Questa crossover lunga 438 cm prende il nome da una fuoristrada degli anni 90, ma è solo a trazione anteriore. La Opel Frontera è proporzionata, poco vistosa e con la giusta dose di grinta, e nasce sulla base STLA Smart pensata dal gruppo Stellantis per veicoli dal prezzo accessibile; la stessa usata per le Citroën C3 (qui il primo contatto) e C3 Aircross e per la futura Grande Panda. La 1.2 mild hybrid c’è solo con cambio robotizzato a doppia frizione da 101 o 136 CV (quella del test). C’è anche la variante non ibrida della 1.2 da 101 CV, con cambio manuale a sei marce, ma la casa ha deciso di non importarla in Italia (mentre la Citroën la offre). L’alternativa è l’elettrica: 114 CV e appena 306 km di autonomia media omologata, da € 29.900. Nel corso del 2025 arriverà anche una versione con batteria più capiente, per circa 400 km di percorrenza con un “pieno” di corrente omologati.
Due gli allestimenti, nessuna delle quali ha evidenti mancanze nella dotazione, dato il prezzo: la Edition (€ 24.500 per la 1.2 meno potente e € 26.000 per l’altra) e la GS (€ 2.000 in più). La prima ha le poltrone con poggiatesta non regolabile, il climatizzatore manuale, i sensori di parcheggio posteriori, i fari ad accensione automatica, il cruscotto digitale di 10” e il sistema multimediale con display della stessa grandezza. La GS aggiunge i cerchi in lega di 17” al posto di quelli in acciaio da 16”, il monitoraggio dell’angolo cieco, i vetri posteriori scuri, il “clima” automatico, i sedili e il volante riscaldabili, la piastra di ricarica per i cellulari, il tetto nero a contrasto e i sensori di distanza anteriori.
Per € 900 si possono anche avere due sedili a scomparsa nel baule, sebbene solo nelle 1.2 GS: così, la Opel Frontera diventa una delle sette posti più economiche del listino. Con la terza fila ripiegata il baule conserva una discreta capacità: 370 litri (90 in meno della versione che porta al massimo cinque persone). Al contrario, solo le Edition possono avere il pacchetto Style (presente nell’auto guidata): per € 500 il tetto è bianco e i cerchi (in lega di 16”) dello stesso colore e senza copertura in plastica: la Opel Frontera acquista un look quasi da fuoristrada vintage. Non a caso, la Land Rover Defender e altre offroad offrono la stessa combinazione.
Il design squadrato della plancia e i due schermi affiancati dietro al volante e senza cornice fanno subito capire di essere a bordo di una Opel recente. Sebbene abbondino le plastiche rigide (anche nei braccioli delle porte), niente pare fatto in economia: visto il prezzo, non c’è di che lamentarsi. Alcune soluzioni fanno, però, intuire il lavoro di riduzione dei costi: stiamo parlando dell’assenza di maniglie al soffitto davanti, bracciolo del divano e bocchette dell’aria posteriori, degli alzavetro elettrici senza risalita automatica (c’è solo la discesa) e della voluminosa chiave da inserire e ruotare nel blocchetto di avviamento. Inoltre, non si possono avere aiuti alla guida evoluti come il cruise control adattativo e il centraggio di corsia (che, lavorando insieme, realizzano la guida semiautonoma).
Dei due schermi di 10”, uno fa da cruscotto e l’altro serve il sistema multimediale. Il primo è di facile lettura, sebbene non sia configurabile (al massimo mostra al centro il trip computer e le fasi di carica e scarica della batteria) e non riporti le indicazioni del navigatore. L’infotainment non ha possibilità di personalizzazione e presenta una funzione per volta, ma ha quello che serve davvero: di serie CarPlay e Android Auto senza fili, pratici comandi fisici al volante, il navigatore, la piastra di ricarica (solo nella GS) e una buona reattività. Pratici, poi, i comandi: quelli del “clima” sono fisici (l’auto guidata montava quello automatico, in Italia disponibile solo nella più ricca GS) e alla sinistra del volante ci sono dei comodi bottoni per disabilitare rapidamente il mantenimento di corsia e l’avviso di superamento dei limiti di velocità (da usare, ovviamente, solo quando le condizioni della strada causano “falsi allarmi”).
L’auto guidata monta anche i sedili più evoluti, con poggiatesta separato e regolabile, che in Italia sono di serie nella GS. Hanno un disegno particolare, con la seduta divisa longitudinalmente in due: secondo la casa, in questo modo la zona del coccige viene meno sollecitata, ma già dopo non molti chilometri più di una persona li ha trovati un po’ scomodi. A questo si aggiunge l’assenza della regolazione lombare. Niente da ridire, invece, sul divano: c’è tanto spazio per le gambe (anche se il guidatore è alto) e sopra la testa. Non mancano due prese di ricarica Usb-C e una a 12 volt, oltre alle maniglie sul soffitto. Assenti, invece, le bocchette d’aerazione e il bracciolo centrale.
Sotto il cofano c’è il conosciuto sistema ibrido del gruppo Stellantis, usato da una moltitudine di veicoli. Si compone di un 1.2 turbo a tre cilindri (nella variante con distribuzione a catena e non con la cinghia a bagno d’olio, che si è rivelata poco affidabile) e abbinato a un cambio robotizzato a doppia frizione costruito dallo stesso gruppo (in Francia e a Mirafiori).
La trasmissione integra un motore elettrico da 28 CV e la sua presenza è evidente, dato che permette di fare manovra a emissioni zero. Avvertibile anche l’“aiuto” in ripresa nei primi giri: in questa variante più potente la Frontera 1.2 lo scatto è più che adeguato. L’unità a corrente si fa poi sentire (letteralmente) pure in rilascio quando, trascinata dalle ruote, produce corrente: c’è un sibilo, non forte ma ben avvertibile a bordo.
Complici anche i cerchi di 16” (di serie) con gomme dalla spalla più alta, la Opel Frontera vanta un valido assorbimento delle asperità del fondo. A punto l’assetto (l’auto non “dondola” a ogni curva), ben modulabili i freni e a punto lo sterzo: non è diretto né un riferimento per precisione, ma in un’auto del genere è più che adeguato. In più, in manovra si apprezza la sua leggerezza. Non male neppure l’insonorizzazione: dai 110 km/h emerge qualche sibilo aerodinamico (ma molto meno di certe rivali) e il rumore di rotolamento delle gomme è contenuto.
Motore a benzina | |
Cilindrata cm3 | 1199 |
No cilindri e disposizione | 3 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 100 (136)/5500 |
Coppia max Nm/giri | 230/1750 |
Motore elettrico | |
Potenza massima kW (CV)/giri | 20,5 (28)/n.d. |
Coppia max Nm/giri | 55/n.d. |
Potenza massima complessiva kW (CV) | 100 (136) |
Tipo batteria | ioni di litio |
Emissione di CO2 grammi/km | 124 |
No rapporti del cambio | 6 (robotizz. doppia friz.) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 190 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 9 |
Consumo medio (km/l, ciclo WLTP) | 18,2 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 438/180/163 |
Passo cm | 267 |
Peso in ordine di marcia kg | 1269 |
Capacità bagagliaio litri | 460/1594 |
Pneumatici (di serie) | 215/65 R 16 |
Serbatoio litri | 44 |