Abarth Grande Punto 1.4 16V T-Jet

Pubblicato il 13 agosto 2009

Listino prezzi Abarth Grande Punto non disponibile

Ritratto di Tony83
alVolante di una
Mini Mini Cooper S Wired Cream
Abarth Grande Punto
Qualità prezzo
0
Dotazione
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Posizione di guida
0
Cruscotto
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Visibilità
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Confort
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Motore
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Ripresa
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Cambio
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Frenata
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Sterzo
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Tenuta strada
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Media:
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Perché l'ho comprata o provata
Dopo aver posseduto esclusivamente auto diesel, decisamente poco prestazionali, pur percorrendo oltre 30.000 km annui, sul finire del 2007 decisi che era giunto il momento di passare ad altro, ad un motore realmente capace di emozionare al volante, che mi facesse provare quelle sensazioni che fino ad allora il propulsore a gasolio mi aveva precluso. Così mi misi alla ricerca di un'auto che fosse prestazionale, estremamente divertente da guidare, con un design "appariscente ma non troppo", con un prezzo abbordabile ed una abitabilità più che discreta, tale da poter soddisfare anche eventuali esigenze di carico. Ebbene, la scelta è caduta sulla Grande Punto Abarth, una sportivetta “tutto pepe” con doti dinamiche davvero notevoli ed un'estetica sorprendetemente accattivante, impreziosita dall'applicazione del kit estetico (stickers e specchietti rossi) su livrea Bianca.
Gli interni
L'abitacolo trasuda di sportività: numerosi sono gli elementi e congegni che trasmettono emozione a partire dalla scritta Abarth con cui il display centrale, posizionato all'interno della strumentazione, accoglie il guidatore nel momento in cui, dopo aver aperto la portiera, che, a dir la verità, difetta della solidità tedesca, si adagia sullo splendido e sportivissimo sedile, "brera style", in alcantara-pelle con poggiatesta integrato, fornito di avvolgenti profili laterali, molto validi nell'"ingabbiare" fianchi e torace. Nonostante la conformazione sia marcatamente sportiva, il sedile risulta comodo, ben fatto, ma, ahimè, nonostante sia disponibile di serie la regolazione in altezza, risulta sempre troppo alto; da un'auto del genere ci si aspetta, invece, una seduta infossata, "raso terra" come su Bmw e Mini. Di buona qualità anche la plancia che è percorsa da una striscia di colore bianco che ricalca l'esterno, e che funge da stacco alle tinte scure che dominano l'abitacolo: si và dal grigio scuro dei già citati sedili, al nero del cielo, realizzato con un materiale molto scadente, ruvido al tatto, passando per i vetri oscurati, di gran effetto, ma che di notte rendono difficile le manovre. Gradevole, poi, la pedaliera in alluminio con pedali grandi di colore grigio scuro, ben spaziati, col freno e acceleratore ravvicinati in modo da garantire ai più smaliziati il "punta-tacco" senza problemi. A conferire un ulteriore tocco di sportività contribuiscono le cuciture a contrasto rosso presenti sulla pelle nera del cambio, sul pomello del freno a mano, sulla corona del volante, di piccolo diametro, con impugnatura ergonomica, tagliato in basso, dominato al centro dallo stemma Abarth che ritroviamo anche in prossimità della bocchetta d'areazione destra, di fronte al passeggero. Posticci, invece, risultano i copri-maniglie in simil pelle che contaminano quell'atmosfera "racing" attentamente realizzata. Delude, e non poco, la strumentazione, troppo standard, uniformata a quella della GP con soli contagiri e tachimetro, temperatura refrigerante, impreziosita solo dal display multifunzione all'interno del quale è visualizzabile il manometro digitale del turbo. Sarebbe stato gradito trovare manometri analogici relativi alla pressione e temperatura dell'olio, strumenti di grande utilità.
Alla guida
Evidentemente, la peculiarità di quest'auto è rappresentata dal motore: è sufficiente l’accensione e il garbato borbottio dello scarico che ne consegue ad infondermi una intensa emozione (cfr. slogan pubblicitario) Una volta in marcia, si resta sconcertati dall’assoluta silenziosità del motore al minimo, (anche se, rispetto al rodaggio, è decisamente più rumoroso), cosa che potrebbe far imbestialire i puristi del “racing sound”. Una delle sonorità più gradevoli, sapientemente orchestrate dal doppio tubo cromato, viene emessa tra i 1500 e i 2000 giri, molto piacevole. La vera goduria, però, si ha agli alti regimi in fase di cambiata o di rilascio: basterà alleggerire il piede sull’acceleratore da velocità proibitive in pista ché l’abitacolo sarà pervaso da una rombosità tanto accattivante quanto invasiva. Passando al “piatto forte”, le prestazioni, beh, il motore cela bene le sue reali potenzialità nella modalità “normal”, facendosi apprezzare per progressione e riuscendo a gratificare il fortunato guidatore soltanto intorno ai 4000 giri, regime a partire dal quale la turbina inizia a sbuffare in maniera molto più energica, cosa per altro segnalata dalla molteplice accensione delle tacchette sul manometro, per, poi, toccare il picco a quota 5000 giri, prolungando la goduria fino a 5500, regime oltre il quale, insistere mi sembra voler pretendere troppo. Pertanto, mi capita piuttosto spesso di scalare anche una o due marce , dalla sesta, per avere più sprint, sfruttando il range di coppia ottimale (4000-5500, ma in realtà, il massimo si ha da 5000-5500). E’ senz’altro, la pressione dello Sport booster a spogliare, in maniera brutale e sfrontata, la Gpa dell’abito da utilitaria, svelando la sua vera natura corsaiola per cui gli appassionati come me l’hanno comprata. In primo luogo, si resta favorevolmente colpiti dal maggior carico del volante, in virtù della minor servo assistenza, per altro, molto ben calibrata, per cui da piacevole comando “utilitario” si trasforma in uno strumento quasi da corsa, capace di trasmettere al pilota tutte le informazioni utili per una guida estremamente sportiva, rivelando una notevole precisione e una spiccata sensibilità, per cui, spesso, si rende necessario l’uso di entrambe le mani sulla splendida corona in pelle intrecciata con cuciture rosse. A giovare del fantastico tastino, è indiscutibilmente il motore che sembra, d’un tratto (in realtà dai 3 ai 5 secondi), cambiare volto, vitaminizzato nella coppia massima di 230 nm, espressa intorno ai 3000 giri. Infatti, è sufficiente agire anche non brutalmente sull’acceleratore per vedersi proiettati con forza in avanti, sensazione che si percepisce soprattutto in fase di ripresa dopo un lieve rallentamento (parlo sempre di percorsi autostradali). Il motore, dunque, diventa molto più elastico, ma soprattutto rabbioso, supportato energicamente da una turbina sbruffona, che sembra solo una lontana parente di quella pacata della “normal mode”. Il tiro, abbastanza costante, è avvertibile dai 2500-3000 fino a 5500, il tutto impreziosito dal già citato “sound” che troneggia in abitacolo. In questa modalità, ci si può quasi dimenticare del cambio, anche in sesta marcia, ché la ripresa non delude mai, a patto di tener d’occhio l’ago del contagiri. A testimonianza di quanto questo motore sia davvero generoso in termini di prestazioni, si segnala la velocità massima da me raggiunta, per altro, senza troppa difficoltà, di 220 km/h di tachimetro, con la possibilità di ulteriore miglioramento, con il percorrere dei Km, credo intorno ai 230. Vedremo... PS: merita un elogio a sé, l’impianto frenante sviluppato appositamente dalla Brembo, che si dimostra sempre all’altezza della situazione, soprattutto alla alte velocità, esibendo una frenata potente e molto ben modulabile e trasmettendo una sensazione al piede destro davvero invidiabile, piacevole e rassicurante. Unico neo, una certa tendenza al serpeggiamento, ultimamente meno avvertibile e più controllabile. PS2: l'assetto, per quanto ribassato e irrigidito rispetto alla sorella GP sport, non gratifica del tutto nella guida al limite in pista dove si registra una certa tendenza al rollio nella fase di appoggio sulle ruote esterne, per quanto risulti ben calibrato nella guida di tutti i giorni, in cui mostra di assorbire bene anche feritoie, tombini, e quant'altro caratterizza le nostre strade disastrate, senza trasmettere particolari scossoni all'abitacolo.
La comprerei o ricomprerei?
Senza ombra di dubbio! E' stata l'unica auto della quale non mi sia pentito: offre prestazioni di rilievo, con costi di gestione da utilitaria, ha un'immagine "fresca" e giovanile, suscita l'interesse dei passanti di ogni età, dai bambini ai non più giovani che nell'Abarth rivedono il loro passato. Certo, come si dice, "non sono tutte rose e fiori": tra i principali difetti, si segnala la poco cura nell'assemblaggio, (vd. sportellino cassetto portaoggetti non perfettamente allineato) qualche risparmio di troppo, soprattutto nella parte bassa della plancia, con plastiche rigide, scadenti; qualche noia all'elettronica prontamente sistemata dall'assistenza. Si tratta, però, di difettucci dei quali ci si dimentica del tutto non appena si avvia il motore!
Abarth Grande Punto 1.4 16V T-Jet
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I VOTI DEGLI UTENTI
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VOTO MEDIO
4,1
4.11111
9


