La nuova crossover elettrica Ford Capri si chiama come la coupé prodotta dalla fine degli anni 60 alla metà degli anni 80, ripetendone in parte lo stile. Lunga 4,63 metri, ha la stessa base meccanica (e gli stessi interni) della Ford Explorer Electric che però è più squadrata e più corta di 16 cm. La differenza sta tutta negli sbalzi (la distanza fra il centro delle ruote e la parte finale del paraurti), con quello posteriore che è aumentato di quasi 13 cm. Entrambi i modelli utilizzano su licenza la piattaforma MEB del gruppo Volkswagen, che a sua volta la usa per le sue medie elettriche, come la ID.4, la Skoda Enyaq e l’Audi Q4 e-tron.
Ha un frontale alto e originali luci diurne a led con quattro segmenti per lato, elementi unite da una mascherina nera che ricorda proprio quella della “vecchia” Capri. Le fiancate sono filanti e si raccordano a un posteriore dominato dal lunotto inclinato, che trasmette un senso di dinamismo, enfatizzato in questa più ricca Premium da cerchi di 20” (nella “base” sono di 19”). Appena accennata è la coda, che si ispira quella dell’antenata; le luci a quattro listelli luminosi orizzontali richiamano quelle anteriori.
Dentro, nella parte anteriore, è praticamente identica alla “cugina” Ford Explorer Electric. Lo stile è pulito e moderno, anche se c’è un po’ troppa plastica rigida. Sopra la plancia si fa notare la potente “soundbar” dello specialista B&O abbinata a 10 altoparlanti (l’impianto audio della “base” ha 7 altoparlanti) e l’ampio e reattivo schermo “touch” di 14,6” che può scorrere, variando l’inclinazione, per eliminare eventuali riflessi. Una volta posto in verticale rivela un cassetto “segreto” utile per riporre le chiavi o il portafoglio. Il cruscotto digitale di 5” è piccolo e poco personalizzabile, mentre la regolazione del “clima” automatico bizona non è agevole (la temperatura si gestisce da una barra “touch” sotto il display). Scomodo anche il comando degli alzavetro nella porta del guidatore: bisogna premere uno scomodo tasto a sfioramento per scegliere di azionare gli alzavetro posteriori o anteriori. Peccato poi che l’efficiente pompa di calore (che riduce i consumi di corrente quando si attiva il riscaldamento) costi 1.250 euro.
Bene i portaoggetti: davanti ci sono molti vani, con quello sotto il bracciolo centrale di 17 litri (e con fondo rivestito); ci sta addirittura un Pc di 13”. Altro spazio c’è poi sotto il tunnel, che è su due livelli. Dietro, nel pavimento, c’è solo un “gradino” appena accennato, che non disturba chi siede in mezzo al divano, anche se chi supera i 180 cm deve stringere un po’ le ginocchia. Quest’ultimi, nonostante il profilo discendente del tetto, sono a loro agio se siedono ai lati visto che fra la loro testa e il soffitto rimane all’incirca una spanna. Utili anche le tasche nel retro delle poltrone.
La soglia del bagagliaio dista ben 77 centimetri da terra. Il vano (con cappelliera deformabile, comodo cestello per riporre i cavi di ricarica e copertura del doppiofondo divisa in due sezioni per sistemare meglio il carico) ha una capacità di ben 572 litri con il divano in uso e di 1.510 litri abbassando lo schienale (dotato di botola passante) e caricando fino al soffitto.
Sono tre i tipi di batteria a disposizione. Quelle delle versioni a trazione posteriore hanno una capacità di 52 o 77 kWh e si abbinano a un motore, rispettivamente, con 170 o 286 CV. L’auto del test, 4x4 con 340 CV, ha invece una “pila” da 78 kWh con un’autonomia stimata di 560 km (sono più di 600 quelli promessi dalla 77 kWh a due ruote motrici). Le ricariche in corrente continua arrivano fino a 185 kW (135 kW per la versione da 77 kWh) e in questa versione si passa dal 10 all’80% di carica in meno di 30 minuti. In corrente alternata invece il massimo permesso sono 11 kW; si completa un “pieno” di corrente in 5 ore e 25 minuti.
I 340 CV si notano e l’auto scatta con vigore. Fra le curve è abbastanza “piatta” (nonostante i quasi 2.200 kg a vuoto) e lo sterzo è piuttosto reattivo. Anche alzando il ritmo la Capri si dimostra intuitiva e stabile grazie alla trazione integrale. Il lunotto piccolo, però, non aiuta in manovra e mancano le palette dietro al volante per regolare la frenata rigenerativa (ci sono solo due livelli, con il più intenso “B” - Brake – che si attiva ruotando la bacchetta del selettore di marcia dietro il volante). Ala fine di questa prova di un centinaio di chilometri, svoltasi fra extraurbano e autostrada (viaggiando piuttosto tranquilli anche su tratti collinari) abbiamo stimato una percorrenza di circa 500 km.
La nuova Ford Capri c’è solo in due allestimenti: “base” o Premium (come quella della prova). Quest’ultima (col 4x4 e 340 CV) costa 58.000 euro (11.000 euro più della Premium 52 kWh da 170 CV) e ha di serie i fari a matrice di led, i cerchi di 20” e il portellone motorizzato (a pagamento nel Driver Assistance Pack da 1.200 euro per la versione meno “ricca”). La Capri “base” con la “pila” da 52 kWh (a trazione posteriore) parte invece da 42.750 euro. Su tutte per avere la guida semiautonoma va aggiunto il pacchetto Driver Assistance che integra il centraggio di corsia e include anche la valida telecamera a 360° e il chiaro head up display.
Motori elettrici (numero/tipo) | 1 ant. e 1 post./trifase |
Potenza massima complessiva kW (CV) | 250 (340) |
Coppia max Nm | 679 |
Tipo batteria | ioni di litio |
Tensione - capacità | 354 V - 78 kWh |
Potenza max di ricarica dalle colonnine | |
In corrente alternata | 11 kW |
In corrente continua | 185 kW |
Tempo di ricarica | 5 ore e 25 min (a 11 kW) |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | tamburi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 180 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 5,3 |
Autonomia (km, ciclo WLTP) | 560 (ciclo WLTP) |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 463/187/163 |
Passo cm | 277 |
Posti | 5 |
Peso in ordine di marcia kg | 2190 |
Capacità bagagliaio litri | 572/1510 |
Pneumatici (di serie) | 235/50 R 20 ant. - 225/45 R 20 post. |