest' ultima era il segnale proveniente dalle antenne radio. Non essendoci, come in precedenza specificato, il climatizzatore, non vi sò dire se il getto dell' aria era potente o meno, data la scarsità delle volte in cui mettevo in funzione la sola aria esterna. La mancanza del clima, però, era compensata dalla presenza di un piccolo, ma efficace, tettino in vetro, comodamente apribile mediante una piccola manopola da girare (non chiedetemi se in senso orario od antiorario perchè non avreste risposta!) e che assicurava un corretto ricambio d' aria ed un efficace riparo dal sole, il quale veniva filtrato mediante microscaglie nere di vetro anti UV. Se non si voleva aprire il tettino, si poteva ovviare ai vetri, dal comodo comando elettrico.
Il cassettino di fronte al passeggero era molto capiente, ma non dotato dell' apertura frenata. Una nota dolente era lo specchietto interno, il quale (come quello della mia Ka), essendo fissato al vetro, si staccava sovente, costringendo a ingenti spese in (spesso inutili) collanti. Essendo una tre porte, per salire ai posti dietro (davvero spaziosi, come il resto dell' abitacolo) bisognava reclinare il (morbido) schienale anteriore che, a differenza di più moderne citycar (vedi C1, Aygo,107) ritornava nella sua iniziale posizione ogni volta che lo si spostava. I vetri dietro si aprivano a compasso, ma offrivano un corretto ricambio d' aria. Il divano (non ricordo se sdoppiabile o fisso) era morbido e consentiva di viaggiarvi comodamente anche in sovrannumero, data la sua spaziosità.
Come ho appena detto, non ricordo se il divano si poteva sdoppiare, ma che il baule era capiente non posso dimenticarmelo: accoglieva facilemente le borse della spesa più eventuali oggetti da tenere in auto ed era dotato di comodi laccetti per sollevare all' apertura del baule la cappelliera. Non ricordo se gli schienali (non rivestiti) erano dotati di appendiborsa come quelli della mia Ka, ma se così fosse stato, sarebbero stati comodissimi. I rivestimenti dei sedili erano abbastanza sporchevoli, infatti ricordo che un suo amico, dopo averla agitata, aprì una lattina di aranciata e... potete immaginare! Il tessuto non è mai tornato come prima.