Potente e non vistosa, offre guidabilità e tenuta di strada da vera sportiva; all’altezza della situazione anche i freni, mentre il cambio non soddisfa del tutto. Piuttosto confortevole e non troppo assetata, è proposta a un prezzo ragionevole, anche se la dotazione va completata con qualche optional.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Con il 1750 turbo da 235 CV e l’assetto ribassato la Alfa Romeo Giulietta è una vera sportiva, ma non lo dà troppo a vedere: dalle versioni normali la distinguono pochi dettagli, fra cui gli scudetti con il Quadrifoglio Verde che ornano parafanghi. Dà il massimo nei percorsi tortuosi, soprattutto con la levetta del Dna in posizione Dynamic, ossia quella che attiva pure il differenziale autobloccante elettronico Q2. In ogni caso, comfort e consumi sono accettabili. Per quel che offre non costa troppo, ma nel preventivo si deve calcolare l’aggiunta di qualche accessorio irrinunciabile, a cominciare dai sensori posteriori.
Il Quadrifoglio Verde sui parafanghi davanti (simbolo delle Alfa Romeo sportive) salta all’occhio, ma le differenze rispetto alle altre versioni sono di dettaglio, perché due terminali di scarico ai lati del finto estrattore posteriore ce l’hanno anche le 2.0 a gasolio, e per notare le minigonne sotto le porte, lo spoiler nel lunotto, la presa d’aria anteriore con griglia a nido d’ape e la scocca color alluminio dei retrovisori esterni serve un occhio esperto.
Una volta al volante, però, ci vuol poco a rendersi conto che questa è una Giulietta davvero “speciale”: col sottofondo di un rombo che è musica per le orecchie degli appassionati, i 235 CV prodotti dal quattro cilindri 1750 turbo a iniezione diretta di benzina vengono trasferiti sull’asfalto con fluida progressione, e senza vuoti, sin quasi all’intervento del limitatore (6500 giri). Non manca neppure l’elasticità necessaria nella guida di tutti i giorni, e dal benzinaio non ci si svena.
Rapidissima nell’inserirsi in curva, con il manettino del Dna regolato su Dynamic, l’Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde sfrutta pure il differenziale autobloccante elettronico Q2, che migliora la trazione; altrimenti c’è la modalità Normal o quella Allweather da utilizzare se l’aderenza scarseggia. L’assetto sportivo è di serie ma le sospensioni, seppure ribassate, conservano una discreta capacità di filtrare le asperità e dunque il comfort non è male. Potenti e tetragoni alla fatica i freni, mentre è al di sotto delle aspettative il cambio, che nell’uso al limite manifesta qualche impuntamento.
Considerati i contenuti tecnici e le prestazioni, questa sportiveggiante berlina non costa uno sproposito, tanto più che offre di serie il “clima” bizona, i sedili in pelle e tessuto e la pedaliera “racing” in alluminio con gommini antiscivolo (in verità non efficacissimi). È comunque inevitabile qualche aggiunta, a cominciare dai sensori di parcheggio posteriori; anche la vernice “extraserie” rossa oppure bianca si paga a parte, seppure un po’ meno di quella metallizzata.
L’abitacolo, di impostazione sportiva, non è privo di pecche, come per esempio le piccole bocchette centrali che limitano la portata del climatizzatore automatico, ma la qualità costruttiva è buona e lo spazio, almeno davanti, non manca; dietro, invece, viaggiano comodi soltanto due adulti, meglio se non troppo alti. Pochi e di scarsa capienza i portaoggetti, ma il cassetto davanti al passeggero è ben fatto. Nella media il baule, dalla forma regolare e ben sfruttabile in altezza; ripiegando lo schienale, però, si forma un gradino nel pavimento che va ad aggiungersi al dislivello della soglia.
