Porsche Boxster 3.4 S PDK

Pubblicato il 26 marzo 2013

Listino prezzi Porsche Boxster non disponibile

Ritratto di Tony83
alVolante di una
Mini Mini Cooper S Wired Cream
Porsche Boxster
Qualità prezzo
3
Dotazione
3
Posizione di guida
5
Cruscotto
5
Visibilità
3
Confort
2
Motore
5
Ripresa
5
Cambio
5
Frenata
4
Sterzo
5
Tenuta strada
5
Media:
4.1666666666667
Perché l'ho comprata o provata
Per noi italiani il marchio sportivo per eccellenza che fa sventolare alta la nostra bandiera nel mondo è, senza dubbio, la Ferrari. Tuttavia, tale marca automobilistica evoca inevitabilmente qualcosa di irrealizzabile, di impossibile, di assolutamente lontano dal mondo reale: stratosferico, infatti, il costo d’acquisto di un bolide marchiato con l’effige del cavallino, decisamente alla portata di pochi “eletti”, così come sanguisuga sono i costi di gestione. Insomma, a noi “mortali”, non resta che contemplare tale eccellenza italiana da una prospettiva miseramente distante, limitandoci a manifestare il nostro orgoglio di italiani nei confronti di un brand che rappresenta una pietra miliare nel panorama automobilistico mondiale. Se, dunque, per le ragioni sopra illustrate, la Ferrari rappresenta per i più un’effimera chimera, un’utopia irrealizzabile, il marchio Porsche, punta di diamante dell’automobilismo tedesco, perseguendo una filosofia decisamente differente, sembra venir incontro, limitatamente ai modelli “entry level”, al guidatore esigente, dalle velleità sportive, ma dal conto in banca tutt’altro che spropositato.
Gli interni
Gli interni della vettura in prova erano dominati da tonalità scure, inframmezzate da bellissime rifiniture d’alluminio per i listelli plancia, volante e per le maniglie di apertura delle portiere. Una configurazione senz’altro appagante per i guidatori dall’anima “racing”. Bellissimi i sedili sportivi in pelle di pregevole qualità, con poggiatesta integrato e regolazione elettrica, contraddistinti da una seduta incernierata a filo del pavimento la quale rappresenta uno dei canali privilegiati di comunicazione diretta tra “pilota” e corpo vettura. Molto piacevole il volante a tre razze, ben sagomato, dal posizionamento verticale, in perfetto allineamento con la pedaliera dall’alluminio non disassata. Semplice il quadro strumenti composto da tre quadranti disposti in modo da privilegiare la guida impegnata, con al centro il contagiri che ingloba l’indicatore del rapporto e della modalità di cambiata selezionata. Bello a vedersi il piccolo display multifunzione deputato alla visualizzazione delle info del computer di bordo.
Alla guida
Non nascondo che l’emozione era tantissima: pur avendo testato auto di cavalleria superiore, l’entusiasmo e l’adrenalina erano alle stelle: stavo pur sempre provando una Porsche, il mio mito da bambino. Comunque, messo da parte ogni indugio, ricevuto l’ok dal mio “compagno di viaggio”, il gentile capofficina, inserisco la chiave nel blocchetto di avviamento, posizionato, insolitamente, alla sinistra del volante, e metto in moto: il motore prende vita in un attimo, emettendo dal doppio scarico cromato un boato di grande effetto. Dopo aver innestato la modalità “M” del cambio PDK, tenendo rigorosamente il pedale del freno premuto, inebriato dal fascinoso “rombo” del motore, innesto la prima marcia agendo sui paddles al volante dalla logica discutibile, dopodiché alleggerisco progressivamente la pressione frenante cosicché l’auto inizia a muoversi con straordinaria leggiadria, senza strattonare. Decido di percorrere i primi chilometri nella modalità normale in modo da familiarizzare con i comandi e percepire il comportamento dell’auto nel breve percorso cittadino antistante l’ingresso in tangenziale, luogo deputato al test reale. Ebbene, ho avuto modo di apprezzare la dolcezza degli innesti del cambio doppia - frizione e la piacevolezza del volante, dal carico mai fastidiosamente eccessivo. Osannato a destra e a manca da molteplici riviste specializzate, il feedback, restituitomi dal pedale del freno, non mi ha entusiasmato: mi aspettavo un comando duro da azionare, fin dalle prime fasi di discesa del pedale, ed, invece, mi è parso molto simile a quello della Lamborghini, ovvero, un tantino morbido. Preferisco, di gran lunga, il feeling