IL VENTO DELLA CRISI SOFFIA FORTE - Il numero uno del marketing della Jaguar, Rawdon Glover, parlando con i giornalisti inglesi l’ha definito “un periodo di reset”. E in effetti, con il vento di crisi che tira nel mondo dell’auto, e in particolare dalle parti di Coventry, quello di cui c’è bisogno è proprio una ripartenza da zero. Dall’Inghilterra, intanto, non arrivano buoni segnali: la suv F-Pace, d’ora in avanti, sarà consegnata solo “fino a esaurimento scorte”. Poi, stop alla vendita di auto nuove in patria fino al 2026, anno in cui dovrebbe finalmente arrivare l’auto della rinascita, una granturismo elettrica a quattro posti da circa 600 CV sulla falsariga della Porsche Taycan.
I TEMPI CAMBIANO… - Nei prossimi mesi la Jaguar fornirà maggiori dettagli sulla traiettoria che intende imprimere al proprio futuro. La casa continuerà a vendere le suv F-Pace, I-Pace ed E-Pace fuori dall’Inghilterra. Ma la fotografia resta quella di un marchio in piena crisi commerciale. E forse anche d'identità. I gloriosi tempi delle quattro porte signorili e delle sportive mozzafiato, neppure così lontani (la berlina XJ è uscita di scena nel 2019, la coupé F-Type solo la scorsa estate), fanno scendere una lacrimuccia ai fan del giaguaro. Ma di fronte al crollo delle vendite degli ultimi anni, nelle parole dell’amministratore delegato del gruppo Jaguar Land Rover, Adrian Mardell, non c’è spazio per alcun sentimentalismo: “Le Jaguar oggi a listino non producono soldi - ha detto il manager -, quindi le rimpiazzeremo con modelli basati su una piattaforma di nuova concezione”.
ELETTRICO COME ULTIMA SPIAGGIA - Lo scorso anno la Jaguar ha venduto nel mondo 21.943 F-Pace. Non sono molte, ma è pur vero che da un’auto nata nel 2015, e che comincia ad accusare i segni del tempo, nonostante sia stata aggiornata nel 2020, era difficile attendersi di più. Nonostante ciò, comunque, è più di quanto ottenuto dalle altre sei vetture della gamma messe insieme, con la suv elettrica I-Pace, seconda auto del marchio più venduta nel 2023, ferma a quota 7.000. Numeri incontrovertibili che preoccupano ancora di più, visto che il cambio di passo annunciato avverrà solo nel 2026. Dopo la granturismo, arriveranno una suv e una maxi berlina. Tutte le future Jaguar poggeranno sulla piattaforma JEA, acronimo che sta per Jaguar Electric Architecture. Sarà la svolta verso l’elettrico, che rischia di mettere in ginocchio già altri costruttori che hanno intrapreso quella direzione come una strada a senso unico, a salvare la Jaguar?