Suv ma anche coupé
Le concessionarie accettano già gli ordini, ma i primi esemplari arriveranno il 19 e 20 settembre, in occasione di un maxi-porte aperte dedicato a tutta la gamma delle suv. Stiamo parlando della nuova
Mercedes GLE Coupé, che, come dice il nome, è la versione “sportiva” dalla GLE (anch’essa al debutto a fine estate è, in pratica, la precedente M aggiornata nel frontale e nella meccanica) e si caratterizza principalmente per il tetto ad arco che scende dolcemente verso la parte posteriore. In realtà, tutta la carrozzeria è diversa, dimensioni incluse: la Coupé è più lunga di 8 cm (490 in tutto), più larga di 6 (due metri tondi tondi, davvero tanti) e più bassa di 7 (a causa anche dell’assenza delle barre sul tetto). Nonostante il tetto inclinato, la GLE Coupé non si può dire filante. Si tratta, piuttosto, di una suv dalle forme particolari: vistosa, aggressiva e imponente, al punto che gli ingombri possono creare qualche problema nelle strade più strette o in fase di parcheggio. Anche la visibilità posteriore è ridotta, dato il lunotto piccolo, quasi orizzontale e lontano da terra; quanto meno in retromarcia, comunque, viene in aiuto la telecamera (di serie nella Premium da noi guidata).
Spazio niente male
Le notevoli dimensioni della Mercedes GLE Coupé garantiscono un’abitabilità non lontana da quella delle suv “normali”. I posti sono cinque non solo in teoria, ma anche nella pratica, e gli occupanti dispongono di spazio in abbondanza, e di una seduta ben imbottita e morbida (un po' meno solo per chi sta al centro del divano). Ampio pure il bagagliaio: 650 litri con il divano su (solo 40 litri meno di quello della GLE). Tuttavia, nonostante il portellone ad apertura elettrica di serie, l’accesso è impegnativo in caso di carichi pesanti: la soglia è a ben 92 cm dal suolo, e c’è anche un alto gradino interno. Si può avere la botola centrale passante, per caricare oggetti lunghi pur viaggiando in quattro: costa 232 euro. Ampi i portaoggetti nell’abitacolo, che si caratterizza per le forme decisamente classiche, complessivamente ben disposti i comandi (levetta del freno a mano sulla sinistra della plancia esclusa) e notevoli le finiture. L’auto dà una impressione di solidità, e i materiali usati per l’abitacolo sconfinano nell’opulenza: sedili in pelle, spessi inserti in alluminio spazzolato, plastiche (quasi tutte) ben lavorate. Insomma, quello che ci si aspetta da un’auto che sfiora gli 80.000 euro.
Maxi-cerchi di serie
La Mercedes GLE Coupé Premium ha di serie i cerchi in lega di 21”, il navigatore, le sospensioni pneumatiche a regolazione elettronica, gli interni in morbida pelle nappa nera. L’Exclusive, meno sportiva nell’estetica (ruote di 20 pollici e paraurti meno aggressivi) fa risparmiare 2.080 euro; nell’abitacolo ci sono inserti in frassino a porti aperti anziché in alluminio spazzolato e sedili meno avvolgenti e rivestiti in una pelle meno pregiata. La gamma parte dalla 350d Sport, che costa 70.050 euro e ha interni in ecopelle e un sistema multimediale meno raffinato, benché con schermo centrale di 8 pollici. Di serie per tutte, comunque, troviamo i fari orientabili automaticamente e tutti a led, gli specchietti ripiegabili elettricamente, il cambio automatico, i sedili a regolazione elettrica, il sistema di aiuto al parcheggio con sensori di distanza (gira automaticamente lo sterzo, lasciando a chi guida la gestione di acceleratore e freno), l’avviso in caso di sonnolenza del guidatore e di scarsa distanza di sicurezza, e il sistema che ripete nel cruscotto l’ultimo cartello stradale di pericolo o di limite di velocità incontrato. Tra i numerosi accessori a pagamento, citiamo il pacchetto di Assistenza alla guida Plus (2.745 euro), che include il sensore che monitora l’angolo cieco degli specchietti, il sistema per evitare l’abbandono involontario della corsia di marcia, la frenata automatica in caso d’imminente rischio di tamponamento e il cruise control con frenata automatica.
Poco affaticante
Dimensioni e peso sono rilevanti, ma la Mercedes GLE 350 d Premium si guida senza fatica: l’impressione è di essere al volante di un’auto più compatta. Si gode poi di un gran comfort, per merito dell’ottima insonorizzazione e delle sospensioni pneumatiche che assorbono con disinvoltura lo sconnesso. Tramite un pomello sul tunnel si può scegliere fra quattro diverse risposte di sterzo, motore, cambio e sospensioni: Comfort, Sport, Slippery (per fondi scivolosi) e Individual (personalizzabile parametro per parametro). Ciò detto, anche in Sport l’auto non si trasforma in una suv tutta grinta, ma resta una rilassante “mangiachilometri” (per quanto veloce: la casa dichiara 7,3 secondi per lo “0-100” e 226 km/h di punta). Infatti, il cambio automatico a nove marce è “morbido” e rapido, ma non fulmineo, mentre il 3.0 V6 turbodiesel da 258 cavalli spinge bene ma con dolcezza, e già prima dei 4000 giri il suo vigore inizia a smorzarsi. I consumi? A fronte di una media omologata di 14,5 km/l, noi siamo stati nella zona dei 10-11 chilometri con un litro (letti nel computer di bordo): non male per un’auto così grande, pesante e spinta da un potente “3000”.
Secondo noi
Pregi
> Abitabilità. Nonostante la linea “sportiva”, lo spazio abbonda nell’abitacolo e nel baule.
> Comfort. L’abitacolo è isolato con cura dal rumore e le sospensioni filtrano bene lo sconnesso.
> Finiture. Curate ed elegante. Si capisce immediatamente che si tratta di un’auto di lusso.
Difetti
> Accessibilità del baule. La soglia di carico è davvero alta da terra, anche per una suv.
> Ingombri. Lunghezza e larghezza sono abbondanti: non aiutano a muoversi nelle stradine e a parcheggiare.
> Visuale. Dietro si vede pochissimo, e nelle curve a sinistra il montante e il retrovisore danno fastidio.