Plancia e comandi
Il cruscotto “a binocolo” – con tachimetro e contagiri analogici separati dagli altrettanto chiari indicatori secondari e dallo schermo del computer di bordo – ben si intona con la sportività del resto dell’abitacolo; il suo difetto è nei riflessi che si generano in condizioni di forte luce ambiente, e che pregiudicano la leggibilità. La qualità dei materiali è elevata e non mancano dettagli ispirati alle Alfa degli Anni Ruggenti, come i tasti a bilanciere nella plancia; tuttavia, le bocchette centrali troppo sottili non contribuiscono all’efficacia del “clima” bizona, mentre la levetta del Dna, in parte occultata dalla leva del cambio, non è facilissima da raggiungere. Poco efficaci i gommini antiscivolo della “corsaiola” pedaliera in alluminio, soprattutto se si indossano scarpe con suola in cuoio.
Abitabilità
Le belle poltrone anteriori in pelle e tessuto sono comode e nelle curve trattengono a dovere; per avere il rivestimento tutto in pelle è obbligatorio acquistare anche la regolazione elettrica del supporto lombare e il terzo poggiatesta posteriore. Il tetto discendente verso la coda fa mancare “aria” sopra la testa e il divano, rialzato e rigido al centro, è comodo per due ma stretto per tre. Pochi e piuttosto piccoli i portaoggetti, e neppure il cassetto di fronte al passeggero (privo di chiusura a chiave) appare molto grande; in compenso è refrigerato e offre pure ospitalità per tre lattine, che si aggiungono alle due ricavate davanti al vano nel bracciolo centrale posteriore (optional).
Bagagliaio
La capienza del baule è nella media della categoria e l’accessibilità è discreta, anche se l’imboccatura si restringe un po’ verso il basso e, con le valigie pesanti, non aiuta lo scalino di 22 cm rispetto al pavimento (né quello di 4 cm chi si forma abbattendo gli schienali). Del vano si apprezzano la forma regolare e l’abbondante altezza (ben 50 cm) disponibile sotto il tendalino; utile il supporto per agganciare i sacchetti della spesa, ma la botola per gli sci fa parte degli optional (è in pacchetto col terzo poggiatesta).
Sterzo e frizione pesanti, e il cambio che tende a impuntarsi all’innesto della prima, rendono un po’ faticosa la guida in città. Eppure, il comfort non viene eccessivamente penalizzato dalle sospensioni sportive, studiate per dare il massimo fra le curve: la tenuta di strada, come lo sterzo e i freni, soddisfano i palati più sportivi, e il differenziale elettronico Q2 evita il sottosterzo quando si “scaricano” i (tanti) cavalli sull’asfalto in uscita di curva. Il 1750 ha consumi niente affatto esagerati ma fa sentire il suo rombo, che comunque è piacevole e non dà fastidio nemmeno in autostrada.
In città
Anche con il Dna regolato in Normal lo sterzo non è leggero; in più il pedale della frizione affatica quando si sta in coda, e innestando la prima sono frequenti gli impuntamenti: la Giulietta è più sportiva che cittadina. In compenso l’elasticità del motore rende poco problematica la marcia a bassa velocità, e sulle buche non si salta troppo. I sensori non sono a buon mercato ma è consigliabile aggiungerli, perché la visibilità posteriore, in manovra, è insufficiente.
Fuori città
La precisione dello sterzo è quella che ci si aspetta da una sportiva e fra le curve ci si diverte, soprattutto con il Dna in Dynamic: lo sterzo diventa più diretto e i freni più pronti. Quando è necessario, entra in gioco il differenziale elettronico Q2: se una delle ruote motrici tende a slittare la frena inviando una maggior quantità di coppia all’altra (in questo modo si riduce il sottosterzo tipico delle vetture a trazione anteriore molto potenti, e si riesce a “chiudere” le traiettorie con maggiore efficacia). Nella guida sportiva emerge qualche limite di manovrabilità del cambio, perfettibile negli inserimenti della terza e della quinta marcia.
