Mitsubishi ASX: agile e con un infotainment migliore

Dopo solo un anno dal lancio, la piccola crossover Mitsubishi ASX si rinnova. L’aggiornamento arriva in contemporanea con quello della “cugina” Renault Captur (qui il primo contatto) da cui deriva direttamente (i due marchi fanno parte dello stesso gruppo) con lievi modifiche estetiche. Ma quali sono le novità della ASX? All’esterno, come nella Captur, a cambiare è soprattutto il frontale, reso più grintoso da fari più sottili e dalle luci diurne a freccia. Nuovi i cerchi in lega e diverso il trasparente dei fanali. Una parte delleluci posteriori, integrata nel paraurti, è però esposta alle “toccatine” in parcheggio: rischiano di danneggiarsi con facilità.

Per quanto riguarda i motori, scompare la 1.6 ibrida plug-in mentre debutta quella a Gpl, con un 1.0 turbo a tre cilindri da 101 CV (91 per la corrispondente variante a benzina). E poi, altre tre ibride: due mild 1.3 turbo da 140 CV (quello dell’auto che abbiamo guidato) o 158 CV e la 1.6 full hybrid da 143 CV. Più ricca anche la dotazione di sicurezza: esordisce, nei modelli dotati di cambio automatico il pacchetto di Adas Mi-Pilot, che combina il cruise control adattativo e il centraggio di corsia.

Nell’abitacolo, costruito con cura, troviamo ora un nuovo e reattivo display verticale di 10,4” ma anche pratici tasti per comandare il “clima”. Rivisto completamente, il valido impianto multimediale è basato su Android Automotive e include i servizi di Google; è di serie per tutte tranne che nella “base” Inform, così come il cruscotto di 10”, ben leggibile e con numerose possibilità di personalizzazione.

L’abitacolo è spazioso e accogliente (piccolo neo: niente maniglie di appiglio nel soffitto). Avanzando completamente il pratico divano scorrevole (di 16 cm) la capienza del bagagliaio, penalizzato nell’accesso da una soglia di carico alta (77 cm da terra), arriva fino a 422 litri.      

Nonostante i grandi cerchi di 18” e le sospensioni non morbide (limitato il rollio in curva), la Mitsubishi ASX 1.3 MHEV 140 CV Instyle del nostro test sa essere comoda, oltre a disporre di uno sterzo preciso. La versione ibrida “leggera” spinta dal 1.3 turbo a benzina da 140 CV (l’unico non in comune con la Renault Captur) è silenziosa e ha un certo brio; il cambio manuale a sei marce è preciso negli innesti e i freni sono potenti. Aspettiamo una prova più approfondita per valutare i consumi: secondo la casa in media percorre 16,9 km/l ma in base ai dati del computer di bordo abbiamo avuto difficoltà, anche guidando in modo tranquillo, a stare sui 15.

Per ora si sa solo il prezzo della Mitsubishi ASX meno cara: la 1.0 a benzina Inform. Nei 24.400 euro sono inclusi il “clima” manuale, la frenata automatica con riconoscimento anche dei pedoni, il mantenimento in corsia e i sensori di parcheggio posteriori abbinati alla retrocamera. La Invite (che costerà circa 1.500 euro in più) aggiunge l’accesso e l’avviamento senza chiave, il cruscotto digitale di 10”, l’infotainment con Google integrato e i sedili anteriori riscaldabili, mentre la Intense offre, nelle versioni automatiche, più aiuti alla guida (centraggio di corsia, cruise control adattativo, frenata automatica anche in “retro” e monitoraggio dell’angolo cieco).

La Instyle del nostro test (prezzo indicativo di circa 32.000 euro per la mild hybrid da 140 CV) è ancora più generosa: cerchi in lega di 18”, impianto audio Harman/Kardon, interni in pelle, telecamere a 360° e tetto apribile panoramico. Dovremmo quindi vedere un listino un po’ più “salato” di quello della Renault Captur, ma con una dotazione di serie più ricca. Senza dimenticare la garanzia più lunga: cinque anni o 100.000 km (e cinque anni di assistenza stradale) contro due.