*Prezzo indicativo
Un “cuore” sorprendente
Potrebbe sembrare una contraddizione che, sotto il cofano di una tranquilla auto da famiglia, con tanto di sette posti per andare in vacanza con figli, amici e bagagli, ci possa essere un biturbodiesel da quasi 200 cavalli capace di dare un piglio sportivo alla macchina. E invece, il nuovo motore (da 194 CV, con 400 Nm di coppia massima a partire da 1750 giri) sembra pensato apposta per la
Opel Zafira Tourer, perché sa essere docile quando si va a passeggio, ma è vigoroso a ogni regime e, anche a pieno carico, non soffre la stazza “importante” dell’auto (che, a vuoto, supera i 16 quintali). Se, poi, si vuole pure guidare con un po’ di verve, il
2.0 BiTurbo non si tira indietro e riesce a soddisfare anche le richieste di chi ama la condotta sportiva.
Due turbo sono meglio di uno

Il “cuore” del nuovo 2.0 BiTurbo della Zafira Tourer è costituito da due turbocompressori di diametro diverso (che lavorano separatamente o assieme, a seconda della richiesta di potenza), e da un doppio intercooler. Il turbocompressore più piccolo, che ha un’inerzia inferiore, accelera con grande rapidità ai bassi regimi, garantendo una pronta risposta ai comandi dell’acceleratore, senza alcun fastidioso “ritardo”: a 1.250 giri è già possibile contare su 320 Nm di coppia, l’80% del valore massimo disponibile. Ai regimi intermedi, le due turbine funzionano assieme: il compressore più grande effettua la pre-compressione dell’aria di aspirazione, prima della compressione finale che viene assicurata dal dispositivo più piccolo. La valvola bypass invia continuamente una parte dei gas di scarico alla turbina maggiore, garantendo quindi un’accelerazione estremamente fluida. Infine, oltre i 3.000 giri tutti i gas vengono fatti confluire direttamente al compressore più grande (che, a questo punto, lavora da solo), assicurando così la fluidità nell’erogazione della potenza anche alle velocità più elevate.
Al semaforo non si fa pregare

Il risultato della “collaborazione” tra i due turbo è evidente anche alla guida della macchina. Dopo aver avviato il motore (che fa sentire subito il suo rombo pieno), la Opel Zafira Tourer 2.0 BiTurbo si muove dolcemente, senza alcun fastidioso “strattone” all’entrata in funzione delle turbine. Premendo sul pedale dell’acceleratore la risposta del 2.0 è subito piena, ma resta sempre estremamente fluida e morbida. Poi, a mano a mano che si sale di giri, la progressione del motore si fa sentire e la risposta diventa davvero corposa, con un buon allungo fino a 4500 giri. Pur con tempo inclemente (pioggia e nevischio per tutta la giornata), nella nostra prova sulle autostrade e sulle strade attorno a Francoforte abbiamo potuto constatare che i 218 km/h di punta massima dichiarati dalla casa sono alla portata dell’auto. Anche lo scatto da 0 a 100 km/h non dovrebbe discostarsi molto dagli 8,9 secondi ufficiali: dando gas con decisione si guadagna velocità molto in fretta. Tanta vivacità è ben sostenuta dalle elevate doti di stabilità e di tenuta di strada della vettura, sicura e ben guidabile a dispetto delle dimensioni abbondanti. L’auto del nostro test aveva le sospensioni a controllo elettronico FlexRide (875 euro) con tre assetti selezionabili (Standard, Sport e Tour, il più confortevole): nel programma Sport, la Zafira Tourer diventa più reattiva, il motore risponde ancora più prontamente, lo sterzo si fa più preciso e gli ammortizzatori assumono una taratura più rigida (rollio e beccheggio risultano ben controllati). Non ci ha convinto del tutto, invece, il cambio manuale a sei marce, contrastato nei passaggi di rapporto e con una corsa della leva un po’ troppo lunga. Quanto ai consumi di gasolio, non ci sono sembrati troppo penalizzati. Per la casa la 2.0 BiTurbo beve poco più della 2.0 da 165 CV (17,9 km/l contro 19,2): alla fine del nostri test il computer di bordo segnava 13,0 km/l, un bel risultato per un potente macchinone di quasi 1700 kg.
Interni trasformabili

L’abitacolo è accogliente e ben fatto, con l’originale plancia bicolore ben raccordata ai pannelli delle porte. I pregi maggiori della Opel Zafira Tourer restano legati alla versatilità dell’abitacolo (ricco di portaoggetti e con un baule dal fondo piatto e facilmente accessibile) e al notevole comfort di viaggio (solo lievemente penalizzato dal “vocione” del 2.0, specie in accelerazione, e da un certo rumore di rotolamento dei pneumatici). Nelle prime due file di sedili si sta davvero bene: lo spazio è abbondante e le poltrone sono confortevoli e ben regolabili (solo la registrazione dello schienale è scomoda, perché la leva è così vicina al montante da lasciare poco spazio per far passare la mano). La Cosmo offre di serie le tre poltrone della seconda fila scorrevoli, anche lateralmente (trasformando quella centrale in un bracciolo, le due esterne possono essere portate verso il centro per aumentare lo spazio a disposizione delle spalle dei passeggeri). I due posti nell’ultima fila, invece, sono adatti più a due bambini che a due adulti: la seduta è molto bassa ed è difficile trovare posto per i piedi.
Arriva in primavera
In concessionaria la Opel Zafira Tourer 2.0 BiTurbo sarà presente dal mese di aprile in due allestimenti: Elective e Cosmo, a partire da circa 30.000 euro.
Secondo noi
PREGI
> Finiture. I rivestimenti in plastica della plancia e della consolle, come quelli in tessuto dei sedili, sono di buona qualità. Curato l’assemblaggio dei pannelli.
> Motore. Dotato di una gran coppia, spinge forte a tutti i regimi, ma senza mai essere brusco.
> Praticità. A bordo ci sono tanti portaoggetti; il baule è facilmente accessibile e, a schienali ripiegati, ha il fondo piatto. I sedili della terza fila scompaiono nel pavimento.
DIFETTI
> Cambio. La leva ha la corsa troppo lunga e gli innesti appaiono un po’ legnosi.
> Rumorosità. In accelerazione il rombo del motore può dare fastidio e a velocità autostradale sono i pneumatici a farsi sentire.
> Spazio nella terza fila. I due posti a scomparsa nel baule non sono per adulti: meglio usarli per brevi tragitti.