In autostrada
Capace di riprese vigorose anche in sesta, il 1750 turbo non è un motore silenzioso, anche se bisogna ammettere che il suo rombo non disturba e, anzi, in accelerazione risulta addirittura emozionante. Con l’assetto che si ritrova, ovviamente la Giulietta non si scompone neppure nelle manovre di emergenza, magari frenando a fondo nel bel mezzo d’un curvone; tuttavia le giunzioni dell’asfalto, con le sospensioni sportive e i cerchi di 18 pollici (optional), si sentono. A rendere accettabili i consumi (oltre 10 km/l) contribuisce la sesta abbastanza distesa: a 130 km/h si viaggia a 3000 giri.
Che la Giulietta sia una vettura sicura lo confermano i crash test EuroNcap, superati con cinque stelle di valutazione, ossia il massimo. La dotazione è completa, e oltre ai sei airbag e all’Esp c’è pure il differenziale elettronico Q2, che evita reazioni anomale dell’avantreno nella guida al limite. A pagamento si possono aggiungere i fari allo xeno, mentre fendinebbia e regolatore elettronico di velocità sono compresi nel prezzo.
Assieme al set di airbag, che è lecito trovare in una vettura di questa categoria (che comprende, dunque, i “cuscini” a tendina estesi ai posti dietro), e a un Esp tarato per garantire sicurezza senza “tagliare” le emozioni, questa versione della Giulietta offre anche il differenziale elettronico Q2: si attiva quando la levetta del Dna è in posizione Dynamic, e migliora la trazione rendendo la vettura più neutra quando si accelera in uscita di curva. L’equipaggiamento di serie include pure il cruise control, i fendinebbia e le luci diurne a led, mentre per avere i proiettori principali allo xeno che si orientano automaticamente in curva si deve pagare un sovrapprezzo. La moderna scocca della berlina Alfa Romeo ha superato con successo i crash test dell’EuroNcap ottenendo la votazione massima, ossia cinque stelle; i punteggi parziali sono del 97% per la protezione degli occupanti, dell’85% per i bambini su seggiolini Isofix e del 63% per i pedoni, cui si aggiungono gli 86 punti percentuali assegnati ai sistemi di sicurezza.
A conti fatti, questa Giulietta in salsa sportiva non è eccessivamente cara neppure se la si arricchisce con i cerchi di 18 pollici, che in una vettura del genere sono “necessari” forse quanto i sensori di parcheggio... I suoi difetti, ossia un’abitabilità posteriore non eccezionale e qualche particolare, soprattutto dei comandi, da rivedere, sono quelli delle altre versioni. Per contro i suoi pregi non lasciano indifferente chi mette al primo posto prestazioni e piacere di guida, e al tempo stesso non vuole rinunciare alle quattro porte e all’eleganza di una carrozzeria non troppo appariscente.
Veloce, emozionante da guidare e dotata di un motore molto godibile oltre che potente, la Giulietta mantiene quel che promette: chi cerca una sportiva a cinque porte passerà facilmente sopra a qualche dettaglio degli interni che resta da migliorare, oppure a un’abitabilità posteriore solo discreta (ma di gran lunga migliore di quella di una coupé). Sebbene la dotazione non sia povera, va comunque completata con i sensori di parcheggio, gli specchi ripiegabili elettricamente e il bracciolo posteriore, abbinato al poggiatesta centrale e all’utile botola passante che collega il baule all’abitacolo. A far lievitare il preventivo si aggiungeranno con ogni probabilità i cerchi di 18” con gomme super ribassate, di sicuro più intonati al tipo di vettura di quanto lo siano quelli di 17” previsti di serie, ma anche in questo caso il prezzo finale resta equilibrato. In ogni caso sull’eleganza della linea non si discute: è più filante e sportiva delle rivali, ma senza rinunciare a “una certa classe”.
Eleganza
A rivelare che si tratta della versione più “prestante” della Giulietta c’è soltanto il quadrifoglio sulle fiancate: diversamente da quanto accade per alcune sin troppo appariscenti rivali, qui la sportività si sposa con l’eleganza e la discrezione.
