* Prezzo indicativo
Più centimetri, meno chilogrammi
Si tranquillizzi chi temeva che la nuova Maserati Quattroporte non sarebbe stata altro che una Chrysler 300 (o una Lancia Thema) vestita a festa e con qualche cavallo in più: l'eredità americana si ferma a un’area limitata della piattaforma e una parte dei componenti elettrici. Nulla, insomma, che possa influire sulla guida, sullo stile e sul carattere della vettura. Piuttosto, va sottolineato come la sesta generazione della lussuosa modenese (una stirpe che ha avuto origine nel 1963) sia completamente nuova rispetto al modello che sostituisce. Più lunga di 16 cm (misura 5 metri e 26) e più larga di 5, è però più leggera di 90 kg. Il peso (1900 kg), piuttosto contenuto per un’auto di questo tipo e dimensioni, è stato raggiunto soprattutto grazie all'uso di materiali sofisticati: tutti i pannelli della carrozzeria (esclusi i parafanghi posteriori e il tetto) sono in alluminio, e altri elementi (come la struttura di supporto della plancia) in ancor più leggero magnesio.
Cavalli a piacimento
Nuovi di zecca anche i motori, progettati congiuntamente dalla Maserati e dalla Ferrari e assemblati a mano nello stabilimento di Maranello. Si tratta di un V8 3.8 con 530 cavalli e di un V6 3.0 da 410, entrambi in lega leggera, a iniezione diretta di benzina, turbocompressi e con variatore di fase sul lato di aspirazione. L'otto cilindri a V di 90° (il V6 è a 60°) fa della Quattroporte la più potente Maserati (di serie) di sempre, e segna un bel passo avanti rispetto al modello attuale, che nella più "dotata" versione S monta un V8 4.7 con 91 cavalli in meno. La nuova Quattroporte viene prodotta a Grugliasco, nello stabilimento già della Carrozzeria Bertone, acquisito e riallestito dal Gruppo Fiat, e sarà ufficialmente presentata il prossimo gennaio al Salone di Detroit; gli ultimi esemplari del modello attuale usciranno dalla catena di montaggio della fabbrica di Modena pochi giorni prima di Natale. A Detroit verranno comunicati anche i listini, mentre per vedere le vetture nelle concessionarie si dovrà aspettare ancora qualche settimana: prima le V8 (come quella che abbiamo guidato, e che sarà solo a trazione posteriore) e più tardi, probabilmente in primavera, le 3.0 (anche in versione 4x4, che si chiamerà Q4).
Più attuale, ma è sempre lei
Le dimensioni imponenti della nuova Quattroporte rispondono sia alla domanda di auto di rappresentanza dei paesi nei quali la Maserati conta di venderne di più (tra cui la Cina), sia all'esigenza di differenziarla dalla Ghibli, la “sorella minore” (circa 490 cm) di prezzo più accessibile che dovrebbe debuttare entro la fine del 2013. Per mascherare visivamente le sue misure extralarge, la linea della fiancata è snellita da una nervatura molto evidente, che parte dal parafango anteriore e termina nella coda, mentre i finestrini (tre per lato, invece di due come prima) sono decisamente sottili. Al contempo, però, sono stati conservati quei tratti che già definivano la Quattroporte nata nel 2003 (il profilo della calandra anteriore, il cofano anteriore rialzato al centro, i tre piccoli estrattori d'aria sul parafango anteriore), rivisitati però in chiave moderna. Così, la mascherina e i fari (bixeno) hanno linee più tese e spigolose. Completamente ridisegnata, invece, la coda, ora con fanali (a led) orizzontali, che danno l'impressione di rendere più larga e acquattata a terra la vettura. Il risultato è un’auto elegante, armoniosa, dinamica. E inconfondibilmente Maserati.
Gran lusso e qualche… imprecisione
Dentro, la Maserati Quattroporte punta alla massima semplicità, per ottenere forme "pulite" ed eleganti e facilitare l'uso dei comandi. Lo si vede nello schermo centrale a sfioramento di 8,4 pollici, affiancato da due soli pomelli; nei comandi del "clima" quadrizona, retroilluminati; ma anche nel semplice cruscotto, nel quale tachimetro e contagiri sono separati da un ampio schermo centrale a colori ad alta risoluzione, che mostra anche le indicazioni del navigatore e gli strumenti digitali del livello della benzina e della temperatura del liquido di raffreddamento. Semplice, però, non vuol dire spartano: a partire dai sedili. Quelli anteriori sono avvolgenti, ampi, comodi e regolabili elettricamente, mentre dietro si può avere un divano a tre posti (quello centrale non proprio comodo) o due poltrone separate da un alto mobile-bracciolo. Gran lusso anche nei rivestimenti: ci si può far confezionare l'abitacolo praticamente su misura. In particolare, nell'auto provata la pelle rivestiva i sedili e gran parte dei pannelli e della plancia, e si abbinava a finiture in legno lucido dall'aspetto particolarmente ricco. Di buona qualità anche la maggior parte delle plastiche, mentre i montaggi sono apparsi meno entusiasmanti: nell’auto provata, gli accoppiamenti nella zona della consolle erano spesso imprecisi, e anche all'esterno non tutto era proprio perfetto. Ma c'è da dire che la produzione è appena iniziata, e c'è spazio per una messa a punto.
