Per noi, niente cinque porte

Ci sono auto che “vanno come un treno” ma che, agli appassionati della guida, provocano lo stesso piacere di un viaggio su un vagone di pendolari. Questa Ford è l'opposto: cavalli sì, ma senza esagerare (182: non pochi, ma certe rivali ne offrono quasi 30 in più), con una messa a punto dell’assetto mirata ad assicurare il divertimento anche a velocità non “siderali”. La sigla ST sul portellone sta per Sport Technologies: in tutto il mondo, identificherà i modelli sportivi Ford (il logo RS sarà riservato a quelli più “estremi”). Ma, anche senza leggerla, è facile capire che questa Fiesta ha qualcosa di speciale. Il vistoso paraurti con mascherina dalla griglia nera e le “minigonne” fanno il paio con uno spoiler grande quanto un tavolino sopra il lunotto. E il paraurti posteriore presenta un profondo svaso nero dal quale sbucano un finto estrattore d'aria e un minaccioso doppio scarico. Oltreoceano, però, questa Ford è venduta con cinque porte, mentre noi europei ci dobbiamo “accontentare” della più aggressiva ma meno pratica carrozzeria a tre porte: linea più filante ma, anche a causa dei finestrini che risalgono verso la coda, la visibilità in retromarcia è scarsa (i sensori di distanza non si possono avere, ma tra gli optional è disponibile la retrocamera).
Una bella dotazione di sicurezza

Se di fuori la caratterizzazione sportiva della
Ford Fiesta ST è marcata, per l’interno alla Ford hanno soprattutto badato al sodo. I sedili sono avvolgenti, la pedaliera ha i gommini antiscivolo e il volante è rivestito di pelle traforata per migliorare la presa. Ma il resto è quello che troviamo sulle altre Fiesta: una plancia moderna sormontata da un piccolo schermo per radio e computer di bordo e inserti color metallo satinato. Immutati anche il divano (sagomato ai lati) e il baule, non molto grande anche abbassando lo schienale frazionato. Invariata pure la dotazione di sicurezza: sette airbag sono di serie, così come il sistema MyKey (pensato per i guidatori più inesperti: permette di impostare limitazioni di velocità, di volume della radio e di altro genere) e quello di chiamata automatica di emergenza in caso di incidente (
qui per saperne di più). Anche l'Esp è di serie, ma qui ha tre livelli di intervento: attivo al 100%, “limitato” (lascia un certo margine al guidatore prima di entrare in azione) e (tenendo premuto il pulsante per tre secondi) completamente disattivato. I sensori di pressione e il regolatore di velocità, invece, si pagano a parte ma non svuotano il portafogli: costano rispettivamente 50 e 100 euro.
Più meccanica che elettronica

Il 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina è lo stesso della “sorella maggiore” Focus (offerto sulla versione Individual: la ST monta un potente 2.0 turbo da 250 CV): secondo la casa i suoi 182 CV sono abbastanza per far scattare la Ford Fiesta ST da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi e per farle toccare i 220 km/h, e l’impressione è che siano numeri tutt’altro che campati in aria. La generosa coppia di 240 Nm (290 con overboost) è poi disponibile già a 1900 giri e, secondo la Ford, si riescono a percorrere in media 17 km/l. A differenza della quasi totalità delle rivali, nella Fiesta ST non c'è un tasto da premere per rendere più “solido” lo sterzo: alla Ford hanno preferito intervenire sulla meccanica e ora il comando (che, già nelle versioni “normali”, è dei più precisi fra le utilitarie) è più diretto grazie a un rapporto di demoltiplicazione passato da 14,6:1 a 13,7:1. Questa ST è quindi una sportivetta verace, alla “vecchia maniera”: motore potente ma che non mette in imbarazzo, cambio solo manuale (preciso negli innesti e con una piacevole “consistenza” meccanica del movimento) e pochi “trucchi” elettronici. Anche il suono dell'aspirazione del motore (che, in accelerazione, si fa sentire molto distintamente) viene convogliato nell'abitacolo da due semplici condotti cavi che fanno vibrare membrane dietro la plancia, invece di essere simulato tramite altoparlanti come su altre concorrenti.
In curva dà il meglio
Pollice su anche per l'assetto: in curva la Ford Fiesta ST non si inclina troppo (certo, sui dossi rallentatori si "balla" un po', ma chi sceglie una vettura del genere l'ha già messo in conto). Quello che si apprezza di più, però, è la ridottissima tendenza ad “andare via di muso" nelle curve (sottosterzo): l'auto è agile e non fa "remare" col volante. Inoltre l'Esp, in modalità intermedia, permette al guidatore di "giocare" con il retrotreno, che, volendolo, può essere fatto scivolare un po' di lato per far trovare le ruote anteriori dritte in uscita di curva e poter scaricare a terra tutta la generosa coppia del 1.6. Il sistema Torque Vectoring Control System (frena la ruota interna alla curva quando si accelera forte a sterzo girato, per evitare pattinamenti) inoltre è ben calibrato: si esce dai tornanti come palle di fucile e senza inutili "sgommate". Per fermarsi? Ci sono quattro grossi dischi, comandati da un pedale ben modulabile.
Secondo noi
PREGI
> Divertimento. Grazie all’azzeccata taratura delle sospensioni, basta poco per sentirsi "piloti".
> Dotazione. La Fiesta ST offre più dello stretto necessario e il prezzo è pari, se non inferiore, a quello di molte concorrenti.
> Sicurezza. Non solo ha freni potenti, ma anche il MyKey e la chiamata automatica d'emergenza in caso di incidente.
DIFETTI
> Baule. Uguale a quello delle altre Fiesta, a divano abbassato è fra i più piccoli della categoria.
> Porte. Negli Stati Uniti la ST è offerta anche con quelle posteriori. In Europa no: perché non dare l'opportunità di rendere più pratica questa “bombetta”?
> Visibilità. La base dei finestrini che risale verso la coda e i montanti posteriori larghi fanno vedere poco di quello che accade dietro l'auto.