Subaru Vivio 660 5 porte 4WD GLi
Pubblicato il 2 agosto 2013
alVolante di una Nissan Note 1.5 dCi Acenta
Qualità prezzo | |
Dotazione | |
Posizione di guida | |
Cruscotto | |
Visibilità | |
Confort | |
Motore | |
Ripresa | |
Cambio | |
Frenata | |
Sterzo | |
Tenuta strada | |
Media:
Perché l'ho comprata o provata
Fu comprata dai miei genitori per sostituire la Ford Escort cabrio di loro proprietà nel 1994.
Quella nella foto non è la mia ma il colore e i copricerchioni sono gli stessi identici.
Il design non è di certo sublime essendo una kei car e la somiglianza con la Nissan Micra dell'epoca è allarmante.
Venne deciso di acquistare la versione 4WD viste le frequenti gite i montagna.
Ha coperto il ruolo di macchina principale della famiglia per ben 16 anni ed è stata la prima macchina che ho guidato.
Alla fine è stata mandata in demolizione e sostituita da qualcos'altro.
Gli interni
Come da tradizione
Subaru gli interni sono scarni e poveri, nessun optional, nemmeno l'autoradio.
Le plastiche sono tutte rigide e facili da graffiare.
Gli interni hanno una colorazione grigio chiaro tranne che per il volante nero.
Nota buona per i sedili comodi e regolabili facilmente, anch'essi color grigio chiaro con una piccola fantasia colorata nel centro, proprio in stile anni 90.
La strumentazione è davvero basilare con i classici indicatori di velocità, temperatura e serbatoio.
Grave in questo caso la mancanza di un contagiri.
Nonostante queste lacune lo spazio interno è davvero ottimo e permette anche a 5 persone di stare comode dentro, non male per una macchina lunga appena 3,30 metri.
Ovviamente dal bagagliaio non ci si può aspettare miracoli, infatti lo spazio per i passeggeri è stato tolto lasciandone poco per la spesa, difetto a cui si può ovviare abbattendo i sedili posteriori in caso di necessità.
Nota molto positiva sull'usura :dopo 16 anni nemmeno uno scricchiolio nonostante la qualità non eccelsa dei materiali e nemmeno un segno di scolorimento sul volante, davvero inaspettato e piacevole.
Un difetto su cui non mi sento di sorvolare però è la mancanza totale di airbag, probabilmente dovuto al fatto che a quell'epoca non erano ancora così diffusi.
A conti fatti tipici interni Subaru che non ha mai dato molta importanza alla qualità dei materiali ma che sono durati comunque nel tempo.
Alla guida
Di certo la macchina non è stata concepita per essere sportiva e il motore montato sulla Vivio conferma pienamente questa sensazione: un minuscolo 4 cilindri in linea (non il solito boxer Subaru) da 658 cc con iniezione elettronica.
Sviluppa 52 cv a 7200 giri/min e 54 nm a 5600 giri/min.
Nonostante la bassissima potenza la leggerezza del mezzo (circa 700 kg) la rende scattante per un'auto della sua categoria.
Al volante si rimane sorpresi del comportamento stradale in quanto riesce ad essere comoda e precisa allo stesso tempo.
Il motivo è da ricondurre allo schema delle sospensioni preso dalla
Subaru Legacy del tempo quindi 4 sospensioni indipendenti, all'anteriore McPherson ed a 2 bracci oscillanti al posteriore, cosa molto insolita visto che solitamente anche le utilitarie moderne montano un ponte rigido dietro (tranne ovviamente le versioni sportive).
Il comfort è davvero eccellente anche sulle strade meno curate e lo sterzo restituisce una buona sensazione di sicurezza, sterzo che oltretutto non è servoassistito.
In città ci si trova sempre a proprio agio grazie alle dimensioni ridotte e la ottima visibilità anche se le manovre richiedono un po' più di energia e bracciate a causa della già citata mancanza di servosterzo, in compenso la macchina si lascia guidare tranquillamente nel traffico senza affaticare.
Provando a guidarla in modo più spinto si può apprezzare il comportamento dinamico del veicolo, ottima risposta dello sterzo e aderenza inaspettata dalle minuscole ruote da 12 pollici che permettono pure di divertirsi nei limiti che questa categoria offre.
Il motore essendo aspirato naturalmente richiede di girare in alto per ottenere una spinta che si possa definire tale, l'accelerazione 0-100 km/h richiede l'eternità (18 secondi) ed i sorpassi è meglio scordarseli, in autostrada si è molto penalizzati dalla velocità massima di 140 km/h.
I freni purtroppo non sono molto buoni e la mancanza del servofreno accentua ancora di più questa lacuna, bisogna prendere bene le misure e abituarcisi, di certo non deve preoccupare la mancanza di ABS in quanto su strada asciutta è impossibile arrivare al bloccaggio delle ruote.
Il cambio è molto morbido come anche la frizione e le marce entrano senza alcuna fatica, la leva è molto lunga rendendo ancora meno faticosa l'operazione.
Piccolo appunto per la retromarcia che tende a non innestarsi sempre, difetto tipico di questo modello come ammesso dalla concessionaria.
Adesso arriva il piatto forte, la caratteristica principale che la fa spiccare sulle rivali: la trazione integrale inseribile.
La macchina normalmente è a trazione anteriore ma sul pomello del cambio è presente un tasto che se premuto attiva la trazione integrale permettendole di attraversare anche strade innevate senza l'ausilio delle catene.
Questa funzione è da utilizzare solo in caso di necessità in quanto mandare la già poca potenza a tutte e quattro le ruote comporta un abbassamento delle prestazioni notevole e un aumento dei consumi.
La trazione in questo caso è una versione modificata del Symmetrical AWD tipico dei veicoli Subaru impostato per rimanere con la distribuzione 50:50, inutile dire che anche 20 anni fa era un punto di riferimento in questo campo.
I consumi sono discreti, circa 6l/100km, con un pieno era possibile fare anche più di 500km guidando in modo attento, non male considerando che ancora non si poneva enfasi su questo aspetto.
La comprerei o ricomprerei?
Ovviamente è una macchina che al confronto con quelle attuali mostra i segni dell'età sia nel design che nella dotazione e prestazioni ma essendo una Subaru aveva delle particolarità che la distinguevano dalla massa.
Era abbastanza costosa per il tempo, circa 18 milioni di lire nel 1994 ma come tutte le Subaru si pagava la meccanica e l'affidabilità e parlando proprio di quest'ultima segnalo nemmeno un guasto in 16 anni, tutto funzionante alla perfezione con manutenzione regolare.
Non credo che la consiglierei se non a qualche nostalgico appassionato del modello ma chiunque l'abbia posseduta sa quanto sia valida.
Nonostante nasca come macchina da città al suo interno si cela una doppia personalità che permette pure il divertimento tra le stradine di montagna, non a caso viene utilizzata ancora per qualche rally in Giappone.
Di sicuro rappresenta per me il punto di inizio per tutto, le prime guide.
Sono contento di aver cominciato con lei perché guidare senza agevolazioni mi ha permesso poi di apprezzare la tecnologia odierna e di capire cosa è invece andato perso nel tempo.
Ha un valore affettivo per me e perciò non posso essere completamente neutrale sul giudizio ma chiunque l'abbia provata concorda con me nel definirla una piccola macchinina fantastica.
Subaru Vivio 660 5 porte 4WD GLi