che mi comunica il pedale del freno della mia Scirocco R, bello corposo da azionare. Detto questo, prima della rampa d’ingresso della tangenziale chiedo al capofficina di impostare la modalità “sport” delle sospensioni adattive in modo da saggiare tutte le potenzialità della vettura: subito avverto il maggior carico del volante che diventa chirurgico e straordinariamente comunicativo anche ai piccoli angoli, sfoggiando, dunque, una servoassistenza elettrica tarata in maniera impeccabile che non fa rimpiangere il vecchio comando idraulico, da sempre punto di forza della Porsche. Nel curvone di immissione in tangenziale, percorso ad una velocità interessante, ho avuto modo di apprezzare l’assoluta stabilità e compostezza del telaio nonché la straordinaria motricità delle ruote posteriori dalla generosa impronta a terra (l’auto in prova montava cerchi Carrera da 20” con gommatura 265/35) in uscita di curva; era come se l’avessi sempre guidata, mi ha subito trasmesso una rassicurante sensazione di padronanza. Una volta in tangenziale, ho finalmente potuto sbrigliare il motore: agendo senza parsimonia sul pedale dell’acceleratore, mi sono concesso un allungo mozzafiato a partire dalla seconda fino alla quarta marcia, notando come la spinta iniziasse ad essere più corposa e gratificante superata la soglia dei 4500 giri, regime di coppia massima, per poi esaurirsi solo al limitatore fissato a quota 7400. Ho ancora fissato indistintamente nella mente la sensazione sperimentata ogniqualvolta azionavo il paddle dello “shift up” a tale regime: il sound era veramente da brivido, godurioso, indescrivibile, da supercar; la progressione sembrava non esaurirsi mai, le due corsie per senso di marcia sembravano strettissime, i lunghi rettilinei venivano divorati con straordinaria celerità; l’innesto del rapporto rapidissimo, e quasi cattivo, anche se meno brutale rispetto al DKG della nuova M5. L’assetto si è rivelato molto efficace con un rollio quasi inesistente ed un beccheggio forse un po’ troppo marcato, solo in fase di frenata energica che, pure, mi sono concesso per la felicità dello stomaco del capofficina :D. Nelle “esse” veloci, che connotavano il percorso, la Boxter ha mostrato una notevole agilità, senza mai creare apprensione, in virtù dell’ottimo bilanciamento dei pesi; sembrava che il limite di tenuta laterale non arrivasse mai; davvero, strabiliante: sembrava invogliarti a spingere sempre di più, il che, per chi non è avvezzo a simili bolidi, diventa concretamente controproducente e pericoloso; non ci si deve lasciar troppo irretire dalle sue ammalianti doti dinamiche. Al termine dell’entusiasmante “hot lap” in tangenziale, per testare la presunta versatilità dell’assetto, promessa dal sistema Pasm, chiedo al capofficina di condurmi su un percorso cittadino; vengo, manco a dirlo, accontentato: decido, stavolta, di lasciar gestire le cambiate direttamente al PDK; pertanto, imposto la modalità “drive” e disattivo la modalità “sport” delle PASM: la prima sensazione che ho percepito è la perdita di carico del volante che acquistava sì leggerezza ma che era, tuttavia, ben lontano dall’essere un comando “cittadino”. Le sospensioni, inoltre, come d’altro canto mi aspettavo, non sembravano digerire bene le asperità della strada né tanto meno avvallamenti e piccole buche, complice la gommatura generosa e, chiaramente, l’assetto, comunque sia, sportivo. Dunque, le sospensioni PASM, senza dubbio, accrescono il livello di versatilità dell’auto ma, giocoforza, non garantiscono, evidentemente, un assorbimento da berlina. Tra le noti dolenti segnalo la pessima, a mio avviso, logica di funzionamento dei paddles: la collocazione, su ambo le estremità del volante, dei medesimi comandi per scalare (paddle posteriore) e per salire di rapporto (paddle frontale) toglie un po’ di quel piacere di guida che, al contrario, offre la tradizionale logica dei due comandi separati, uno per lo “shift up” sulla sinistra ed uno per lo “shift down” per la destra, garantita, fortunatamente, dal volante Sport Design, previsto in opzione. Inoltre, non ho apprezzato l’attivazione della funzione kick down anche nella modalità “manuale”, che, al contrario, ben si accorda con le altre modalità di gestione della cambiata.
