Renault Mégane Coupé: dà il massimo tra i cordoli

Già da ferma la Mégane Coupé RS non lascia indifferenti: frontale grintoso, fianchi slanciati e muscolosi, irrobustiti dai passaruota allargati e grosso terminale di scarico centrale nella coda. Poi ci sono i particolari di ispirazione corsaiola, come le grosse pinze dei freni Brembo colorate di rosso fuoco, che fanno capolino dietro le razze dei cerchi in lega di 18 pollici, con dischi da 340 mm davanti e 290 dietro; ma anche le gomme ribassate (225/40) e il deflettore nel paraurti anteriore che ricorda il musetto della Renault di F1.

Nulla di esasperato, comunque: nell’insieme, la carrozzeria Mégane RSmantiene l’eleganza della coupé da cui deriva (ma, purtroppo, anche i difetti, come la scarsa visibilità posteriore, ostacolata dai larghi montanti del tetto e penalizzata dal lunotto striminzito). La meccanica è da vera purosangue. Sotto il cofano c’è il quattro cilindri 2.0 a benzina, con 16 valvole e turbocompressore, che eroga 250 cavalli a 5.500 giri e ha una coppia massima di 340 Nm a 3.000 giri.

Chi non si accontenta può scegliere la versione RS Cup, con assetto ribassato e differenziale a slittamento limitato, per migliorare la trazione e la tenuta di strada in curva (leggi qui per saperne di più). La Mégane Coupé RS dovrebbe costare circa 27.000 euro, e la versione Cup meno di 30.000. Arriveranno nelle concessionarie a dicembre.

L’abitacolo della RS differisce da quello della Mégane Coupé per i sedili anteriori, molto avvolgenti: abbracciano forte pilota e passeggero anteriore, ma senza infastidire schiena e gambe: Il volante è piccolo e verticale, la pedaliera in alluminio. E poi c’è il cruscotto con contagiri a sinistra, a fondo giallo e con numeri bene in evidenza. Il tachimetro, è al centro ed è analogico (non digitale, come sulle altre Mégane), con la classica lancetta.

La plancia, di forma sinuosa, è in plastica morbida, gradevole al tatto. Nota dolente, i posti dietro: sono stretti e un po’ infossati. E poi il soffitto è basso (basta essere alti 1,80 per toccare con la testa) e l’accesso al divano poco agevole: bisogna piegarsi parecchio per entrare nella Mégane Coupé RS.

Si preme un pulsante e il motore della Mégane Coupé RS prende vita: un suono cupo e piacevole invade l’abitacolo. Prima marcia e via. Il 2.0 turbo si rivela molto fluido ai bassi regimi, quindi, permettendo di passeggiare senza strattoni o sussulti. Ma appena si preme a fondo sul pedale dell’acceleratore ci si sente schiacciare contro lo schienale. In una manciata di secondi ci si trova a 100 km/h (i 6,1 secondi dichiarati dalla Renault ci sembrano realistici).

Nelle strade con tante curve (abbiamo potuto “assaggiare” quelle dell’entroterra spagnolo nei pressi di Malaga), la RS fila via alla grande: in curva è piatta e sicura, nei rettilinei stabile, in frenata impeccabile. In pista (sullo strepitoso circuito andalauso Ascari, fatto di impegnativi saliscendi e curve strette) abbiamo inanellato alcuni giri con la RS Cup, che ci è sembrata ancor più veloce in curva: l’assetto ribassato e le sospensioni più rigide alzano parecchio i limiti tirando tra i cordoli.

Solido l’impianto frenante: anche nelle inchiodate a ripetizione è sicuro e resiste bene alla fatica. Notevole anche l’RS Display (presente solo sulla Cup), che visualizza sullo schermo, al centro della plancia, alcune informazioni utili nella guida sportiva, come i valori istantanei di coppia e potenza e la pressione del turbo, dell’olio del motore e quella nell’impianto frenante. Ma c’è anche la funzione cronometro, con memorizzazione dei tempi sul giro: una volta presa la mano con i comandi al volante, ci si diverte parecchio.

PREGI
> Motore. È grintosissimo e da 3000 giri incomincia a spingere davvero forte, fino al limitatore, poco sopra i 6000. E andando a passeggio non fa dannare.
>Tenuta di strada. Elevata sulle strade di tutti i giorni e ancora di più sul liscio manto stradale dei circuiti (soprattutto nella versione Cup).

DIFETTI
>Divano. Piccolo, infossato e scomodo per due adulti. E si tribola per raggiungerlo.
>Visibilità. Scarsa. Se si andasse solo in pista non sarebbe un dramma, ma quando si fa una “retro” son dolori!