Crossover media elettrica a trazione anteriore, la Atto 3 è costruita dalla cinese BYD. Le tre lettere, che stanno per “Build Your Dreams” (costruisci i tuoi sogni), contraddistinguono un’azienda nata nel 1995 per produrre batterie agli ioni di litio e cresciuta a ritmi vertiginosi. Oggi il 20% dei cellulari al mondo funziona con le pile della BYD, che ormai è un colosso con 300.000 dipendenti e sforna anche camion, autobus, treni, pannelli solari e svariati dispositivi elettronici. In particolare, citiamo gli accumulatori che la stessa casa chiama “Blade” (ovvero “lama”) perché formati da grandi celle lunghe e sottili anziché da piccoli elementi raggruppati in spessi e corti moduli.
Le batterie “Blade” montate nella BYD Atto 3 del test hanno anche un’altra caratteristica importante: grazie alla composizione delle celle, non prendono immediatamente fuoco quando vengono forate (come può accadere in un incidente). Si tratta infatti di batterie di tipo LFP (litio-ferro-fosfato, una chimica usata anche dalla Tesla per le sue Model 3 “base”): rispetto a quelle agli ioni di litio, oltre a essere meno inclini a incendiarsi, si possono spegnere più facilmente e ricaricare al 100% senza danneggiarle. A differenza delle più prestazionali “pile” di tipo NCA (ossido di alluminio-nichel-cobalto), rendono però di meno in presenza di climi freddi e sono più pesanti (sebbene i 420 kg di quelle della Atto 3 siano perfino inferiori a quanto dichiarato da alcune concorrenti) e lente a caricarsi.
La BYD Atto 3 è già in vendita su alcuni mercati europei e arriverà in Italia all’inizio dell’estate: la BYD si appoggerà a grandi concessionarie multimarca. Tre le versioni, Active, Comfort e Design (quella guidata), con prezzi che, basandoci sui listini spagnoli e belgi, possiamo stimare compresi fra 42.000 e 45.000 euro: una cifra interessante, anche a fronte della ricchezza della dotazione, ma non così lontana da quanto richiesto da alcune concorrenti.
Tutte le BYD Atto 3 hanno una ricca dotazione, specie per la sicurezza (non a caso l’auto ha meritato 5 stelle nei test Euro NCAP): sono di serie l’airbag centrale, il monitoraggio dell’angolo cieco (che avvisa anche di veicoli che stanno sopraggiungendo quando, da fermi, stiamo per aprire la porte), il cruise control adattativo, la frenata automatica anche in retromarcia e il centraggio di corsia. Non mancano il “clima” con l’efficiente pompa di calore (consuma meno delle classiche resistenze elettriche per riscaldare l’abitacolo), il tetto in vetro, le regolazioni elettriche per il sedile di guida e la piastra di ricarica per i cellulari. La Design ha anche il portellone motorizzato, un sistema di purificazione dell’aria e il display centrale di 15,6” anziché 12,8; interessante anche la possibilità di cedere corrente, per alimentare o ricaricare bici elettriche, computer e altri dispositivi elettrici. In altri paesi europei la garanzia è di 4 anni o 120.00 km (8 anni o 200.000 km sulle batterie), ma è possibile che in Italia sia più estesa: verrà comunicato a fine maggio, assieme ai prezzi.
La “base” (che potrebbe non essere importata in Italia) ha un caricatore di bordo che accetta al massimo 7 kW di potenza usando la corrente alternata (quella che si trova nel garage di casa e alle colonnine più diffuse); la Comfort arriva a 11 ed è, in pratica, l’unica differenza fra i due allestimenti. Tutte accettano al massimo 88 kW da quelle a corrente continua: secondo la casa l’accumulatore si rigenera dal 10 all’80% in 44 minuti (ne servono 80 per un 0-100%). Non male, ma alcune rivali superano i 120 kW, riducendo quindi i tempi di ricarica (specie nei viaggi, quando si ricorre più spesso alle colonnine ad alta potenza).
Se la linea è moderno ma non particolarmente personale, l’abitacolo della BYD Atto 3 stupisce: un motivo “a onda” unisce la plancia con i pannelli porta, le maniglie di apertura sono sopra gli altoparlanti cilindrici e le strette tasche nelle porte non hanno una vera parete ma tre corde elastiche che volutamente ricordano le corde di una chitarra. Emettono perfino ciascuna un suono diverso quando vengono “pizzicate” con le dita: i bambini l’adoreranno (i genitori meno…). Montaggi e materiali convincono: giusto qualche plastica che imita il metallo satinato potrebbe essere più realistica. Gli abbinamenti di colore proposti, però, sono vistosi e non proprio adatti ai gusti degli italiani: gli interni ci sono solo blu e bianchi, con cuciture rosse.
