Si può adattare il comportamento dinamico della vettura e il temperamento del motore allo stile di guida. Ha una linea “che intriga” e prestazioni da portiva; carente negli spazi interni e nella visibilità.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Con la MiTo l’Alfa Romeo è tornata a offrire una sportiva compatta e raffinata: lunga poco più di quattro metri è perfetta per girare in città, ma ha prestazioni brillanti che in questa versione Turbobenzina valgono i 155 CV erogati dal motore 1.4. Il tutto è tenuto sotto controllo da dispositivi elettronici (fra cui il differenziale Q2) che accrescono la sicurezza e il piacere di guida. Alla linea inconfondibile corrisponde un abitacolo che accoglie comodamente solo chi siede davanti, come nelle sportive purosangue.
Non è molto grande (è lunga 4 metri e 6 cm: poco più di una Fiat Grande Punto) ma ha una linea affusolata che ricorda molto quella della granturismo “8C”: con parabrezza molto inclinato, frontale aggressivo e il cofano convergente nel vistoso scudetto Alfa Romeo.
Una vera “chicca” è il sistema DNA, che adegua la risposta del motore, dello sterzo e delle sospensioni alle esigenze di chi guida: si può scegliere fra sportiva (d), normale (n) e per fondi a scarsa aderenza (a).
Quando si imposta la modalità “d”, il piccolo ma potente motore 1.4 turbo perde un po’ di “morbidezza”, guadagnando, però, in grinta grazie alla coppia che passa da 206 a 230 Nm; inoltre, lo sterzo diventa ancor più preciso migliorando l’agilità.
Dato il tipo di vettura, il prezzo della MiTo 1.4 Turbobenzina Distinctive è interessante, perlomeno se non si tiene conto che tanti accessori sono a pagamento (climatizzatore automatico, fari allo xeno, fendinebbia). La Progression è la versione più economica, ma il “clima” manuale si paga.
Gli interni sono gradevoli, ben curati e realizzati con materiali di qualità. L’impronta sportiva è sottolineata dai sedili anteriori, avvolgenti ma molto confortevoli; al contrario, quelli posteriori sono sacrificati: l’auto è omologata per quattro e il quinto posto, di fortuna, è un optional a pagamento. La capienza del bagagliaio è nella media della categoria, ma la sua sfruttabilità è condizionata dall’apertura stretta del vano e dalla soglia di carico alta.
Plancia e comandi
Davvero riuscito il disegno del cruscotto, con quattro strumenti rotondi, bene incorniciati e dalla grafica sportiva. Gradevole alla vista e al tatto la plancia, dal morbido rivestimento, corredata di un volante a tre razze con inserti color alluminio (che si ritrovano anche sulla consolle e sui pannelli delle porte).
Abitabilità
I sedili sono ben fatti, avvolgenti e di tipo sportivo: si regolano in altezza e quello del guidatore ha anche il supporto lombare registrabile (ma con un pomello difficile da raggiungere a porta chiusa). Dietro, invece, lo spazio scarseggia sia in altezza sia in larghezza. L’Alfa Romeo MiTo è omologata per quattro; il quinto posto è optional e, oltretutto, risulta stretto e scomodo.
Bagagliaio
Il volume del baule è analogo a quello delle concorrenti, ma l’apertura del vano è piccola e irregolare, la soglia è molto alta e il pavimento si trova ben 32 cm più in basso: è bene prepararsi al “sollevamento pesi”. Ribaltando gli schienali posteriori (quelli divisi sono optional, abbinati ai 5 posti) si crea uno “scalino” alto 8 cm. In compenso lo spazio in altezza dal fondo al ripiano copribagagli è di 58 cm: ci stanno le valigie per un weekend “lungo”.
Il sistema DNA permette di “tarare” la MiTo per ogni situazione: con la levetta in posizione “n”, normale, ci si trova per le mani una maneggevole e vivace “cittadina”, ma pure una piccola “GT” adatta a macinare autostrada con un buon livello di comfort (malgrado lo sterzo sia troppo sensibile alle malformazioni dell’asfalto). È sui percorsi ricchi di curve, però, che quest’Alfa dà il massimo: levetta in posizione “s”, sport, e via a godere del connubio fra motore potente e assetto equilibrato, “aiutato” da un ESP tutt’altro che invasivo. Migliorabile la manovrabilità del cambio.
In città
Con la levetta del DNA in posizione “n” (normale) si ha una risposta “morbida” di sterzo e motore (che mantiene, comunque, una piacevole vivacità). La vettura è agile, grazie alle dimensioni contenute e alla leggerezza dello sterzo. Peccato che i vetri piccoli e il lunotto inclinato limitino la visibilità, e che le sospensioni facciano talvolta sentire le asperità del fondo.
Fuori città
Le tortuose strade extraurbane rappresentano l’habitat ideale dell’Alfa Romeo MiTo, specie quando si guida sportivamente. Anche andando in souplesse si gode dell’equilibrio dello sterzo e dei freni, ma solo quando si “tira” (con il DNA nella posizione “s”, sport) il divertimento è massimo: il motore è potente e pronto nella risposta, la vettura è agile e stabile e l’ESP “vigila” con rigore. Un po’ lunghi gli innesti del cambio.