La comprerei o ricomprerei?
La Boxter S mi ha soddisfatto in toto: mi hanno convinto fortemente il motore per pienezza, cattiveria e progressione, il cambio PDK che, nonostante qualche piccolo nei nella logica di gestione, risulta molto valido, contraddistinto da una duplice anima con innesti dolci nella marcia in souplesse, e cambiate più energiche nella guida col “coltello fra i denti”, l’assetto che, complice le sospensioni PASM, risulta veramente ben tarato, soprattutto, in chiave sportiva, ed, infine, l’impianto frenante che si è distinto per potenza, modulabilità e prontezza. Dunque, un’auto sportiva che sicuramente gli amanti delle prestazioni e della guida “open air” sapranno apprezzare ad un costo, tutto sommato, accettabile in rapporto alla tipologia di auto.
Porsche Boxster 3.4 S PDK
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I VOTI DEGLI UTENTI
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0
VOTO MEDIO
4,6
4.57143
7


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Ritratto di Flavio Pancione
29 marzo 2013 - 20:50
8
è una delle vere sportive Entry level , ma assolutamente non di ripiego, l'acquisto è più fattibile di altre (vere) sportive. Ottima prova, non ce ne sono molte di prove di queste auto più di nicchia e possono comunque servire a qualcuno..
Ritratto di MatteFonta92
29 marzo 2013 - 21:56
3
Ottima prova complimenti, e congratulazioni per aver provato un'auto sportiva del genere! E, da quanto hai scritto, hai avuto modo anche di guidare altre supercar, come le Lamborghini... beato te!!!
Ritratto di semirgerkhan97
30 marzo 2013 - 10:35
davvero una bella prova!
Ritratto di Tony83
30 marzo 2013 - 17:45
6
Grazie mille per i complimenti, troppo buoni! Ebbene sì, qualche sfizio me lo sono tolto :D Ho guidato una Lambo Gallardo LP560 cv a Viterbo ma niente di che, 5 giri su un circuito che, di fatto, era un kartodromo, per cui ho solo avuto un "assaggio" della belva...invece, ho provato per bene la gamma M a Vallelunga, in particolare, la M5, la M3 e la X6M, da urlo le prime due :) Per quanto riguarda, la velocità d'ingresso in tangenziale, essendo intento alla guida, non ho potuto strizzare l'occhio sul tachimetro, ma ricordo che ero in seconda marcia ad alto numero di giri in quanto il motore ululava. Troppo bello il sound del boxer....sinceramente non me lo aspettavo...sarei curioso di provare il più "piccolino" 2.7 per sentire come suona...ma mi è andata meglio con la S :D
Ritratto di castortroy
2 aprile 2013 - 22:12
Se coupè o spider la scelta è solo frutto di un gusto personale. Avevo una boxster 2.7 (228 cv) è mai ho desiderato una coupè: ritengo e sono profondamente convinto che le sensazioni di guida vengano esaltate con una scoperta. In ogni caso è già tanto riuscire a realizzare il sogno di una sportiva piuttosto che star lì a menarsi su di una scelta che probabilmente mai si realizzerà. Spiace e questo lo dico in generale che questa brutta aria in Italia sta facendo additare i possessori e/o sognatori delle sportive come degli immorali indegni di stare a soffrire con tutti quanti: purtroppo la nostra arrettratezza mentale che fa dell'Italia il Paese più provinciale del mondo renderà impossibile ancora chissà per quanto tempo condividere la gioia di possedere una espressione di arte in movimento.
Ritratto di Flavio Pancione
2 aprile 2013 - 22:20
8
il superbollo e le assicurazioni ostacolano anche chi benestante potrebbe farsi passare lo "sfizio" ma ovviamente i soldi non devono essere sprecati.. e quindi le auto non si comprano e il mercato frena.
Ritratto di Tony83
3 aprile 2013 - 11:49
6
Sono d'accordo! Speriamo che ci sia un deciso cambio di rotta...troppi balzelli e carichi fiscali gravano sull'auto :( ps: per chi volesse qui potrà trovare altre interessanti "prove su strada" http://the-cars-i-want.webnode.it/
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