Freni
Gli spazi d’arresto sono ai vertici della categoria e, fattore altrettanto importante in un’auto sportiva, rimangono costanti anche dopo aver sottoposto il potente e modulabile impianto a un impiego particolarmente intenso.
Guida
Nel corso della nostra prova abbiamo guidato la Giulietta anche lungo l’impegnativo tracciato del vecchio Nürburgring: pur non essendo un’auto da corsa, si è rivelata velocissima ed efficace, e non troppo impegnativa da portare al limite.
Motore
Non si fa apprezzare soltanto per le prestazioni assolute (permette di passare da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi e di superare i 238 km/h di velocità massima), ma pure per la fluidità con cui eroga i suoi 235 CV e per i consumi “sopportabili”.
Comandi
Azionare la levetta del Dna durante la marcia non è semplice: resta “nascosta” dalla leva del cambio. Da rivedere anche le rotelle – piccole e scomode – che servono per regolare la portata delle bocchette d’aerazione centrali.
Cruscotto
Le informazioni che offre sono complete, e la strumentazione “a binocolo” ben si attaglia al carattere della vettura. Peccato, però, che in condizioni di elevata luminosità ambientale si formino dei riflessi che riducono la leggibilità.
Optional
Il prezzo di listino è accattivante, ma secca vederlo lievitare di svariate centinaia di euro “per colpa” di accessori di fatto obbligatori, come i sensori di parcheggio, i retrovisori ripiegabili elettricamente e il poggiatesta posteriore centrale.
Pedaliera
Grazie ai gommini di cui è guarnita, la bella pedaliera sportiva in alluminio si dovrebbe prestare anche all’uso “civile”; eppure, se si indossano scarpe con la suola di cuoio (ancor peggio se umida) la superficie d’appoggio risulta scivolosa.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 5500 giri | 238,1 km/h | 242 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 6,6 | 6,8 secondi | |
0-400 metri | 14,9 | 155,9 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 26,8 | 198,8 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5ª | 7,0 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 7,5 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,5 km/litro | 9,3 km/litro | |
Fuori città | 13,3 km/litro | 17,2 km/litro | |
In autostrada | 10,4 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,2 km/litro | 13,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 36,0 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 60,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 135 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,7 metri | 10,9 |
Cilindrata cm3 | 1.742 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 173 (235)/5500 |
Coppia max Nm/giri | 300/1900 |
Emissione di CO2 grammi/km | 177 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi autoventilanti |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 435/180/146 |
Passo cm | 263 |
Peso in ordine di marcia kg | 1320 |
Capacità bagagliaio litri | 350/1045 |
Pneumatici (di serie) | 225/45 R 17 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 5500 giri | 238,1 km/h | 242 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 6,6 | 6,8 secondi | |
0-400 metri | 14,9 | 155,9 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 26,8 | 198,8 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5ª | 7,0 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 7,5 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,5 km/litro | 9,3 km/litro | |
Fuori città | 13,3 km/litro | 17,2 km/litro | |
In autostrada | 10,4 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 11,2 km/litro | 13,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 36,0 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 60,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 135 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,7 metri | 10,9 |
Cilindrata cm3 | 1.742 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 173 (235)/5500 |
Coppia max Nm/giri | 300/1900 |
Emissione di CO2 grammi/km | 177 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi autoventilanti |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 435/180/146 |
Passo cm | 263 |
Peso in ordine di marcia kg | 1320 |
Capacità bagagliaio litri | 350/1045 |
Pneumatici (di serie) | 225/45 R 17 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Alfa romeo Giulietta usate 2018 | 8.997 | 12.500 | 35 annunci |
Alfa romeo Giulietta usate 2019 | 11.950 | 16.060 | 22 annunci |
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Alfa romeo Giulietta usate 2021 | 17.099 | 18.630 | 12 annunci |