La cinese BYD Seal è una berlina elettrica a quattro porte lunga 4,80 metri: in pratica, una rivale della Tesla Model 3. Come l’americana (d’origine, dato che anch’essa è prodotta in Cina) si può avere con la trazione posteriore (un solo motore fornisce 313 CV) o integrale. Abbiamo guidato quest’ultima variante, mossa da due motori e che, con 530 CV, promette prestazioni fenomenali: solo 3,8 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.
Tutte le BYD Seal montano una batteria da 82,5 kWh del tipo LFP (litio-ferro-fosfato), integrata nella struttura dell’auto. Per il costruttore, rispetto ai più diffusi accumulatori litio-nickel-cobalto-manganese, è meno infiammabile in caso di incidente (quando viene forata non prende immediatamente fuoco) e più longeva. L’autonomia media dichiarata è di 520 km: non male. In base alle indicazioni del computer di bordo durante il nostro test, effettuato con uno stile di guida normale, possiamo stimare una percorrenza reale di oltre 400 km con un “pieno” di energia. I tempi di ricarica sono buoni ma non da record: l’auto accetta 11 kW in corrente alternata e 150 kW in corrente continua. Nel caso più favorevole, servono 37 minuti per passare dal 10 all’80%.
Le forme sinuose e filanti della BYD Seal garantiscono un coefficiente aerodinamico Cx davvero contenuto: 0,22. Davanti troviamo un cofano basso e un originale motivo “a X” sul paraurti, la fiancata ha le maniglie delle porte a filo con la carrozzeria mentre i fanali posteriori sono collegati tra loro. La coda corta la fa sembrare una coupé, ma dal lunotto non ampio si vede poco: in manovra, rimediano i sensori di parcheggio anteriori e posteriori e la telecamera con vista a 360° (di serie).
L’abitacolo è curato e i passeggeri anteriori sono coccolati da sedili avvolgenti regolabili elettricamente, riscaldabili e ventilati. Dietro lo spazio per la testa e per le gambe non manca affatto, ma si sta seduti con le ginocchia molto rialzate a causa del pavimento alto, e non ci sono molti centimetri per i piedi (i sedili anteriori sono vicini al pianale). Il bagagliaio posteriore della BYD Seal ha una capienza di 400 litri: pochi per una berlina lunga 4,80 metri. C’è anche un vano anteriore da 53 litri, che torna utile per riporre i cavi di ricarica.
Il sistema multimediale della BYD Seal è rapido nelle reazioni e abbastanza intuitivo da gestire. Il grande monitor centrale di 15,6” può ruotare di 90° per agevolare la visualizzazione orizzontale e quella verticale, e non mancano certo le opzioni per ricaricare i dispositivi elettronici: quattro prese Usb (due davanti e due dietro) e due piastre wireless per i cellulari. Migliorabile, invece, il cruscotto digitale di 10,25”: è poco configurabile e dall’aspetto un po’ economico. In compenso, c’è l’utile head-up display.
Nonostante i 530 CV e lo scatto bruciante la BYD Seal AWD privilegia il comfort. Esiste la modalità di guida Sport (in aggiunta a quelle Normal, Economic e Snow) che rende un po’ più pesante lo sterzo, ma le sospensioni (pur con ammortizzatori dalla risposta variabile fra le curve e lo sconnesso) conservano una taratura tendente al soffice. Potenti i freni, ma manca la modalità one-pedal: quella che consente di gestire la velocità col solo acceleratore (il pedale dei freni va premuto solo quando si deve proprio “inchiodare”).
La BYD Seal AWD ha un prezzo interessante (49.390 euro) in rapporto alla ricca dotazione di serie; la meno potente versione a trazione posteriore è a listino a 46.890 euro. La rete di vendita è in fase di ampliamento; per ora, le concessionarie sono nel Nord e Centro Italia. Oltre agli accessori che abbiamo già descritto, entrambe le versioni montano i cerchi in lega di 18”, il “clima” bizona con bocchette posteriori, il cruise control adattativo, gli interni in pelle e la pompa di calore (che aiuta a migliorare l’autonomia nei mesi freddi, perché il riscaldamento avviene in modo più efficiente, utilizzando meno energia). Senza dimenticare la lunga garanzia di sei anni o 150.000 km e i numerosi aiuti alla guida: frenata automatica anche in retromarcia, mantenimento in corsia, monitoraggio angolo cieco e riconoscimento segnali stradali. Peccato che a volte l’elettronica sia fin troppo presente: il suono emesso a bassa velocità che avvisa pedoni e ciclisti (obbligatorio per legge) si fa sentire parecchio anche all’interno, la frenata automatica interviene con fin troppo anticipo e il mantenimento in corsia agisce fastidiosamente sullo sterzo anche quando si usano gli indicatori di direzione.
Motore elettrico anteriore | |
Potenza massima kW (CV) | n.d. |
Coppia max Nm | n.d. |
Motore elettrico posteriore | |
Potenza massima kW (CV) | n.d. |
Coppia max Nm | n.d. |
Potenza massima complessiva kW (CV)/giri | 390 (530) |
Coppia max complessiva Nm | 670 |
Tipo batteria | ioni di litio |
Tensione - capacità | 550 V - 82,5 kWh |
Potenza max di ricarica dalle colonnine | |
In corrente alternata | 11 kW |
In corrente continua | 150 kW |
Tempo di ricarica | n.d. (a 11 kW) |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 180 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 3,8 |
Autonomia (km, ciclo WLTP) | 520 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 480/188/146 |
Passo cm | 292 |
Posti | 5 |
Peso in ordine di marcia kg | 2185 |
Capacità bagagliaio litri | 53 ant. - 400 post. |
Pneumatici (di serie) | 235/50 R 18 |