Tutta nuova, questa seconda generazione della Volvo XC60 cambia dal primo all’ultimo pezzo: della precedente conserva giusto il nome, le linee filanti e l’attenzione al comfort e alla sicurezza. La piattaforma deriva da quella della più grande XC90, con la quale la nuova vettura condivide anche il rigore delle forme, i fari sottili e larghi e i fanali a “L”. La lunghezza cresce di 5 cm, arrivando a un totale di 469. Già ordinabile (le prime consegne inizieranno a metà settembre), per ora è solo a trazione integrale e con cambio automatico a otto rapporti; i prezzi partono da 50.800 euro per la D4 a gasolio da 190 CV. Più avanti è attesa anche una D3 da 150 CV a trazione anteriore, da circa 40.000 euro. Di serie per tutte la chiamata e la frenata automatica d’emergenza (quest’ultima, che interviene anche sullo sterzo, si avvale di una telecamera che riconosce pedoni, ciclisti e grandi animali), il sistema di assistenza al mantenimento di corsia, quello di lettura dei cartelli stradali, il “clima” bizona, il navigatore collegato a internet e il cruscotto digitale di 8’’. E il pacchetto Intellisafe Pro (€ 1.670) aggiunge il sistema di guida semi-autonoma Pilot Assist (l’auto segue da sola il traffico e le corsie: basta tenere un dito sul volante) e i dispositivi che controllano l’angolo cieco degli specchietti, il traffico che arriva in direzione contraria e quello dietro l’auto in retromarcia (la XC60 arriva a sterzare e frenare da sola se rileva un possibile urto).
Basta un attimo per notare la somiglianza tra la plancia della Volvo XC60 e quella delle XC90, e questo non è un male: le finiture sono davvero curate, le forme esprimono qualcosa di diverso dalle “solite” tedesche e i comandi sono pochi e semplici da usare. Il grande schermo sensibile al tocco si sfoglia come quelli di un tablet: grazie alla generosa diagonale (9’’) permette di visualizzare più funzioni contemporaneamente. Peccato che per alcune di quelle più basilari (come regolare la temperatura del "clima") manchino comandi fisici, il che obbliga a "sfogliare" il display. In mezzo a tanta tecnologia, stona dover pagare a parte la radio digitale Dab (€ 340), i fari che seguono la strada e fendinebbia a led (rispettivamente, 610 e 280 euro), lo specchietto autoanabbagliante (€190), l’accesso con chiave “intelligente” (altri 610 euro) e il portellone motorizzato (€ 520). In compenso, sulle versioni più ricche come quella del test il grande cruscotto digitale (di 12,3’’) è di serie: presenta le informazioni in modo chiaro e puntuale e si gestisce dai pochi e grandi tasti sulle razze del volante. Se lo spazio per le persone non delude, il baule non fa gridare al miracolo: 505 litri, che diventano 1432 abbattendo il divano (erano 490/1455 sulla XC60 precedente). In pratica, tutte le rivali e persino alcune delle suv più piccole offrono più spazio... E non aiuta il doppiofondo, alto appena nove centimetri: sotto ci sono la batteria e i serbatoi d'aria delle sospensioni pneumatiche (nelle vetture che ne sono equipaggiate). Di agio sul divano, invece, ce n'è in abbondanza, sebbene manchino "raffinatezze" come il divano scorrevole o la possibilità di regolare l'inclinazione dello schienale. In compenso, ci sono le bocchette d'aerazione su tunnel centrale e montanti laterali.
Dovendo erogare gli stessi 320 CV che alcune concorrenti estraggono da motori 3.0 a sei cilindri, il quattro cilindri 2.0 della Volvo XC60 T6 è forte di una tecnologia particolarmente raffinata: viene sovralimentato mediante un compressore volumetrico e un turbo. Il primo lavora fino a 3500 giri (e solo se la richiesta di potenza è rilevante), evitando così ritardi di risposta ai bassi giri, mentre oltre entra in gioco solo il turbo. Grazie a questo, i quasi 1800 kg di peso (non pochi...) praticamente non si notano nelle accelerazioni: la spinta è corposa dai 2000 giri fino a quasi 6500. Certo, la "rotondità" di funzionamento dei sei cilindri, specie in linea, rimane inarrivabile, ma il 2 litri svedese è tutt'altro che sottodimensionato. Certo, è più facile leggere nel cruscotto 9-10 km/l di percorrenza media, piuttosto che i 13 omologati...