Spazio a go-go anche per i bagagli
Nulla da eccepire sulle dimensioni dell’abitacolo (ma ci saremmo stupiti del contrario, in un'auto così grossa): davanti si sta benissimo, e i passeggeri posteriori possono persino accavallare le gambe (anche se non “allungarle” più di tanto, perché sotto i sedili anteriori c'è poco spazio per infilare i piedi). Notevole anche il bagagliaio, che offre 80 litri di capacità in più rispetto alla Maserati Quattroporte precedente (530 litri): il vano non è alto, ma molto profondo e largo; in più, è ben rivestito, e lo si può anche ampliare reclinando lo schienale posteriore (non però sulla versione con le due poltrone separate).
Un "3800" che non finisce mai
Iniziamo a muoverci in mezzo a un traffico caotico, su strade strette e con soste continue. Presa dimestichezza con le dimensioni, ci si accorge che la Maserati Quattroporte si muove bene anche quando la si tiene "al guinzaglio": il motore è pronto senza essere brusco, il cambio automatico a otto marce lavora con dolcezza e rapidità. Il problema è la velocità da tenere: anche premendo il tasto ICE (Increased Control Efficiency, che "taglia" circa 80 cavalli e ammorbidisce la risposta), occorre calibrare con cura i movimenti del piede destro, per evitare di ritrovarsi in un istante ad andature eccessive. A fare i difficili, si potrebbe dire tutt’al più che, passando su buche profonde, il comfort un po' ne risente. Ma basta uscire dalla città e trovare una strada poco trafficata per far venire a galla le doti (entusiasmanti) della Maserati Quattroporte. La spinta del V8, che gira liscio come l'olio a ogni regime e "suona" assai piacevolmente, è esagerata: da 1000 a 7000 giri, il crescendo è progressivo e impressionante, tanto che i 4,7 secondi dichiarati per lo "0-100" ci sono sembrati persino pessimistici (non ci pronunciamo invece sulla velocità massima dichiarata: siamo rimasti lontani dai 307 km/h…). Quasi sempre, comunque, ci si ritrova a usare solo i primi due-tre centimetri di corsa dell'acceleratore, con l'ago del contagiri che danza tra i 1500 e i 2500; e pure così si viaggia fortissimo. All'esuberanza del 3.8, ben accordato con il rapido cambio automatico, rispondono i freni (potenti e facili da gestire) e un comportamento in curva da sportiva. La distribuzione dei pesi esattamente ripartita sui due assali, le sospensioni elettroniche dallo schema raffinato (quadrilatero anteriore e mutilink a cinque bracci posteriori) e le gomme di 20" regalano alla Quattroporte un equilibrio e un'aderenza di alto livello. Davvero notevoli anche la rapidità con cui si può cambiare traiettoria e la precisione dello sterzo, che sembrava un poco pesante a passo d'uomo in città, ma che in velocità ha un "carico" ideale. Arrivati in autostrada, ci piazziamo a 130 km/h, con il motore a 2000 giri scarsi. E ci rendiamo conto che il suo rombo ci fa compagnia (insieme a qualche fruscio aerodinamico); per i lunghi viaggi, ci sarebbe piaciuto un abitacolo più silenzioso. Finiamo con una valutazione sul consumo: pur se migliorata rispetto al vecchio modello, la Quattroporte non è certo un'auto economica. La casa dichiara 8,4 km/litro, mentre noi, alla fine del test, abbiamo letto sul computer di bordo una percorrenza di 6 km/litro (scarsi).
Elettronica quanto basta
Come abbiamo anticipato, è ancora presto per parlare di prezzi e dotazioni. Comunque, insistendo un po' con i responsabili della casa modenese, un'idea ce la siamo fatta: la Maserati Quattroporte V8 costerà circa 145.000 euro, mentre la V6 a trazione posteriore dovrebbe collocarsi sui 120.000. La prima dovrebbe avere di serie gli interni in pelle, le sospensioni elettroniche, il navigatore e i sensori di parcheggio con telecamera di retromarcia; probabilmente, alcuni di questi accessori saranno invece a pagamento per la meno costosa 3.0. Quello che invece non si potrà avere, neppure firmando un assegno maggiorato, sono quei dispositivi elettronici che influiscono sulla sicurezza: il cruise control con frenata automatica e i sensori che segnalano se una vettura ci sta superando, oppure se stiamo lasciando involontariamente la corsia di marcia. Tutte cose ormai disponibili su auto che costano 20.000 euro, e che ci saremmo aspettati di ritrovare su un modello nuovo e così raffinato.
Il nostro giudizio
PREGI
> Guida. L'aderenza e l'agilità sono ottime: l'auto è grande e grossa, ma soddisfa in pieno chi ama guidare.
> Materiali. Pelle e legno di notevole qualità rivestono buon parte degli interni, lussuosi ma anche eleganti.
> Motore. Fluido, regolare e con un rombo piacevole, ha una risposta pronta e una spinta impressionante.
DIFETTI
> Assemblaggi. Alcuni sono imprecisi; ci auguriamo che nei prossimi mesi l'impianto di produzione venga messo a punto.
> Comfort nei lunghi viaggi. A velocità costante, l'abitacolo dovrebbe essere meglio isolato dal rumore del motore e dell'aria che scorre sulla carrozzeria.
> Dotazione di sicurezza. Ci saremmo aspettati i più recenti ritrovati elettronici: quanto meno a richiesta.