Unica versione
La
Volkswagen Golf è ora disponibile anche con il nuovo tre cilindri 1.0 turbo a benzina, abbinato soltanto al cambio robotizzato a doppia frizione DSG con sette marce. Una scelta che non tutti possono gradire e di cui non si comprende la ragione, visto che in Germania c’è anche la trasmissione manuale. Tornando al motore, promette consumi (23,3 km/l la percorrenza media omologata) ed emissioni inquinanti (99 grammi/km di CO2) davvero contenuti, senza rinunciare alle prestazioni vivaci garantite dai 116 CV. Con questo propulsore la Volkswagen Golf è proposta in una sola versione a cinque porte, che non costa poco (24.700 euro) e di serie ha: sette airbag, iclimatizzatore manuale, cruise control, radio con lettore di cd/mp3 e presa Aux, regolazione lombare del sedile di guida e quella elettrica per i retrovisori (sbrinabili), oltre alle ruote in lega di 16”.
Ben fatta
L’abitacolo della 1.0 TSI non differisce da quello delle altre Volkswagen Golf, e si segnala per le accurate finiture, che danno l’impressione di viaggiare a bordo di un’auto di classe superiore. Lo spazio è più che sufficiente per quattro persone mentre una quinta seduta al centro del divano risulta sacrificata. La posizione di guida è comoda: il sedile un po’ infossato e piuttosto duro si regola pure in altezza e trattiene bene il corpo senza stringerlo. Anche i comandi sono intuitivi da azionare e la completa strumentazione è di facile lettura. La disponibilità di portaoggetti è più che soddisfacente: quello alla base della consolle è richiudibile e contiene la presa Aux, mentre le ampie tasche nelle porte presentano un rivestimento morbido. Il baule (facilmente accessibile aprendo l’ampio portellone) ha una capacità nella media: si passa da 380 a 1270 litri, reclinando il divano (in due parti).
Piccolo grande cuore
Gli appena 999 centimetri cubi del tre cilindri turbo non devono far pensare a un motore economico e poco adatto alla massa della Volkswagen Golf, anzi. La potenza non è affatto modesta e l’efficiente cambio a doppia frizione (morbido e rapido), fa rendere al meglio i 116 cavalli. Fluido nel funzionamento e sempre pronto, questo motore non trasmette vibrazioni e, anche a basso regime e con una marcia alta inserita, guadagna velocità con sollecitudine. Insomma, non fa rimpiangere unità di cubatura maggiore; inoltre, nel corso del nostro test (condotto su strade extraurbane) si è accontentato di poca benzina: secondo il computer di bordo, la percorrenza è stata di 16 km/l. All’occorrenza, il “1000” sa regalare qualche soddisfazione nella guida brillante (spinge deciso in accelerazione); in questo caso, non sarebbe male poter disporre delle levette al volante per inserire manualmente i sette rapporti (si può usare la leva fra i sedili, ma è scomoda): costano 475 euro. Per il resto, l’auto si conferma gradevole nella guida, confermando le qualità delle altre Volkswagen Golf (lo sterzo è preciso e la tenuta di strada sicura) e anche i difetti: i larghi montanti posteriori del tetto limitano la visibilità. Quanto alle sospensioni, sono ribassate di 1,5 cm e hanno una taratura poco morbida, che non penalizza il buon comfort (curata anche l’insonorizzazione). Per i pneumatici la scelta è caduta su quelli ad alta scorrevolezza (Michelin Energy Saver+ nel nostro caso) e con una misura non “esagerata” (205/55 R 16) per favorire i consumi.
Secondo noi
Pregi
> Finiture. Nulla da ridire: sono di qualità. Come nelle altre Golf.
> Guida. L’auto risulta gradevole e facile, oltre che sicura.
> Motore. Un tre cilindri a benzina brillante e fluido nell’erogazione.
Difetti
> Cambio. Le levette dietro il volante sono un costoso optional (e sarebbe meglio proporre anche una più economica trasmissione manuale).
> Posti dietro. La forma della seduta e il rigonfiamento nel pavimento sconsigliano di ospitare una terza persona al centro del divano.
> Visibilità. Quella posteriore lascia a desiderare: attenzione in retromarcia!