Audi A6 Allroad 2.5 TDI 180 CV

Pubblicato il 17 marzo 2014
Qualità prezzo
4
Dotazione
3
Posizione di guida
4
Cruscotto
4
Visibilità
5
Confort
4
Motore
4
Ripresa
4
Cambio
3
Frenata
2
Sterzo
5
Tenuta strada
5
Media:
3.9166666666667
Perché l'ho comprata o provata
Qualche anno fa, per l’ammiraglia di famiglia, una Lancia Dedra 2.0 Turbo Integrale con 14 anni di onorato servizio, era arrivato il momento della pensione. Stufi delle berline e dei loro limiti in termini di spazio e praticità, ma non gradendo particolarmente i suv, si decise che la sua sostituta doveva essere una station wagon spaziosa, rifinita come si deve, ad un prezzo ragionevole e a trazione integrale: volendo fare un grosso salto di qualità senza svenarsi eccessivamente, la scelta cadde su un Audi allroad usata di 4 anni e 80000 Km all’attivo, pagandola, grazie alla forte svalutazione quello che oggi si paga per una utilitaria nuova ben accessoriata.
Gli interni
Dell’auto si capisce molto quando si apre la pesante portiera anteriore, che, accompagnata, si richiude con un tonfo secco e profondo che infonde una istintiva sensazione di solidità generale. Una volta dentro, ci si ritrova in un abitacolo ampio e ben isolato dal mondo esterno. Al tatto la moquette e le plastiche utilizzate sono tutte ottimo livello, fin nei punti più nascosti degli interni e gli assemblaggi curati in maniera maniacale. La cosa però non stupisce: dato il prezzo da nuovo dell’auto, sarebbe estremamente riprovevole il contrario. Quelle utilizzate per alcuni tasti però hanno il brutto difetto, poi risolto nei modelli successivi, di “spellarsi” per effetto del sudore delle dita. Elegante il morbido cielo in alcantara che fa da contorno al tetto apribile, piccolo e poco luminoso rispetto ad esempio allo Skydome Fiat, ma molto utile per rinfrescare l’abitacolo. La plancia è elegante e razionale, con diversi inserti in alluminio satinato che rendono più arioso un abitacolo che è di per se molto serio e dalle linee squadrate. Al posto di guida la fa da padrone un cruscotto con 4 grandi strumenti, di foggia classica e con il computer di bordo che fornisce un sacco di informazioni. Unico neo in questo caso è l’indicatore del livello del carburante: troppo impreciso (da sempre) , e per niente affidabile; quello della ben più umile panda di famiglia va decisamente meglio su tutti i fronti. Il volante a tre razze è sportivo e rivestito in pelle traforata nera con cuciture rosse e bianche: ha i comandi del cambio automatico tip tronic, ma mancano purtroppo quelli della radio, prerogativa di auto più recenti. La consolle è dominata dal navigatore satellitare MMI, ormai preistorico per tecnologia e macchinoso da usare, ma ancora oggi preciso ed affidabile. In compenso l’impianto stereo Bose completo di subwoofer, è potente e ha una buona resa. Potente e veloce a raggiungere le temperature desiderate il clima automatico bizona. Davanti al passeggero si trova il cassettino portaoggetti: illuminato e richiudibile con la chiave, non è però molto capiente. I sedili sono in morbida pelle, hanno numerose regolazioni elettriche e sono tutti riscaldati. Chiunque trova senza problemi la sua posizione ideale. Nei viaggi sono molto comodi e trattengono (pur senza eccellere in questo campo) adeguatamente il corpo in curva. Dietro lo spazio abbonda: 2 persone stanno comodissime come in un salottino, e hanno moltissimi centimetri a disposizione per le gambe. Il passeggero centrale però soffre un po’ a causa del tunnel centrale e delle bocchette dell’aria posteriori . Il divano posteriore si può ribaltare, anche separatamente, e, pur formando uno scalino, permette di avere un bagagliaio enorme e di forma regolare: ingoia senza problemi una bici da adulto o un frigorfero di medie dimensioni. Il pregio migliore degli interni è comunque la visibilità, ottima da ogni angolatura: è sempre facile capire gli ingombri esterni dell’auto.
