Oltre alle cifre
Dopo aver saggiato come passeggeri le doti della nuova
Ford Focus RS, finalmente è venuto il momento di mettersi al volante dell’auto che tanti appassionati aspettavano: era dal 1995, dai tempi della Escort RS 2000, che mancava una vettura a trazione integrale siglata Rally Sport. L’ultima novità della casa dell’Ovale Blu, sviluppata dalla divisione Ford Performance e destinata ad essere venduta in tutto il mondo, punta a spiccare tra le sportive di questa categoria non soltanto per la straordinaria potenza del suo 2.3 turbo (351 cavalli, 34 in più di più di quanti ne eroga nella Ford Mustang), ma, soprattutto, per come li scarica a terra. L’evoluto sistema di trazione integrale privilegia l’asse posteriore (a cui arriva fino al 70% della coppia); qui, un differenziale a controllo elettronico ripartisce, grazie a due frizioni, la spinta verso la singola ruota. Obiettivo? Ottimizzare la trazione e aiutare la direzionalità in curva: aumentando la coppia sulla ruota esterna, l’auto tende a girare meglio (è un po’ il principio con cui si muovono i mezzi cingolati). La Ford chiama questa funzione Dynamic Torque Vectoring.
Prima di partire
Di sportività la nuova Ford Focus RS ne ha da vendere. A cominciare dalle forme: grintosissimo il frontale, con la mascherina a “bocca di squalo” e le grandi prese d’aria per far respirare il motore, l’intercooler e i freni anteriori. Altrettanto vistoso il retro della vettura, in cui spiccano un enorme alettone e l’estrattore d’aria tra i due scarichi circolari. Completano il quadro vistose minigonne. Altrettanto “racing” l’abitacolo, con sedili avvolgenti della Recaro (ce ne sono di tre tipi, dai più “turistici” a quelli “a guscio”), una strumentazione specifica (al centro della plancia spiccano il termometro dell’olio e il relativo manometro, oltre a quello che indica la pressione di sovralimentazione del turbo), le cuciture blu “Ford Performance” e la pedaliera in alluminio. Un po’ “freddo”, invece, il selettore per scegliere la modalità di guida (sono quattro, ne parliamo tra poco): un tasto nero alla tedesca, che oltretutto obbliga a fare scorrere le scelte una per una, senza poter tornare indietro. Ci vorrebbe una rotella, e magari con un design più accattivante. Comunque, considerati i contenuti di quest’auto, i 39.500 euro da sborsare non sono una cifra folle.
Inizia il concerto
Premuto il tasto di avviamento nella plancia, il 2.3 Ecoboost della Ford Focus RS non si fa sentire troppo nell’abitacolo, assai ben insonorizzato. Per chi sta fuori, invece, la “musica” è diversa… Accelerando a fondo, anche a bordo il quattro cilindri turbo fa sentire la sua voce roca e graffiante e, a mano a mano che i giri salgono, il suo “assolo” conquista anche il più freddo degli automobilisti. La spinta incolla al sedile (440 Nm la coppia massima, erogata da 2000 a 4500 giri, con l’aggiunta di un overboost che per pochi secondi la porta a 470 Nm); in pochi attimi ci si trova a velocità da ritiro della patente, anche impostando il selettore di guida in modalità Normal. La corta leva del cambio ha innesti precisi: garantisce passaggi di marcia molto rapidi. Avremmo però gradito, almeno come opzione, un bel cambio a doppia frizione, che invece non è previsto. Nella modalità di guida che stiamo utilizzando, sospensioni e sterzo hanno una risposta più “gentile”, come del resto la taratura del controllo di stabilità e della trazione integrale.
Datele spazio
Lasciamo le strade di Valencia, e possiamo passare alla seconda delle quattro modalità di guida, Sport. Il borbottio dello scarico si fa ancora più marcato (viene aperta la valvola che in Normal esclude uno dei due terminali) e lo sterzo diventa più consistente per trasmettere una maggiore sensibilità. Cambia anche l’impostazione del controllo di trazione, mentre gli ammortizzatori e l’Esp mantengono le impostazioni della modalità Normal. Tra le curve la nuova Ford Focus RS è davvero appagante: l’anteriore si inserisce con precisione e, quando si accelera, si ha la sensazione di guidare un’auto a trazione posteriore: il sistema elettronico regola la distribuzione della coppia fino a 100 volte in un secondo.
