Dal modello che l'ha preceduta, la quinta generazione della Land Rover Discovery ha ereditato solo il nome e il 3.0 V6 a gasolio: tutto il resto è nuovo. Abbandonate le forme squadrate, mostra linee equilibrate e quasi sportiveggianti, che ben mascherano i 497 cm di lunghezza ma sono molto simili a quelle della ben più piccola Discovery Sport (con la quale condivide solo il quattro cilindri 2.0 a gasolio da 179 CV) e delle Range Rover. Meccanicamente, è stata abbandonata la soluzione del telaio separato a favore della a scocca portante, realizzata per l'85% in alluminio: la casa assicura che questo ha portato solo benefici, anche per l'uso in fuori strada, grazie alla rigidità della struttura (nel nostro test, nello Utah, la vettura ha superato passaggi che ben poche suv "stradali" a trazione integrale avrebbero potuto affrontare). La nuova architettura ha permesso di risparmiare fino a 480 kg, e ciò ha consentito di impiegare anche i "piccoli" motori a quattro cilindri a gasolio, con 179 o 240 CV (quest'ultimo, oggetto del test). I prezzi partono da 52.700 euro, ma anche nella più ricca versione HSE Luxury guidata (che ha di serie gli interni in pelle e i fari a led) è necessario attingere al catalogo degli optional: il cruise control adattativo, per esempio, si paga ben 1.250 euro. Fortunatamente, sono disponibili numerosi pacchetti che fanno risparmiare.
Appena saliti a bordo si ha la conferma che la Discovery è ancora la Land Rover più pratica e adatta alle famiglie: i due posti supplementari si pagano 1.660 euro ma possono ospitare senza troppi sacrifici anche adulti e, come quelli della seconda fila, possono essere motorizzati (rispettivamente per 320 e 910 euro, si comandano tramite tasti specifici, dallo schermo centrale e persino a distanza dall'app per smartphone ufficiale). Inoltre ci sono bocchette d'aerazione per tutte le file e non mancano i portaoggetti: ben 21 (anche refrigerati), per un totale di 45 litri (particolarmente profondi quelli fra le poltrone, "furbi" quelli nascosti dietro la fascia della plancia di fronte al passeggero e dietro i comandi del "clima"). Non mancano fino a 9 porte Usb e a 6 a 12 volt per ricaricare i dispositivi elettronici. Di qualità le finiture. I comandi sono grandi e pratici da usare; fanno eccezione quelli dei vetri, disposti in orizzontale alla base dei finestrini, e quelli del limitatore di velocità separati da quelli del cruise control (i primi sul tunnel e i secondi sul volante). In tanta cura, "stonano" poi le ampie tasche nelle porte, rivestite solo su uno dei cinque lati, e le cinture di sicurezza non regolabili in altezza.
Il mezzo portellone con ribaltina della precedente Land Rover Discovery ha lasciato il posto a uno di tipo convenzionale, ad azionamento elettrico di serie. All'interno, però, trova posto un piano motorizzato, incernierato sulla soglia di carico, che può reggere fino a 300 kg. Quando si chiude il portellone, questo si posiziona in verticale, fungendo anche da fermacarico; curiosamente, però, quando si apre il coperchio del bagagliaio, questa ribaltina rimane in posizione e va azionata con un tasto: scende automaticamente solo comandando il portellone col tasto della chiave o col sensore sotto il paraurti, che rileva il movimento del piede (130 euro). Al pari dello spazio per le persone, quello per gli oggetti è abbondante: viaggiando in sette si dispone di 258 litri, che salgono fino a 1137 se si è in cinque e a ben 2406 con le due file abbassate (e il piano di carico è privo di scalini).
