I per l’Italia, F per la Francia, D per la Germania, CH per la Svizzera: ma vi siete mai chiesti come si stabiliscono le lettere che segnalano l’immatricolazione di un veicolo in un determinato paese?
Sempre più auto con targa polacca circolano nel capoluogo campano: un espediente che consente ai proprietari di risparmiare diverse centinaia di euro all’anno per la RCA.
Presso i concessionari americani della Ford è possibile richiedere le targhe che appaiono su uno schermo, come fossero un tablet. Diversi i vantaggi promessi da questo dispositivo.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato il decreto attuativo che consente di ottenere le targhe di circolazione della prima iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico.
La Corte di giustizia dell’Unione europea dice che chi risiede in Italia può guidare da noi un’auto con targa estera. Il nostro Paese si adeguerà? Una nuova regola è in arrivo nella Gazzetta Ufficiale.
Secondo i giudici europei è illegittimo obbligare la reimmatricolazione del veicolo con targa estera a chiunque sia residente in Italia da più di 60 giorni, perché costituisce una restrizione alla libera circolazione di capitali.
Torna attuale l’ipotesi della targa vincolata al proprietario e non più al veicolo, una norma introdotta con la riforma del Codice della Strada del 2010 e mai entrata in vigore.
Con la nuova disciplina, che modifica gli articoli 93 e 132 del codice della strada, i residenti in Italia non potranno più circolare con targa estera.