Premessa indispensabile: NESSUNO può pretendere che qualitativamente gli interni di una Renault possano paragonarsi - concettualmente ed ideologicamente, come brand - a quelli di un Audi o una Mercedes affini - che peraltro arrivano a costare tranquillamente il doppio di quanto ho speso io.
Utopia bella e buona, mi sembra opportuno precisarlo per non ingenerare false aspettative "ab origine".
Ma per le persone normali, non disposte a spendere 60.000 euro, non maniache del dettaglio nascosto, non malate di "plasticosi rigida" (come il 99% dei giornalisti, sic..) e sufficientemente obiettive, da una prova della Talisman non può che emergere un dato: in Renault hanno fatto un OTTIMO lavoro.
Già la qualità costruttiva Laguna era nel complesso buona - andatevi a rileggere i giudizi delle riviste specializzate dell'epoca, mai lusinghiere peraltro verso la casa transalpina - ma l'appeal estetico di plancia, sedili e impianto multimediale era non molto elevato, rispondeva a canoni estetici e di mercato vecchi di 7 - 8 anni e non possedeva quel quid che soddisfacesse ed appagasse il cliente potenziale.
La Talisman, per conto suo, appaga sin dalla chiusura delle portiere: uno "stunf" che sa di solido, di ben fatto, di "teutonico".
Sali, ti accomodi su una poltrona rivestita in morbida pelle traforata (la Initiale Paris è effettivamente sardanapallesca, forse eccessiva: ha di tutto e di più..) e ti circonda una plancia lineare, dalle linee morbide, complessivamente ben costruita nelle parti a vista (non mi son messo a frugare negli angoli più reconditi, macchisenefrega) e non così complicata da vivere come qualcuno ha scritto.
Una volta effettuati gli aggiustamenti del caso - facili, vista l'abbondanza di regolazioni elettriche del sedile - e corretta la lieve tendenza ad affondare del posto guida (lievemente infossato), ci si ritrova con un auto abbastanza immediata, che tutto sommato in breve impari a conoscere ed a sfruttare in tutta la sua potenzialità ergonomica.
Davanti agli occhi, il quadro strumenti digitale (interamente configurabile sulla base delle impostazioni del Multisense) circondato dall'indicatore del livello carburante e della temperatura del motore.
Sopra la palpebra del cruscotto, l'Head-up in cui vengono proiettati i dati essenziali (giri motore, velocità, indicazioni navigatore, limiti di velocità).
A destra, l'ampia console centrale con lo schermo del R-Link 2: un touch capacitivo ampiamente personalizzabile che risponde abbastanza rapidamente agli impulsi, è piuttosto intuitivo, ricchissimo di informazioni e funzioni nei vari sottomenù, dall'ottima definizione, con i pulsanti principali collocati come scorciatoie sul lato destro (ausili alla guida, home, selezione schermate ed altri - vado a memoria).
Subito sotto, i comandi principali del clima (un bizona completamente automatico che funziona piuttosto bene, almeno da quel che ho potuto esperire), l'hazard, la chiusura centralizzata, i pulsanti per ventilazione e riscaldamento dei sedili, il pulsante per disattivare lo start&stop (un po' brusco nel riavvio, effettivamente..) ed un pratico vano portasmartphone con chiusura soft-close.
Nel tunnel centrale, la leva del cambio automatico, gli ingressi USB (2) e SD, la manopola del R-Link nel caso in cui non si voglia usarlo touch (compreso il tasto "home" che riporta alla schermata principale) e il "Multisense".
Il Multisense - non una novità sulle auto transalpine - consente di settare la vettura a proprio piacimento o attingendo ad una delle 4 configurazioni preimpostate, oppure creandone una propria: i parametri su cui agisce sono la risposta del motore, del cambio EDC, dello sterzo, delle sospensioni automatiche, dell'illuminazione interna, della fruibilità di alcuni accessori (Il massaggio dei sedili è disattivato di default in ECO) e del "rumore" del motore (burinata totalmente inutile, la prima cosa che ho disattivato).
Su strada, trovo abbastanza percettibile - seppure non così estrema - la differenza di reattività di motore e cambio nella modalità "sport" rispetto ad "ECO": i giri salgono più rapidamente, il doppia frizione lascia che il motore allunghi prima di salire al rapporto successivo, l'assetto si irrigidisce, il rollio ijn un utilizzo "civile" scompare ed anche lo sterzo diventa più presente e comunicativo, lasciando percepire chiaramente cosa fanno le (enormi) ruote anteriori e permettendo quasi di divertirsi su tratti misti.
Sotto il bracciolo, sorpresa, si trova una tasca refrigerata sufficientemente dove senza problemi possono prendere posto delle lattine da conservare in fresco: e vi assicuro che si conservano fresche.
L'auto, in sostanza, è ben fatta, coccola (il massaggio è una chicca non da poco...) ed in questa versione Initiale accoglie su similpoltrone foderate di una pelle nera tanto morbida quanto appagante al tatto: capisco che il mio allestimento sia il non plus ultra, probabilmente le Intens sono molto meno appariscenti e più sobrie, ma vi assicuro che non fa rimpiangere i non pochi soldi che il listino chiede (anche se già si trovano aziendali in giro con sconti decisamente sostanziosi).