L’assetto è regolabile su 4 posizioni:
Lift: l’auto si solleva notevolmente da terra, tra il bordo superiore del pneumatico e il parafango ci sono buoni buoni 10 centimetri. Utile se devi fare qualche tratto sterrato a bassa velocità, parcheggiare su un marciapiede o scendere da qualche rampa eccessivamente ripida.
Comfort: le sospensioni si regolano su una posizione che privilegia il comfort e l’assorbimento delle asperità
Dynamic: massima rigidità e abbassamento della vettura. Le buche si sentono abbastanza bene ma non è un assetto da gara.
Automatic: l’auto sceglie l’assetto in base allo stile di guida.
In movimento si apprezza la spaventosa coppia disponibile fin dai bassi regimi, in autostrada a 130 in sesta si viaggia a circa 2000 giri ma basta affondare il piede per scalare una marcia e venire sparati in avanti con una progressione decisa. Lo zero cento viene coperto in poco più di sei secondi, la velocità massima autolimitata a 250 km/h non trova conferme da un tachimetro impreciso che a tavoletta segna i 270.
Il cambio è buono, abbastanza veloce, come dicevo mancano le palette al volante, utili per scalare marcia per i rallentamenti e le staccate. La posizione Sport del cambio non fa altro che cambiare le marce al limitatore e prediligere i rapporti più bassi, in questi anni l’avrò usata al massimo tre volte e solo per giocare.
La trazione quattro è straordinariamente efficace nel tenere la vettura incollata al suolo. Anche qui, pur disinserendo l’esp, ho avuto perdite di aderenza solo a ruote completamente sterzate o con le gomme alla frutta sul bagnato. Il differenziale centrale quando sposta la coppia tra un assale e l’altro si sente lavorare con un “woop” che si sente pressappoco sotto il tunnel al posteriore.
Belva autostradale per eccellenza è stata per diverso tempo in grado di tenersi dietro buona parte del parco circolante in commercio. Su neve le larghe ruote da 19 estive e la pur validissima trazione non possono fare miracoli, consiglio vivamente le invernali (non solo su audi ma su tutte le auto) che in abbinata alla funzione Lift e alla disattivazione del esp rendono questo pachiderma da 5 metri un gatto delle nevi. In città parcheggiare non è un problema perché ci sono i sensori, ci sono però pochi posti di queste dimensioni. Lo sterzo diretto ma leggero ha un favorevole raggio di sterzata per un auto così lunga e le manovre non sono un problema. La frenata è eccellente, potente e incisiva, fastidioso però il freno a mano elettrico che a volte ci mette una vita per completare l’azionamento.
I consumi con uso di certo non parco si attestano sui 9.7-9.9 litri/100 km. Per essere un 4200 biturbo integrale con cambio automatico arrivata a 220mila km consuma come un 530xd Touring. Non nego ci possano essere degli scarti di misurazione, il dato che riporto è preso dal Bc e non dalla media.
Passiamo ora alle manutenzioni. La prima a8 del 2003 è stata venduta nel 2008 a 310.000 km. A 290mila si è rotta una delle catene della distribuzione con un danno di oltre ottomila euro. La seconda A8 con la stessa motorizzazione ora è ancora in giro con 415mila km sul groppone, abbiamo sostituito preventivamente la catena, il motore è perfetto ma le sospensioni regolabili ci stanno lasciando. L’esemplare in prova ora è a 220.000 km con la sola manutenzione ordinaria.