E in pista…
Ma è solo sul tortuoso circuito Ricardo Tormo, famoso anche per gli agguerriti duelli in Moto GP tra Valentino Rossi e Marc Marquez, che riusciamo ad apprezzare a fondo le doti della nuova Ford Focus RS. A cominciare dal Launch Control, che si attiva dal computer di bordo: “spalanchiamo” il gas e molliamo la frizione. Ci pensa l’elettronica a sfruttare a fondo l’elevata trazione e il grip che le gomme Michelin Pilot Super Sport di 235/35 R 19, sviluppate ad hoc per questa vettura, sanno offrire (in alternativa ci sono anche le Pilot Sport Cup 2 della stessa misura, ancora più votate all’utilizzo su pista). La progressione è straordinaria (per lo “0-100” la Ford dichiara 4,7 secondi), ma bisogna essere svelti a innestare la seconda marcia perché in un attimo ci si trova a limitatore, a quota 6500 giri. In modalità Track, il controllo di stabilità si fa più permissivo e gli ammortizzatori più rigidi (del 40%, a detta dei tecnici). Tra le curve si danza velocissimi. Il sistema di trazione Ford AWD regola alla perfezione la spinta e interagisce con l’Esp per controllare anche l’avantreno: favorisce l’inserimento frenando la ruota anteriore interna alla curva e ne evita il pattinamento in accelerazione, aumentando la spinta. Questo però sollecita di continuo i freni: sarebbe stato meglio avere un differenziale autobloccante di tipo meccanico. Per il resto, l’auto fa esattamente ciò che ci si aspetta, e anche nelle reazioni al limite è progressiva e facilmente controllabile.
È l’ora del drift
Ma la nuova Ford Focus RS ha l’animo delle auto da rally (non a caso ha partecipato al suo sviluppo anche il pilota e “re dei traversi” Ken Block), e la tira fuori soprattutto nella modalità Drift, pensata per aiutare il pilota a cimentarsi in spettacolari controsterzi: il controllo di trazione privilegia ulteriormente la spinta sulle ruote posteriori, e anche i freni anteriori vengono utilizzati per favorire l’innesco della sbandata. Lo sterzo torna a essere un po’ più leggero e gli ammortizzatori si ammorbidiscono. Ovviamente un test del genere va fatto in pista, in condizioni di sicurezza. La larga striscia d’asfalto del circuito spagnolo e le ampie vie di fuga sono l’ambiente ideale per provarci. E basta poco a percorrere le curve di traverso e con le ruote fumanti, anche per chi non è… Ken Block. Magari, rispetto alla modalità Race, si perderà qualcosina nel tempo sul giro, ma lo spettacolo è garantito. In un piazzale appositamente attrezzato abbiamo modo anche di provare “in tondo” questa modalità: gas giù, e una volta che l’auto si intraversa basta modularlo un po’ e “giocare” con lo sterzo. Al resto ci pensa l’elettronica…
Secondo noi
Pregi
> Guida. Su strada quest’auto è entusiasmante, ma è in pista che dà il massimo. E poi c’è la modalità Drift…
> Motore. Ha una spinta vigorosa e un rombo decisamente sportivo (e non artificiale), con tanto di scoppiettii nel rilasciare il gas.
> Rapporto prezzo/prestazioni. Per una sportiva da oltre 350 cavalli con un sistema di trazione integrale così evoluto, la spesa non è esagerata.
Difetti
> Cambio automatico. Ci vorrebbe, almeno come opzione, una trasmissione automatica a doppia frizione. Ma per ora non è prevista.
> Differenziale anteriore. Lo slittamento delle ruote anteriori è controllato unicamente dai freni: non ci starebbe male un autobloccante meccanico.
> Selettore modalità di guida. Il tasto a sinistra del cambio è un po’ anonimo. E poi sarebbe più pratica una rotella…