In autostrada
Alla “velocità da Codice” di 130 km/h si viaggia col classico “filo di gas” e il motore, che conta su una grande riserva di potenza nei sorpassi (che, per questo, non costringe a scalare marcia), non fa troppo rumore. Peccato che lo sterzo risulti sensibile ai fondi irregolari.
Sportività e compattezza, in questo caso, fanno rima con sicurezza: l’elettronica, che governa il sistema DNA e il differenziale Q2, rende la MiTo “a prova d’errore” senza nulla togliere al piacere di guida. Inoltre, ci sono i poggiatesta attivi e una dotazione di airbag molto completa. Nei test EuroNcap ha ottenuto il punteggio massimo per la protezione degli occupanti.
I risultati dei crash test EuroNcap sono lusinghieri: cinque stelle per la protezione di guidatore e passeggeri, tre per i bambini fissati agli appositi seggiolini e due per i pedoni. La dotazione di serie comprende sette airbag e poggiatesta “anti colpo di frusta”. Inoltre, il sistema DNA e il differenziale a controllo elettronico Q2 (nelle curve frena la ruota interna se perde aderenza, trasferendo la coppia su quella esterna) consentono di guidare in tutta sicurezza.
Una scelta azzeccata per i giovani, per chi si sente giovane e per chi ama guidare con piglio sportivo.
Le prestazioni, anche dinamiche, della piccola Alfa Romeo sono di alto livello, ma è meglio godersela in due. Inoltre, è bene evitare di “caricarla” di optional: il prezzo lievita parecchio.
Freni
Gli spazi di arresto sono contenuti e anche nelle “inchiodate” la vettura rimane molto stabile. Inoltre, l’impianto non si affatica neppure nell’utilizzazione più intensa.
Linea
Lo slancio nella vista laterale e il richiamo alle Alfa più sportive conferiscono alla MiTo grinta e originalità al tempo stesso: due elementi di distinzione rispetto alla concorrenza.
Motore
Se “si va tranquilli” è fluido e omogeneo e offre una risposta immediata all’acceleratore, ma quando si decide di andare forte è in grado di spingersi fino a 6500 giri con notevole grinta (e, oltretutto, senza aumentare troppo la rumorosità).
Tenuta di strada
Sempre “incollata” all’asfalto, la MiTo è davvero maneggevole e consente di divertirsi con grande sicurezza. L’ESP entra in azione soltanto quando serve, senza mai diventare “invadente”.
Baule
Lo spazio a disposizione rientrerebbe nella media per questo tipo di vettura, ma il vero problema risiede nella scarsa praticità: il divano sdoppiato è disponibile solo come optional, mentre il portellone è piccolo e con soglia di carico alta da terra.
Comandi
La levetta che aziona il DNA è in una posizione scomoda da raggiungere, e lo stesso vale per i pulsanti del “clima”.
Posti dietro
Mancano preziosi centimetri sia in altezza sia in larghezza; inoltre, il quinto posto si può avere soltanto a pagamento (abbinato al divano divisibile) ed è pure mal sfruttabile.
Visibilità
La marcata inclinazione di parabrezza e lunotto, assieme ai cristalli piuttosto piccoli limitano la visibilità, sia nei viaggi sia quando si manovra.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 5700 giri |
213,4 km/h |
215 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,4 | 8 secondi | |
0-400 metri | 16,2 | 139,4 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 29,7 | 174,8 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 33,5 | 168,3 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 31,4 | 162 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 6a | 10,7 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,9 km/litro | 11,8 km/litro | |
Fuori città | 14,1 km/litro | 18,9 km/litro | |
In autostrada | 10,9 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 4,1 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,8 km/litro | 15,4 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,5 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 64,9 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 133 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,1 metri | non dichiarata |
Cilindrata cm3 | 1368 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 114 (155)/5500 |
Coppia max Nm/giri | 206/2000 (230/3000) |
Emissione di CO2 grammi/km | 153 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 406/172/145 |
Passo cm | 251 |
Peso in ordine di marcia kg | 1145 |
Capacità bagagliaio litri | 270/n.d. |
Pneumatici (di serie) | 195/55 R 16 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 5700 giri |
213,4 km/h |
215 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,4 | 8 secondi | |
0-400 metri | 16,2 | 139,4 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 29,7 | 174,8 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 33,5 | 168,3 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 31,4 | 162 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 6a | 10,7 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,9 km/litro | 11,8 km/litro | |
Fuori città | 14,1 km/litro | 18,9 km/litro | |
In autostrada | 10,9 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 4,1 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,8 km/litro | 15,4 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,5 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 64,9 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 133 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,1 metri | non dichiarata |
Cilindrata cm3 | 1368 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 114 (155)/5500 |
Coppia max Nm/giri | 206/2000 (230/3000) |
Emissione di CO2 grammi/km | 153 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 406/172/145 |
Passo cm | 251 |
Peso in ordine di marcia kg | 1145 |
Capacità bagagliaio litri | 270/n.d. |
Pneumatici (di serie) | 195/55 R 16 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Alfa romeo Mito usate 2019 | 9.900 | 9.900 | 1 annuncio |