Positiva la presenza delle bocchette dell’aria posteriori, di vani nel tunnel e dello specchietto autoanabbagliante, così come il fatto che la gran parte dei comandi principali siano grandi e fisici. Inoltre, il divano è piatto e morbido, con la seduta lunga; tanto lo spazio per le ginocchia, e il pavimento è piatto. Discreto, ma niente di più il bagagliaio: ha una capacità di 440 litri e forme regolari ma non è largo e le pareti sono rivestite in plastica. Inoltre, non è presente il vano anteriore offerto da altre elettriche.
Sicuramente il “pezzo forte” è il monitor centrale: non solo è enorme (15,6”) ma, premendo un tasto sul volante o uno virtuale sotto il display, può anche ruotare di 90°, disponendosi in verticale. Così facendo, la grafica si adatta e può essere, per esempio, più comodo consultare il navigatore: mostra un tratto di strada più lungo. Il display tattile è davvero reattivo e l’intero software è scritto “in casa” dalla BYD, basandosi sul sistema operativo Android 10 (non a caso, i più esperti sono riusciti a installare qualunque software nato per i telefonini, compreso il popolare navigatore Waze). Le funzioni non sono molte, ma c’è Spotify e il navigatore è reattivo e con una grafica moderna e facilmente comprensibile. Tutto il software dell’auto si aggiorna via web: proprio durante la nostra sessione di guida è arrivata la versione 1.1 che ha portato Apple CarPlay (funziona solo col cavo), mentre Android Auto dovrebbe arrivare con un futuro rilascio, come anche la lingua italiana per comandi vocali e menù.
Dal display (reattivo come i migliori tablet di fascia alta) si comanda anche il climatizzatore, che però è solo monozona. Inoltre, il tasto virtuale per il ricircolo dell’aria è presente solo nella homepage, scomparendo quando si è nelle altre schermate, come quella del navigatore. Non convince neppure il cruscotto: è di soli 5”, si limita alle informazioni essenziali (niente pittogrammi del navigatore o altro), non è configurabile e presenta caratteri un po’ piccoli.
Stupisce che, in un veicolo nato elettrico, ci sia ancora bisogno di un pulsante di avviamento: in alcune rivali della BYD Atto 3 basta entrare e premere il pedale del freno, per essere pronti a partire. In compenso, si può regolare su due livelli lo sforzo necessario per azionare sterzo e freni, e scegliere fra tre modalità di guida; un selettore permette anche di impostare su due valori (troppo simili fra loro) l’intensità della frenata rigenerativa, che comunque rimane piuttosto debole: il pedale del freno va usato spesso e non c’è una modalità One-Pedal, per guidare modulando solo l’acceleratore. Se non altro, il freno è ben modulabile.
Come è normale attendersi da un elettrico, il motore della BYD Atto 3 risponde subito e vivacemente; tanto che, in piena accelerazione, si notano delle reazioni allo sterzo. Le sospensioni sono tarate sul morbido, ma non in maniera eccessiva: il rollio non dà fastidio, e lo sterzo è preciso quanto serve a una crossover da famiglia. Da segnalare qualche fruscio oltre i 100 km/h, sebbene la giornata del test, particolarmente ventosa, potrebbe aver influito negativamente. Nel nostro breve giro, abbiamo avuto poco tempo per provare gli aiuti alla guida che, comunque, ci sono sembrati ben tarati: niente curve fatte “a scatti” o pericolosi avvicinamenti alle altre vetture (rilevati invece su altre vetture cinesi) quando si usa la guida semiautonoma in autostrada.
Motore elettrico anteriore | |
Potenza massima kW (CV)/giri | 150 (204)/5000-8000 |
Coppia max Nm/giri | 310/0-4620 |
Tipo batteria | ioni di litio |
Tensione - capacità | 403 V - 60,48 kWh |
Potenza max di ricarica dalle colonnine | |
In corrente alternata | 11 kW |
In corrente continua | 88 kW |
Tempo di ricarica | 9 ore 42' (a 7 kW) |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 160 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 7,3 |
Autonomia (km, ciclo WLTP) | 420 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 446/188/162 |
Passo cm | 272 |
Posti | 5 |
Peso in ordine di marcia kg | 1750 |
Capacità bagagliaio litri | 440/1338 |
Pneumatici (di serie) | 235/50 R 18 |