Non rompe col passato
Non basta un’occhiata veloce per cogliere le differenze tra la nuova
Jaguar XF e il modello che va a sostituire. La seconda generazione della berlina inglese è tutta nuova, ma evidentemente il designer Ian Callum e il suo team non hanno voluto allontanarsi troppo dalle forme slanciate della prima serie (lanciata nel 2007 e aggiornata nel 2011). I fari sottili ricordano quelli del vecchio modello mentre le più marcate nervature lungo il cofano e le fiancate accrescono la grinta di questa quattro porte (la wagon non è ancora confermata). Anche le dimensioni esterne non cambiano: la lunghezza diminuisce di 1 cm (495 anziché 496), mentre larghezza (188 cm) e altezza (146) sono identiche. Tuttavia, la nuova Jaguar XF ha una maggior distanza tra le ruote anteriori e quelle posteriori: il passo è ora di 296 cm (5 in più di prima), a beneficio soprattutto di chi siede sul divano: 1,5 cm in più per le gambe, che si aggiungono ai 2,7 in più per la testa; a onor del vero il terzo posto centrale resta scomodo per l’ingombrante tunnel della trasmissione (uno “scatolotto” largo 27 cm e alto 19).
Lusso e tecnologia
A bordo della nuova Jaguar XF l’atmosfera è raffinata. Oltre ai materiali curati, diversi particolari ricercati ricordano che ci si trova in una berlina da oltre 70.000 euro (almeno se ci si riferisce all’esemplare del test, mentre il listino parte da circa 44.000 euro). Le bocchette dell’aria che si richiudono a motore spento non sono una novità (nella precedente XF erano quattro, mentre ora sono solo le due esterne), ma fanno sempre una gran scena, come la nuova plancia con la parte superiore in stile nautico che abbraccia guidatore e passeggero anteriore (è ispirata a quella della sorella maggiore XJ). D’effetto pure le luci soffuse a led regolabili in dieci tonalità (optional da almeno 490 euro) e moderno lo schermo a sfioramento di 10,2 pollici al centro della plancia; quest’ultimo è in un pacchetto da 2.670 euro (insieme al cruscotto virtuale e all’impianto hi-fi da 380 watt), in alternativa alla versione da 8 pollici: oltre che per le dimensioni, si distingue per l’assenza di tasti (si controlla come un moderno tablet, con tanto di funzioni per lo zoom) e di home page configurabile. Se si guarda ai comandi della plancia, invece, quello delle quattro frecce è poco in evidenza: il tasto, piccolo e abbastanza in basso, è circondato da quelli di regolazione del “clima”, che per 920 euro può essere quadrizona. Di notevole impatto (pur non essendo una novità) pure la rotella del cambio automatico, che, però, si è rivelata poco pratica, facendoci sbagliare posizione, oltre che nel passaggio dalla marcia avanti alla “retro” anche nella selezione della modalità Drive.
A pagamento anche i sensori di distanza!
L’elenco di dispositivi elettronici della nuova Jaguar XF, alcuni di serie e diversi a richiesta, è lungo: si va dal cruise control adattativo con funzione stop&go (1.590 euro) alla telecamera per riconoscere i segnali stradali (è di serie, ma per 330 euro interagisce col limitatore di velocità intelligente). Standard il sistema contro le uscite involontarie dalla propria corsia di amrcia e quello che avvisa di un veicolo alle spalle “nascosto” nell’angolo cieco dei retrovisori. Fa specie, invece, dover pagare 500 euro per i sensori di parcheggio posteriori (praticamente indispensabili, mentre delle telecamere con visione a 360 gradi - 1.230 euro - si può anche fare a meno) oppure 1.030 euro per il pratico sistema di accesso “senza chiave”: oggi entrambi i dispositivi sono di serie persino in qualche utilitaria…
Alluminio a profusione
L’ampio uso di materiali leggeri ha permesso di risparmiare fino a 190 kg rispetto alla precedente versione. La struttura della nuova Jaguar XF, realizzata in alluminio con alcuni particolari in leghe magnesio o boro, pesa appena 282 kg (non molti per un’auto che sfiora i cinque metri), ed è, a detta del costruttore, più rigida del 28% rispetto a quella che va a rimpiazzare. All’alleggerimento contribuiscono i nuovi motori in alluminio della serie Ingenium: stiamo parlando dei 2.0 turbodiesel con 163 cavalli (da 44.220 euro) o 179 (in questo caso i prezzi partono da 45.870 euro). Gli altri motori sono un 3.0 V6 a gasolio da 300 cavalli e uno a benzina disponibile con 340 o 381 cavalli (mentre in Italia non sarà commercializzato il 2.0 da 240 CV). Il cambio automatico è di serie per i V6, mentre la trazione integrale è attualmente preclusa ai turbodiesel.
Grande maneggevolezza
Ci mettiamo al volante della più potente delle Jaguar XF, la 3.0 V6 Supercharged da 381 CV: proviamo su strada la versione a trazione posteriore, e in pista (sul circuito di Navarra, non lontano da Pamplona) l’integrale. Il potente motore si rivela fluido e silenzioso. Fin troppo: in accelerazione, vista la potenza in gioco, un timbro più grintoso non avrebbe guastato. Lo scatto è bruciante: poco più di 5 secondi il tempo dichiarato per lo “0-100”. Ma nell’utilizzo di tutti i giorni si apprezza soprattutto la spinta vigorosa fin dai bassi regimi; inoltre, la nuova Jaguar XF si rivela anche abbastanza agile, considerate le dimensioni. Rapido e confortevole il cambio automatico a otto rapporti, con tanto di levette al volante per la gestione manuale delle marce. Nel test su strada i consumi sono apparsi accettabili per un’auto di questa categoria e potenza (il computer di bordo indicava una percorrenza di 10 chilometri con un litro). In pista, la versione 4x4 ci ha trasmesso grande sicurezza, soprattutto nel tortuoso percorso irrigato appositamente allestito dai tecnici della Jaguar.
Secondo noi
Pregi
> Finiture. L’abitacolo è rifinito con grande attenzione per i particolari.
> Tecnologia. Tanti i sistemi elettronici per la sicurezza e per il comfort.
> V6 a benzina. Spinge forte, ma senza alzare la “voce” e in modo progressivo.
Difetti
> Optional. I sensori di distanza e il sistema d’accesso senza chiave dovrebbero essere di serie.
> “Quattro frecce”. Il tasto è piccolo e collocato troppo in basso, insieme a quelli del climatizzatore.
> Quinto posto. L’ingombrante tunnel nel pavimento ne rende impossibile l’uso.