Cresciuta
La
Peugeot 308 SW è molto più grande della berlina a cinque porte: ben 34 centimetri in più di lunghezza (459 in tutto), dei quali 23 dietro le ruote posteriori e 11 nel passo. Il risultato è una famigliare molto equilibrata ed elegante; non futuribile, ma senz'altro moderna. Nella zona posteriore, in particolare, si apprezzano i grandi fanali orizzontali a "C", che per metà si inseriscono nell'ampio portellone, e l'andamento dei finestrini che si assottiglia verso la coda, dando slancio alla fiancata.
Particolare, ma ben fatta
La parte anteriore dell'abitacolo della Peugeot 308 SW è identica a quella della berlina, a partire dalla plancia molto personale. Per ridurre al minimo lo spostamento degli occhi tra la strada e gli strumenti, il cruscotto è più in alto che nella media delle altre vetture, mentre il volante, piccolo ed ellittico, è posizionato piuttosto in basso. Risultato: chi guida con il sedile abbassato non vede bene il display posto tra il tachimetro e il contagiri; quest'ultimo, poi, ha la lancetta che ruota in senso antiorario, e richiede un po' di abitudine per essere interpretato con immediatezza. La plancia è semplice, anche perché parecchie funzioni (come il "clima", la radio e il telefono Bluetooth) si gestiscono dallo schermo a sfioramento di 9,7 pollici del navigatore (di serie). L'azionamento è abbastanza facile e intuitivo, ma avremmo voluto poter variare la temperatura e la velocità della ventola senza doverci distrarre dalla guida, nella ricerca del menu corretto. Tutto bene per quanto concerne le finiture: qualità dei materiali e assemblaggi sono apprezzabili, anche nei particolari. Notevole la luminosità, grazie anche all'enorme tetto in vetro (1,69 metri quadri, optional a 550 euro), mentre la visuale, di per sé discreta, è aiutata dalla ricca dotazione di serie: fari interamente a led, fendinebbia, retrovisori esterni sbrinabili e sensori di parcheggio anteriori e posteriori.
Abitacolo buono, baule maxi
Se già la berlina offriva un discreto spazio ai passeggeri posteriori, questa Peugeot 308 SW va anche oltre: le porte sono più ampie e il divano è stato arretrato di 3 cm, lasciando più spazio alle gambe. Ciò non toglie, comunque, che alcune concorrenti offrano un po' più di agio a chi sta seduto dietro. Davvero notevole, invece, il bagagliaio. A schienali su, la capienza è di ben 610 litri (556 nel vano principale e 54 sotto il piano): 190 più della berlina. E la profondità è di ben 110 centimetri. Reclinando gli schienali (tramite comode levette vicine alla bocca di carico) la capacità sale poi a 1660 litri. Tutto bene anche per quanto riguarda la praticità: la soglia, a soli 61 cm da terra, limita gli sforzi quando si deve caricare, il tendalino si aziona facilmente (e può trovare posto sotto il pianale), il portellone si apre e chiude con poca fatica. Di serie, poi, ci sono la botola passante nello schienale del divano (per caricare gli sci pur viaggiando in quattro) e le guide in alluminio sul pianale, con i ganci per fissare i bagagli.
Tre? Bastano e avanzano
La Peugeot 308 SW che abbiamo guidato montava il tre cilindri turbo a benzina 1.2 e-THP, da 131 cavalli. Da luglio sarà disponibile anche la variante con 110 CV, identica nella meccanica ma con una diversa taratura della centralina elettronica, e con il cambio a cinque marce invece di sei; a parità d’allestimento, questa versione meno potente della 308 SW costerà 800 euro in meno. Della versione più prestante del “1200” non possiamo che dire bene: brillante e pronto, si porta a spasso senza alcuna fatica questa wagon. L’impressione è che la sua spinta sia adeguata anche con la vettura a pieno carico, e ci sembra realistico il buon valore (10,6 secondi) dichiarato per lo “0-100”. Le strade del test non ci hanno invece permesso nemmeno di avvicinare la punta massima (la casa parla di 199 km/h), mentre per quanto riguarda il consumo possiamo riportare il valore del computer di bordo: 14 km/litro abbondanti, a fronte dei 20 dichiarati. Ci ripromettiamo di verificare le percorrenze con precisione, e sui nostri percorsi fissi, in una prossima prova sulla rivista.
Lavora senza farsi sentire
Il tre cilindri è anche silenzioso, e in pratica non lascia filtrare vibrazioni nell'abitacolo; addirittura, quando ci si ferma a un semaforo, non ci si rende conto dell'intervento dello Stop&Start (su molte altre vetture accompagnato da fastidioso tremolio). Tenendo conto anche del buon lavoro delle sospensioni sulle buche, possiamo dire che il comfort è davvero valido. Ci è piaciuto un po' meno il cambio, che ha innesti non proprio morbidi e un movimento della leva piuttosto lasco, mentre il giudizio sullo sterzo è influenzato dal pacchetto Driver Sport (350 euro) montato sulla vettura del test. Premendo il tasto Sport sul tunnel, il colore dell'illuminazione del cruscotto passa da bianco a rosso, l'acceleratore diventa più reattivo, il suono del motore si amplifica (tramite altoparlanti) e, per l'appunto, varia lo sforzo necessario per girare il volante. In modalità “normale” lo sterzo è talmente leggero da non dare molta confidenza nell'impostare le traiettorie, mentre in Sport si indurisce fin troppo. A parte questo, la vettura è molto maneggevole e ha un'aderenza decisamente elevata.
Da 19.300 euro
Le prime Peugeot 308 SW si vedranno nelle concessionarie il prossimo 9 giugno, ma si possono già ordinare. I prezzi, superiori di 800 euro a quelli delle berline equivalenti, vanno dai 19.300 euro della 1.2 e-THP Access (110 cavalli) ai 28.550 della 2.0 BlueHDi automatica Allure, con motore a gasolio da 150 cavalli (ma la gamma delle diesel include anche le “1600” da 92 e 115). Già la Access ha di serie il “clima” manuale, la radio con il Bluetooth, sei airbag, l'Esp e il cruise control con limitatore di velocità, mentre la Allure è davvero ricca. Oltre a quanto già citato, ha il “clima” bizona, i cerchi in lega di 17”, le barre in alluminio sul tetto e i vetri posteriori scuri.
Secondo noi
PREGI
> Baule. È davvero molto ampio, e ricco di soluzioni che ne incrementano la praticità.
> Comfort. L'abitacolo è molto ben isolato dal rumore e dalle irregolarità dell'asfalto.
> Motore. Brillante e pronto a tutti i regimi, è anche molto “fluido” e silenzioso.
DIFETTI
> Cambio. La manovrabilità non è delle più gradevoli.
> Comandi del “clima”. Anche per variare la temperatura o il flusso dell'aria, occorre usare il display a sfioramento: è macchinoso.
> Cruscotto. La posizione rialzata ne rende poco visibile la parte bassa. E la lancetta del contagiri, che ruota in senso antiorario, richiede abitudine.