Fuori, giusto una rinfrescata
Un unico motore, declinato in tre livelli di potenza, e tanta tecnologia per aiutare chi guida: è la ricetta della
Seat Alhambra, aggiornata a cinque anni dal lancio. Fuori la grande monovolume della casa spagnola (che fa parte del gruppo Volkswagen) non cambia granché: davanti è soprattutto la nuova mascherina (ora ha listelli orizzontali, anziché verticali) a spiccare, mentre dietro i fanali a led danno un bel tocco di modernità. Proposta in due allestimenti (Style e Advance) a prezzi da 34.300 euro (un po’ più elevati del modello di cui prende il posto, ma a fronte di dotazioni più ricche), dovrà vedersela con concorrenti agguerrite, come le nuove Ford Galaxy o Renault Espace, oltre che con la “cugina” Volkswagen Sharan, anch’essa appena rinnovata.
Ultra-versatile: basta un tocco per trasformala
L’abitacolo della Seat Alhambra si conferma comodo, grazie anche alla praticità delle porte posteriori scorrevoli (che nella versione Advance si azionano elettricamente, come il portellone): consentono di salire e scendere in spazi angusti, anche se accanto ci sono ostacoli o veicoli parcheggiati molto vicini. A proposito di comfort, chi siede nella seconda fila di posti ha spazio in abbondanza, con le poltrone leggermente rialzate rispetto a quelle anteriori, quasi un “effetto cinema”. Per quanto riguarda gli ultimi due posti in fondo (che ora sono di serie per entrambi gli allestimenti), risultano discretamente accoglienti, e non poltroncine di fortuna. Basta un pulsante per rendere più ampio l’abitacolo: i sedili Easy Fold della seconda e terza fila sono ripiegabili a scomparsa, permettendo di aumentare la capacità di carico fino a 2297 litri, contro una minima in configurazione a cinque posti di 658-711 litri, in base alla posizione dei sedili scorrevoli (e 267-300 viaggiando in sette). Infine, piccolo tocco di sportività il nuovo volante multifunzione, con razze più sottili e una parte centrale meno massiccia: è quello della Seat Leon.
Ultra-connessa
Preziosa la tecnologia MirrorLink, che consente di utilizzare in sicurezza lo smartphone mediante il sistema di infotainment: i dati vengono riprodotti nello schermo a sfioramento della Seat Alhambra. Il tutto arricchito dalla Seat Connect App, che ha la funzione “Read to me” di lettura del testo dei messaggi, convertiti in messaggi vocali, e quella “Voice reply” d’invio della risposta: è sufficiente dettarla al sistema, che trasformerà la voce in testi. Non male pure il “gesture control”, per accedere a funzioni come chiamate e contatti della rubrica con lo schermo tattile attraverso movimenti delle dita.
Solo a gasolio
La nuova Seat Alhambra è proposta unicamente con motori turbodiesel: i 2.0 TDI da 116, 150 o 184 cavalli, ovviamente Euro 6. Tutti più potenti rispetto a quelli di prima (i cavalli erano 140 o 177), e più efficienti in termini di consumi: la casa di Martorell (località nei pressi di Barcellona) dichiara una percorrenza media di 20 chilometri con un litro per le versioni a trazione anteriore da 116 o 150 CV (mentre per la 4Drive del nostro test questo valore si riduce a 17,9). La trasmissione integrale è riservata al motore di potenza intermedia, ma preclude la possibilità di avere il cambio a doppia frizione DSG, che è invece disponibile solo per le versioni a due ruote motrici, da 150 e 184 CV.
Si fa apprezzare
L’auto del nostro test, la Seat Alhambra 2.0 TDI Advance 4Drive, è silenziosa a tutti i regimi, e risulta briosa, nonostante le dimensioni della vettura, che è pur sempre una grande monovolume lunga 485 centimetri, larga 190 e alta 172. Non male neppure la tenuta di strada emersa dal test su percorsi collinari, in cui abbiamo apprezzato la maneggevolezza tra le curve, sebbene la sportività non sia il mestiere di questo modello, adatto alle famiglie e indicato per il noleggio a lungo termine. Magari sulle salitine, con le marce alte, il peso della macchina si avverte un po’: occorre scalare, e la manovrabilità del cambio non è delle migliori (e il DSG non si può avere per questa versione a trazione integrale). Peccato anche per i retrovisori, piuttosto piccoli, che rendono difficile percepire gli ingombri; lo specchietto centrale è per forza di cose sottile: l’inclinazione del parabrezza impone quella scelta, per non togliere visuale davanti. Inoltre, è vero che la versione base (la Style) è stata arricchita, ma per avere navigatore, porte posteriori e portellone ad apertura automatica, sistema di parcheggio automatico e telecamera posteriore che proietta le immagini sullo schermo davanti al guidatore, occorre orientarsi alla versione Advance. Sono invece solo optional alcuni dispositivi come il sistema di regolazione dell’assetto (1.010 euro), e il sistema di monitoraggio degli angoli ciechi (blind spot detection): quest’ultimo è nel pacchetto Safety (868 euro), insieme alla telecamera per il riconoscimento dei cartelli con il limiti di velocità e per il dispositivo contro le uscite accidentali dalla corsia di marcia.
Arriva a settembre
Già in prevendita, la nuova Seat Alhambra arriverà nelle concessionarie a settembre. Gli allestimenti disponibili, con prezzi da 34.300 a 41.100 euro. Di serie fin dalla “base” Style il sistema multimediale con schermo a sfioramento a colori di 6,5”, 8 altoparlanti, lettore cd/mp3 con porta Usb, Bluetooth. Oltre al “clima” trizona, al rilevatore di stanchezza del guidatore, al sistema contro le collisioni multiple (in caso di incidente tiene frenate le ruote per evitare ulteriori carambole) e ai sette airbag (uno è dedicato alle ginocchia del guidatore); a proposito, a richiesta (215 euro) si possono ordinare i due laterali per la seconda fila di sedili. La versione Advance ha in più: navigatore satellitare con le mappe d’Europa, porte posteriori e il portellone ad apertura elettrica, sistema di parcheggio automatizzato Park Assist, telecamera posteriore (utile in manovra), sistema di avviamento keyless e cerchi in lega di 17”.
Ecco nel dettaglio, il listino versione per versione:
Style
- 2.0 TDI 116 CV 34.300 euro
- 2.0 TDI 150 CV 35.700 euro
- 2.0 TDI 150 CV 4Drive 36.700 euro
- 2.0 TDI 184 CV DSG 37.700 euro
Advance
- 2.0 TDI 116 CV 36.300 euro
- 2.0 TDI 150 CV 4Drive 38.700 euro
- 2.0 TDI 150 CV DSG 39.700 euro
- 2.0 TDI 184 CV DSG 41.100 euro
Secondo noi
Pregi
> Motore. Il turbodiesel da 150 cavalli è vispo, considerando che deve farsi carico di una grande monovolume.
> Porte scorrevoli. Si sale e si scende con la massima facilità anche in spazi angusti.
> Sedili. Fanno stare comodi, anche quelli della terza fila.
Difetti
> Cambio. Quello manuale non è il massimo della manovrabilità, e il DSG non è disponibile per la versione 4x4.
> Specchietti. Sono piuttosto piccoli, a discapito della visibilità posteriore. Per la Advance rimediano in parte i sensori e la retrocamera (di serie).
> Versione base. Il rapporto qualità/prezzo della Style è elevato, però alcuni utili accessori (come il sistema di accesso senza chiave) sono riservati all’Advance.