IL COLLO DI BOTTIGLIA SONO I DISTRIBUTORI - Avevamo già guidato in anteprima la seconda generazione della Toyota Mirai elettrica a fuel cell alimentata a idrogeno, e ora l’auto è ufficialmente disponibile: in vendita o a noleggio. Nel futuro prossimo, comunque, questa grande e slanciata berlina a emissioni zero è destinata a rimanere una mosca bianca: oltre a costi di esercizio non proprio bassi (per fare 100 km oggi si spendono circa 15 euro di carburante), nel nostro Paese l’unico distributore è a Bolzano, dove già si rifornisce una flotta di una ventina di Hyundai ix35 e Nexo a fuel cell (il costruttore coreano è quello che più crede nell’idrogeno, insieme alla Toyota). L’Eni punta a realizzare (ragionevolmente entro un biennio) altre due stazioni di servizio a San Donato Milanese e a Venezia, e ci sono altri programmi simili, che più a lungo termine dovrebbero consentire di fare il pieno in più zone d’Italia. Con queste prospettive, i responsabili della casa giapponese parlano di una nicchia di mercato molto piccola e tutta da scoprire: auto che saranno destinate principalmente alle flotte, e in generale alle attività che gravitano in aree dove sarà presente un distributore. Ma è anche vero che la Mirai è un prodotto maturo, assai confortevole e realizzato con cura, che già oggi ha ben altre possibilità di diffusione se allarghiamo l’orizzonte oltre i nostri confini.
PRODUZIONE MOLTIPLICATA PER DIECI - In Europa, le stazioni di rifornimento sono più di 140 (90 in Germania) con un’altra quarantina in fase di realizzazione, e questa relativa capillarità ha consentito in sei anni di immatricolare 1.100 esemplari della vecchia Toyota Mirai (11.400 nel mondo): un’auto sempre a idrogeno, ma nemmeno paragonabile a quella attuale nel look, nell’esperienza di guida e nella tecnologia (l’autonomia dichiarata è cresciuta di circa il 30%, arrivando a circa 650 km). Tanto è vero che, puntando sul maggiore appeal del nuovo modello e sulla crescente diffusione dei distributori, la Toyota punta a moltiplicare per dieci la produzione delle celle a combustibile (o fuel cell), ovvero il “cuore” delle auto a idrogeno: al loro interno, il gas proveniente dalle bombole a 700 bar (riempibili in soli cinque minuti, e qui sta uno dei vantaggi rispetto ai più lunghi tempi di ricarica delle auto a batteria) si abbina all’ossigeno presente nell’aria e dà vita a quel flusso di corrente che alimenta il motore elettrico (facendo uscire dallo scarico solo acqua).
1.200 EURO AL MESE - I prezzi della Toyota Mirai (garantita dieci anni o 250.000 km) partono da 66.000 euro per la Pure, che ha di serie i sedili anteriori regolabili elettricamente, l’hi-fi con 14 altoparlanti, il navigatore con display di 12,3”, la retrocamera e i fari full led, nonché il cruise control adattativo, la frenata automatica d’emergenza e il centraggio in corsia. Più ricchi gli allestimenti Essence (69.000 euro, con anche il monitoraggio degli angoli ciechi e le telecamere con visualizzazione a 360°) ed Essence+ (76.000 euro, con interni in pelle, “clima” a tre zone, tetto in cristallo e cerchi di 20” invece che di 19”). Oppure c'è il noleggio a lungo termine, denominato Kinto One: disporre per 36 mesi di una Essence (con limite di 45.000 km, oltre il quale scatta un costo aggiuntivo) prevede il pagamento di un canone mensile di 1.200 euro, Iva esclusa ma comprese la copertura assicurativa e la manutenzione ordinaria e straordinaria.