Su strada, la principale dote della Land Rover Discovery è il comfort: l'insonorizzazione è molto curata e anche il 2.0 a gasolio non fa sentire la sua voce. Un optional irrinunciabile sono le molle ad aria, che migliorano l'assorbimento e permettono di alzare e abbassare la vettura da terra (da 24 a 36 cm): utili in fuoristrada, ma anche per caricare una valigia, per entrare o per scendere dall'auto. Peccato solo che siano a pagamento, in pacchetti che partono da 1.850 euro. Rispetto a quella che manda in pensione, la nuova Discovery mostra una tendenza più ridotta ad allargare la traiettoria impostata e in curva si inclina un po' meno: complice uno sterzo preciso quanto serve, su asfalto si rivela gradevole da guidare. Il 2 litri a gasolio da 240 CV ha un tiro sufficiente, benché sotto i 2000 giri qualche leggera vibrazione filtri fin su pedaliera e volante. L'auto, comunque, pesa 2109 kg, e nelle salite si percepisce il quattro cilindri "che lavora": il 3.0 a gasolio avrà anche "solo" 9 cavalli in più, ma offre 600 Nm di coppia anziché 500, disponibili su un arco di giri più ampio. In compenso, i limiti di traino sono equivalenti per i due motori: fino a 3500 kg. Il cambio automatico a otto marce (di serie) ha innesti impercettibili e il convertitore di coppia assicura partenza "dolci"; non mancano neppure le palette al volante.
Benché più "rifinita", la nuova Land Rover Discovery tiene fede al suo nome e in fuoristrada si rivela quasi inarrestabile, complice anche una capacità di guado di ben 90 cm. Nel deserto americano dello Utah, dove l'abbiamo guidata in impegnativi passaggi su rocce e sabbia, l'auto ha "digerito" tutti i maltrattamenti senza problemi: merito sicuramente del differenziale posteriore bloccabile (1.250 euro), delle marce ridotte (420 euro) e del sistema Terrain Response (210 euro) che, agendo su una manopola, adatta la risposta di motore, freni, controllo di trazione e cambio al tipo di fondo sul quale ci si muove. A dispetto di pneumatici di tipo stradale (di serie), la Discovery è riuscita ad arrampicarsi su rocce lisce e spolverate di sabbia, e non ha fatto (letteralmente) una piega neppure nel "twist", quando cioè si rimane con due ruote diagonalmente opposte staccate da terra e la scocca subisce la massima torsione: porte e portellone si sono aperti senza problemi, a conferma della rigidezza della struttura.
PREGI
> Comfort. Si viaggia nel silenzio e ben molleggiati, ma senza ritrovarsi a guidare "una barca" nelle curve.
> Praticità. Molte le soluzioni "furbe" e vani ampi e numerosi.
> Spazio. Abbonda anche in sette, e i due posti della terza fila sono a prova di adulto.
DIFETTI
> Dettagli. Alcuni comandi potevano essere disposti meglio; la ribaltina motorizzata non sempre è così "furba".
> Dotazione. Persino nella ricca versione provata c'è da mettere (spesso) le mani al portafoglio per gli optional.
> Originalità. Le precedenti Discovery erano, dal punto di vista delle forme, qualcosa di "diverso" rispetto alle altre Land Rover; la nuova, invece, è un po' troppo simile alle altre vetture della casa.
Carburante | gasolio |
Cilindrata cm3 | 1999 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 177 (240)/4000 giri |
Coppia max Nm/giri | 500/1500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 168 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 8 (automatico) + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 207 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 8,3 |
Consumo medio (km/l) | 15,6 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 497/n.d./189 |
Passo cm | 292 |
Peso in ordine di marcia kg | 2109 |
Capacità bagagliaio litri | 258/1137/2406 |
Pneumatici (di serie) | 225/55 R20 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Land rover Discovery usate 2019 | 18.900 | 34.230 | 3 annunci |
Land rover Discovery usate 2020 | 38.900 | 38.900 | 1 annuncio |
Land rover Discovery usate 2021 | 42.900 | 48.960 | 5 annunci |
Land rover Discovery usate 2023 | 76.800 | 76.800 | 1 annuncio |
Land rover Discovery usate 2024 | 57.400 | 57.400 | 1 annuncio |