Sono rimasto piacevolmente colpito dalla eccezionale spinta del motore fin dai bassi regimi, grazie alla ragguardevole coppia di 250 nm. Ho, però, notato che è preferibile non lambire il regime di potenza massima in quanto la rumorosità diventa piuttosto fastidiosa ed, oltretutto, risulta controproducente in quanto la spinta cala drasticamente.
Meglio affidarsi al pregevole cambio Dsg che in drive esibisce una dolcezza e una morbidezza di funzionamento senza eguali: anche nelle scalate più decise e nell’impegnativo down shift II/I non si avverte alcuna incertezza, alcuno sforzo né si verificano sgradevoli e fastidiosi scossoni.
Non essendo disponibili i paddles al volante, mi sono divertito a giochicchiare, nella modalità sequenziale, con la leva del cambio. In questo modo, ho apprezzato ancora di più la rapidità del DSG: tra l’input e l’effettivo innesto trascorrono realmente pochi millisecondi. Davvero fantastico.
Alla guida la nuova Leon non tradisce affatto le aspettative del guidatore esigente, amante della guida sportiva: l’assetto, infatti, anche sulle motorizzazioni ed allestimenti meno ricchi risulta piuttosto rigido. Il comfort evidentemente ne risulta penalizzato: gli ammortizzatori faticano a smorzare in maniera efficace le asperità della strada che, pertanto, spesso si fanno sentire sulla schiena degli occupanti.
Il rovescio della medaglia, però, è che l’auto risulta molto reattiva, agile grazie al peso contenuto della nuova piattaforma modulare, e precisa, grazie ad una taratura sportiva del servosterzo: nello specifico, a basse velocità il volante risulta molto leggero da azionare ma acquista carico all’aumentare della velocità e dell’andatura, comunicando sempre una sensazione di grande sicurezza.
Promosso a pieni voti l’impianto frenante che si segnala per prontezza, potenza, e modulabilità, coadiuvato da un pedale corposo da azionare con cui si familiarizza in maniera immediata.