La Volvo XC60 in ogni caso si compra più per il comfort che per le prestazioni: il motore è ben insonorizzato, lo sterzo preciso e poco pesante (sebbene non molto diretto), il cambio automatico a convertitore di coppia innesta dolcemente tutte le sue otto marce (ma per le "palette" al volante c'è da spendere almeno 130 euro). L’auto guidata era dotata di molle ad aria e ammortizzatori a controllo elettronico (€ 2.320 in totale) e di larghe ruote di 255/45 R20 (altri 730 euro): grazie anche alle raffinate sospensioni (a quadrilatero deformabile davanti e multilink dietro), sia il molleggio sia la tenuta in curva sono di alto livello. Nel test abbiamo apprezzato la stabilità e la quasi assenza di fruscii in autostrada, ma anche la leggerezza dei comandi in manovra: la XC60 è un'auto tutt'altro che stancante da guidare. Se la trazione integrale a innesto automatico infonde sicurezza sui fondi viscidi, sul versante del Pilot Assist la messa a punto deve essere ancora raffinata: sulle lisce autostrade spagnole, con linee a terra ben visibili, più di una volta l'auto si è avvicinata troppo al ciglio della strada e ad altre vetture, costringendoci a correggere la traiettoria manualmente.
PREGI
> Comfort. Anche per merito delle sospensioni regolabili (€ 2.320), le asperità dell’asfalto quasi non si sentono; curata l’insonorizzazione.
> Finiture. Montaggi e materiali non prestano il fianco a critiche, e gli elementi dell’abitacolo non imitano nel design quelli delle tedesche.
> Sicurezza. I sistemi di aiuto alla guida sono avanzati e molti di serie già dalla versione meno costosa.
DIFETTI
> Baule. Non è piccolo in assoluto, ma le rivali dirette (e persino qualche suv più compatta) offrono di meglio. Poco profondo il doppiofondo.
> Comandi virtuali. I tasti fisici sono solo per le funzioni basilari dell'audio: per tutto il resto c'è da cercare fra i menù dello schermo. Si rischia di distrarsi dalla guida.
> Optional. L’auto non costa poco, eppure sono extra la radio digitale (€ 340), il portellone motorizzato (€ 520) e molto altro ancora...
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 1969 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 235 (320)/5700 giri |
Coppia max Nm/giri | 400/2200-5400 |
Emissione di CO2 grammi/km | 176 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 8 (automatico) + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 230 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 5,9 |
Consumo medio (km/l) | 13 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 469/190/166 |
Passo cm | 287 |
Peso in ordine di marcia kg | 1793 |
Capacità bagagliaio litri | 505/1432 |
Pneumatici (di serie) | 235/55 R19 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Volvo Xc60 usate 2019 | 20.500 | 27.440 | 42 annunci |
Volvo Xc60 usate 2020 | 22.900 | 29.330 | 46 annunci |
Volvo Xc60 usate 2021 | 12.800 | 33.840 | 23 annunci |
Volvo Xc60 usate 2022 | 26.627 | 41.490 | 12 annunci |
Volvo Xc60 usate 2023 | 37.588 | 42.410 | 7 annunci |
Volvo Xc60 usate 2024 | 40.912 | 52.320 | 23 annunci |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Volvo Xc60 km 0 2022 | 45.740 | 50.600 | 3 annunci |
Volvo Xc60 km 0 2023 | 47.800 | 47.800 | 1 annuncio |
Volvo Xc60 km 0 2024 | 46.848 | 56.630 | 17 annunci |