Per qualche centimetro (d’altezza) in più
A completamento della gamma della famigliare tedesca (già riprogettata a fondo e resa più spaziosa e leggera lo scorso anno), eccone la versione “vitaminizzata”, la
Audi A4 Allroad: ha l’assetto rialzato da terra di 2,3 cm (a cui se ne aggiungono altri 1,1 dovuti all’adozione di pneumatici a spalla rialzata) e la trazione integrale permanente di serie, ed è caratterizzata da protezioni in plastica sui passaruota, sulle minigone laterali e nei paraurti. Il risultato è una wagon più “dura” nell’aspetto, e nella sostanza più adatta anche a sterrati e alle strade infangate o innevate. Diverso anche il disegno delle prese d’aria anteriori, mentre la mascherina ha listelli verticali cromati, anziché orizzontali.
Tanta qualità. A caro prezzo
Dentro, la nuova Audi A4 Allroad non cambia rispetto alle versioni “normali”: il consueto abitacolo ordinato e razionale, con plancia e consolle gocate su linee orizzontali per amplificare la sensazione di ampiezza degli interni. Le plastiche, morbide e gradevoli al tatto, colpiscono per la qualità; i pannelli non presentano imprecisioni negli accoppiamenti e le modanature in alluminio sono di aspetto elegante e solido. Per aumentare l’effetto dell’insieme, si può ordinare la strumentazione digitale configurabile di 12,3” (600 euro), che mostra ripetute anche nel cruscotto le mappe del navigatore. Ben fatti pure i comandi a sfioramento del “clima” trizona. Lunga la lista degli optional, che comprendono pure il sofisticato impianto hi-fi della Bang&Olufsen (1.370 euro) e l’head-up display, che proietta alcune importanti informazioni del computer di bordo sul parabrezza davanti al guidatore (1.180 euro, non poco anche per un’auto che, nel più ricco allestimento Business Evolution, supera i 57.000 euro). Da notare, infine, che anche sulla Allroad i portaoggetti, sebbene abbastanza numerosi, sono piccoli (un neo per una wagon, a cui si richiede comunque molta praticità).
Una coppia da trattore
Su strada la Audi A4 Allroad 3.0 TDI quattro convince per l’elevata maneggevolezza, soprattutto nei percorsi più tortuosi che permettono di apprezzare la corretta taratura delle sospensioni, la precisione dello sterzo e la dolcezza e (sufficiente) rapidità del cambio automatico tiptronic a otto marce. E poi c’è il V6 3.0 turbodiesel da 272 CV, che grazie alla coppia poderosa (600 Nm) consente di riprendere con forza fin dai 1500 giri per raggiungere in un batter d’occhio velocità ai limiti del codice, ma anche di contare su un’erogazione dolce e lineare che permette di “passeggiare” con un filo di gas senza (quasi) alcun rumore. Tanta esuberanza non sembra incidere più di tanto neppure sui consumi, visto che, nonostante la trazione integrale permanente (che non aiuta certo a precorrere più strada), alla fine del nostro test in autostrada e su strade di campagna a ritmo abbastanza allegro abbiamo letto sul computer di bordo una media di 14 km/l, non male viste le prestazioni di cui la macchina è capace. Da notare, però, che in città la vettura fa un po’ soffrire nelle manovre in retromarcia, a causa della scarsa visibilità posteriore.
In curva come sui binari
La tenuta di strada è sempre sicura grazie al collaudato sistema di trazione integrale quattro, che garantisce una buona motricità anche su fondo viscido e su sterrati. Proprio l’
Audi A4 Allroad quattro ne porta al debutto (ma solo sulla 2.0 TFSI turbo a benzina da 252 CV, in arrivo dopo l’estate assieme alle 2.0 TDI da 163 e da 190 CV) una versione ulteriormente affinata, con tecnologia “ultra”, che disinserisce l’albero di trasmissione rendendo di fatto la macchina una trazione anteriore quando l'integrale non serve (leggi
qui). In questo modo il sistema è più efficiente e consente di risparmiare carburante.
A giugno in concessionaria
La Audi A4 Allroad è disponibile da giugno, a partire da 51.900 euro, con due motori: il 3.0 TDI da 218 CV, abbinato al cambio robotizzato S tronic a sette marce, e il 3.0 TDI da 272 della vettura provata.
Secondo noi
PREGI
> Finiture. I materiali utilizzati per i rivestimenti delle poltrone e le plastiche della plancia e della consolle sono di qualità elevata, e i montaggi sempre precisi.
> Guida. La vettura è agile, tiene bene la strada, ha uno sterzo preciso e il cambio automatico tiptronic a otto marce è dolce e abbastanza rapido.
> Motore. Il sei cilindri 3.0 da 272 CV spinge forte fin dai bassi giri e fa poco rumore: attenzione, si raggiungono in fretta velocità elevate…
DIFETTI
> Portaoggetti. Non sono pochi, ma piccoli.
> Prezzo. L’allestimento Business Evolution è ricco, ma caro. E con optional come l’head up display (1.180 euro) il conto diventa ancor più salato.
> Visibilità posteriore. La forma del lunotto e dei montanti posteriori non aiuta nelle manovre in retromarcia (i sensori di distanza, di serie, non risolvono del tutto il problema).