Sulla Mini si può commentare e dibattere all'infinito. Per gli interni il design e la cura fanno ragionare anche i contrari e gli scettici. Nel mio caso alla vista di sedili di pelle bicolore, tetto apribile sdoppiato, clima auto ed una bella sfilza di optional, cercavo le pattine da metter sotto i piedi prima di entrare.
Continuo a non comprendere il navigatore satellitare che - integrato nel grosso contachilometri centrale - mortifica lo stesso e lo rovina, funzionalmente ed esteticamente. Nascondendo o eliminando molte spie ed indicatori. La radio, anch'essa un tutt'uno col contakm, non vuole adeguarsi ai tempi, impedendo (ostacolando) di fatto l'installazione di sistemi multimediali 2DIN che oggi puoi montare persino su una smart (va bene lo spirito retro ma siamo nel 2010). Mantenere l'aspetto armonioso del cruscotto ma prevedere la collocazione di radio nel tunnel centrale (come nelle prime serie) e navigatore a scomparsa sulla parte superiore del cruscotto, più di un pensierino che alla Mini dovrebbero fare. Climatizzatore efficace, manca la bocchetta posteriore, solo un flusso sotto il sedile del pilota che dirotta aria per i passeggeri.
Questi che continuano a star stretti proprio come nella Mini standard. La più ampia lunghezza della clubman infatti è stata dirottata nel posteriore, vano bagagli. La porta sdoppiata del bagagliaio fa molto surfer in Miami beach (anche un po funereo... per gli scaramantici) ma in sosta parallela non facilita il carico. Quella piccola laterale è utile quanto antiestetica. Rimbalza solo la cintura di sicurezza che sistematicamente avvinga in una lapdance il passeggero di turno.