SE NON LA VEDI, NON CREDERCI - Non c’è dubbio: il più grande “supermercato dell’usato” al mondo oggi è internet. A chi è in cerca di un’auto d’occasione il web può dare una grossa mano a scovare rapidamente la proposta giusta, ma, nello stesso tempo, è anche lo strumento preferito dai truffatori. Il caso più frequente? Una macchina interessante, proposta a un prezzo “irresistibile”, ma non immediatamente disponibile perché temporaneamente fuori dei confini nazionali (di solito con la scusa di “esigenze di lavoro” del proprietario). L’inserzione è sempre accompagnata dalla promessa che l’auto verrà spedita in tempi brevi, e dall’impegno che quanto speso verrà restituito se la vettura non dovesse corrispondere alla descrizione. L’obiettivo? Indurre a versare una caparra (più raramente l’intero prezzo) per poi scomparire… assieme alla vettura. La regola numero uno per evitare i raggiri è di visionare in prima persona la macchina. Per due motivi. Il primo è che, semplicemente, le foto che corredano un annuncio in un sito web possono anche essere di un altro esemplare, o addirittura di un’auto che non è neppure in vendita, ma risulta appetibile per le sue ottime condizioni. Oppure, le immagini possono essere state manipolate per far apparire la vettura molto più bella di quanto sia in realtà. Mai anticipare denaro “al buio”, insomma. E occhi aperti anche se la trattativa è con un commerciante. Sulla carta, infatti, l’acquisto online è tutelato dal diritto di recesso (che permette di restituire il prodotto entro 14 giorni dall’acquisto): ma se si è incappati in una “azienda fantasma”, o se l’auto che vi piace neppure esiste, nessuno potrà mai più farvi riavere i vostri soldi.
> SETTE MOSSE PER ACQUISTARE IN SICUREZZA
1) MA IL PREZZO È GIUSTO?
Per attirare l’attenzione di un numero maggiore di potenziali compratori, che cosa c’è di meglio di un annuncio con un prezzo molto allettante? Consente ai truffatori di allargare la ricerca di clienti inesperti (in particolare, i bersagli sono i privati, non certo i commercianti) ai quali smerciare automobili “irregolari”. Verificate che il prezzo richiesto dal venditore sia in linea con le quotazioni del listino dell’usato di alVolante (consultatelo, da pagina 300): differenze nell’ordine del 10 o del 20% sono accettabili, se motivate; oltre, gatta ci cova.
2) SENZA LA TARGA L'AFFARE SALTA
Il secondo passaggio? Contattare telefonicamente il venditore, per accertare l’effettiva disponibilità dell’automobile: talvolta, specie quando si ha a che fare con un privato, l’annuncio non viene rimosso anche se, nel frattempo, la macchina è passata di mano. Qualora il veicolo sia ancora disponibile, chiedetene subito i numeri di targa e di telaio, meglio se accompagnati da una fotocopia del libretto di circolazione e del certificato di proprietà: se il venditore nicchia, deve scattare il campanello d’allarme e la trattativa bloccarsi. Già con questi elementi (come spieghiamo nel dettaglio nei passaggi successivi), è possibile smascherare le truffe.
3) PASSA IN... CAMERA
Il venditore è un commerciante di auto? Verificate che la sua azienda sia iscritta al registro delle imprese, rivolgendovi a un’agenzia o alla Camera di commercio della zona in cui opera: se risulta inesistente, fermate la trattativa. Ma anche se il venditore è un privato, si può indagare sulla sua affidabilità, digitando sui motori di ricerca il numero di telefono indicato nell’inserzione: se vi risultano collegate anche altre automobili, è probabile che si tratti di un “annuncio-esca”.
4) SE FOSSE RUBATA
Inserendo i numeri di targa e di telaio del veicolo nel sito internet www.poliziadistato.it, sezione “Banche dati”, potete scoprire (gratis) se la vettura è nell’elenco dei veicoli rubati. A maggior tutela, una volta visionata l’auto, verificate che chi vi sta proponendo la vettura ne sia davvero il titolare: i dati della carta d’identità (nel caso si tratti di un privato) o quelli forniti della Camera di commercio (se è un professionista) devono coincidere con quelli riportati nel certificato di proprietà.
5) È STATA FERMATA? ALLORA SONO GUAI
Evitate di acquistare auto su cui risultano iscritti fermi amministrativi (dovuti al mancato pagamento di multe o tasse, come il bollo): l'automobile potrebbe essere pignorata e messa all'asta. La situazione amministrativa della vettura può essere controllata rapidamente, visionando il sito www.aci.it (sezione “visure PRA”) che consente la consultazione dei dati del Pubblico Registro Automobilistico. Il servizio costa 5,62 euro e può essere pagato con carta di credito o prepagata.
6) CONTROLLATELA BENE PRIMA DI PAGARLA
Se, a livello burocratico, i controlli non hanno riservato sorprese, è il momento di prendere appuntamento con il venditore, per esaminare l’auto con calma. State effettuando l’acquisto da una concessionaria? Se avete già versato un acconto e notate qualche difformità rispetto a quanto riportato nel contratto, non ritirate la vettura: contestate subito per iscritto ciò che non va, mandando una raccomandata R.R. alla società. Se, invece, non avete ancora versato la caparra, il consiglio è semplice: rimettetevi in caccia…
7) PER PAGARE, INCARICATE LA VOSTRA BANCA
Tra le accortezze che ridimensionano il rischio-bidone ce ne sono alcune che hanno a che fare, più che con l’oggetto… del desiderio, con le procedure da seguire per il suo pagamento. Ribadito che è imprudente anticipare denaro a privati, se proprio ci si è innamorati “a distanza” di una vettura posta in vendita da un commerciante di automobili (meglio ancora se da una concessionaria riconosciuta) i rischi si riducono, ma attenzione: mai pagare in contanti, o tramite servizi di trasferimento di denaro. L’unica modalità affidabile è il bonifico bancario, più sicuro perché tracciabile, intestato sempre a una società. La causale del bonifico dovrà riportare la frase “saldo veicolo” seguita dai numeri di targa e di telaio, e la dicitura “salvo diritto di recesso”; così, la banca verserà al venditore il denaro solo una volta trascorsi i 14 giorni nei quali è ammesso il ripensamento da parte del compratore.