Alla guida
Come motore, l’auto monta il 2.5 TDI 180 CV. Questo propulsore era per la casa tedesca, il suo “mostro sacro”, come potrebbero essere ad esempio il 1.3 mjet per la fiat, il 1.5 dci per la Renault, o il 1.7 CDTI Opel. E’ un motore la cui prima versione risale agli inizi degli anni ‘80, che non ha nulla a che vedere con i moderni turbodiesel common rail. Si tratta di un V6 pesante, ma raffinato: fa un rumore possente e rabbioso, che incute rispetto, ma nel complesso un po’ trattoresco. La coppia di tutto rispetto per l’epoca (370 Nm) disponibile fin dai bassisimi regimi, smuove i 1800 kg dell’auto senza problemi. Il motore spinge molto forte, ma in modo ruvido e poco fluido (non è un common rail) fino a 3500 giri, oltre i quali grida e basta. Il cambio automatico Tiptronic è lento rispetto ai moderni doppia frizione, ed è fatto prevalentemente per la guida tranquilla, anche se in modalità sport cambia drasticamente, rendendo la macchina decisamente reattiva e permettendo di togliersi delle belle soddisfazioni. Sotto tono i freni: nulla da dire nell’uso normale, ma quando il ritmo si alza un po’ per frenare bene bisogna pestare forte sul pedale, in compenso sono i più modulabili che abbia mai provato fino ad ora. Alti rispetto alle moderne concorrenti i consumi, che si attestano in media sugli 11 Km/l, ma per chi la usa poco come noi, è un problema tutto sommato sostenibile. IN CITTÀ: Nonostante la mole e le generose dimensioni, l’auto è paradossalmente molto agile. La coppia disponibile fin da subito (poco assecondata però dal cambio lento) permette partenze briose al semaforo e nelle salite. A patto che vi sia spazio a sufficienza, grazie alla ottima visibilità in ogni punto, non è affatto difficile sgusciare nel traffico del centro e fare slalom tra bici e motorini. Parcheggiare è inoltre molto facile, assecondati da un diametro di sterzata ridotto e dai sensori di parcheggio. Per citare un esempio di vita quotidiana, tra le manovre che faccio abitualmente, ce n’è una che mi risulta più facile con questa macchinona, che con la pandina di famiglia. Dulcis in fundo, buche e marciapiedi non fanno nessuna paura, perché le sospensioni sono regolabili in altezza, e all’occorrenza l’auto diventa alta come un suv. FUORI CITTA’ si viaggia nel silenzio, grazie alla buona insonorizzazione dell’abitacolo e al motore che ronza a bassi regimi. Le sospensioni sono il giusto compromesso tra confort e guida sportiva. Quando è bassa l’auto si corica poco in curva e grazie alla trazione integrale permanente e ad uno sterzo preciso si viaggia sui binari, in qualsiasi condizione con il posteriore dell’auto che segue sempre l’avantreno. La montagna è in assoluto il suo territorio ideale, dove divora letteralmente salite e tornanti. Grazie alle sue particolari sospensioni, alle protezioni del sottoscocca e ai robusti cerchi in lega doppi, l’auto può inoltre affrontare sterrati di una certa entità, anche se sinceramente non ho mai avuto modo di metterla pesantemente alla prova sotto questo profilo. Nella sua versione con cambio manuale, tra gli optional c’erano anche le marce ridotte. IN AUTOSTRADA l’auto soffre per la mancanza della sesta marcia, che penalizza i consumi e il confort di marcia. Il motore fa parecchio rumore, che viene però attutito dall’ottima insonorizzazione dell’abitacolo e dal comfort generale di alto livello. Se non fosse per questo difetto, l’auto sarebbe un perfetto incrociatore da autostrada. La stabilità, visto quanto espresso in precedenza è sempre ottima, anche nei curvoni veloci e si possono affrontare senza problemi anche trasferte molto lunghe.
La comprerei o ricomprerei?
Usata sicuramente sì, è un auto versatilissima e adatta praticamente a qualsiasi tipo di impiego. In 150000 Km non ha mai dato un solo problema, eccetto quelli legati alle parti che si consumano e che vanno sostituite regolarmente. Ha 11 anni e quasi non li sente. Nuova non credo, anche se vale tutti i soldi che costa, se potessi permettermela, non spenderei mai una cifra simile per un auto appena uscita dalla fabbrica.
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Ritratto di Flavio Pancione
23 marzo 2014 - 11:43
8
che sostiene di averla portata alla soglia dei 220 Cv .. beh sarà spaziosa e comoda ma gli anni sono passati. La mia idea è di evitare automatici su auto non molto recenti..Comunque concordo ha ancora buone qualità.. ma non concordo sulla modulabilità dei freni
Ritratto di marcoveneto
3 maggio 2022 - 09:01
Gran macchina, peccato che a benzina ce ne siano pochissime, ma sicuramente avrà una rivalutazione futura, essendo la prima Allroad (molto bella ancora oggi!)
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