500 EURO IN MENO - Non c’è pace per Mirafiori: la cassa integrazione, che va avanti dall’inizio del 2024, durerà fino a settembre, quindi a partire da oggi e fino al 4 agosto, quando lo stabilimento torinese chiuderà per le ferie estive. I sindacati hanno infatti annunciato di aver accettato l’offerta di cassa integrazione per i 1.174 lavoratori sulla linea della Fiat 500 elettrica e per i 986 delle linee della Maserati. Di fatto, la decisione ferma la produzione dell’impianto di Stellantis fino alla fine dell’estate, dopo una forte riduzione già patita negli ultimi mesi. Il contratto di solidarietà prevede una riduzione sia dell’orario di lavoro che dello stipendio. “Una perdita di 4-500 euro al mese”, dicono i lavoratori.
GUERRA FREDDA - Continuano quindi ad addensarsi le nuvole scure all’orizzonte dell’impianto piemontese, nonostante le promesse rassicuranti dei vertici di Stellantis. Di contro, da mesi prosegue anche una sorta di “guerra fredda” con il governo italiano, fatto di punzecchiature e velate minacce, come quella di ridurre l’impegno di Stellantis nel nostro paese nel caso in cui fosse arrivato un nuovo produttore. In tutto questo, lo stabilimento di Mirafiori sembra essere sulla linea del fronte: nei primi mesi dell’anno, la produzione di auto si è dimezzata rispetto al 2023 e fino al 30 marzo gli operai hanno lavorato su un solo turno. Molti dipendenti sono stati incentivati a licenziarsi con contributi economici, mentre molti dei lavoratori che sono andati in pensione non sono stati rimpiazzati con nuove assunzioni.
GARANTIRE UN REDDITO - I sindacati hanno firmato l’accordo con Stellantis “esclusivamente per garantire il sostegno al reddito delle maestranze”, spiega Edi Lazzi della Fiom di Torino, dicendo di aver chiesto all’azienda “di integrare la perdita salariale che subiscono le lavoratrici e i lavoratori. Bisogna fermare questo calvario e l'unico modo è che l'ad Carlos Tavares decida di rispondere alle nostre richieste: aprire una vera trattativa per mettere nero su bianco un progetto credibile”. “La firma è necessaria per preservare il massimo possibile di posti di lavoro, garantire un percorso di transizione dignitoso e per la migliore tutela del reddito”, sostiene Sara Rinaudo, segretaria della Fismic Torino, che conclude con un appello all’esecutivo: “È sempre più urgente che il governo intervenga con una politica industriale ad hoc per il settore e che vengano allocati quanto prima tutti i modelli della 500 a Mirafiori”.