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Ritratto di Tony83
8 dicembre 2009 - 19:42
6
Beh, sarebbe il top ma vista la cilindrata va già bene così. Solo il 2.0 TSI tira fino al limitatore con una spinta ragguardevole, ma appunto è un 2.0!
Ritratto di Luca93
20 dicembre 2009 - 15:13
220 all'ora con soli 155 cv mi sembrano eccessivi,ma hai montato il kit esseesse?se così fosse,allora si ke li prendi i 220
Ritratto di Tony83
2 gennaio 2010 - 19:38
6
Non ho il kit ss, ho preso poco più di 220 km/h ovviamente di tachimetro in leggera pendenza, da GPS 216 km/h effettivi, qui la foto http://img23.imageshack.us/img23/9895/216kmh.jpg... qualcun'altro in discesa ha beccato 219 km/h effettivi...la macchina per la cilindrata e i cavalli che ha, va :)
Ritratto di druido83
5 gennaio 2010 - 16:24
per un 1.4 mi sembra abbastanza..mica si può decollare!!!son velocità queste che 10 anni fa raggiungevano i 2.0 litri sportivi
Ritratto di Tony83
20 luglio 2010 - 18:53
6
Dopo tante soddisfazioni e oltre 55.000 km l'ho venduta per passare a qualcosa di più prestante!
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