Oltre alla Cabriolet, con capote interamente in tela, la Porsche 911 è disponibile in un'altra versione col tetto apribile: la Targa, in cui l'unica parte che può scomparire (premendo un tasto, nel tempo di 19 secondi e solo a vettura ferma) è quella sopra i sedili anteriori. Composto da due elementi piatti in leggera lega di magnesio rivestiti in tessuto, il tettuccio va a posizionarsi alle spalle dei due strapuntini posteriori. La versione Targa ha accompagnato la lunghissima storia di questa sportiva (la prima versione risale al 1965) e vanta una linea di particolare eleganza: dietro il largo roll-bar grigio satinato (o nero, a richiesta) si estende l'ampio lunotto avvolgente, che si solleva e arretra tramite un complesso meccanismo per consentire l'apertura del tettuccio. Fra le 911, la Targa è la meno sportiva: a parità di meccanica pesa una quarantina di chilogrammi in più della Cabriolet (e una novantina in più della coupé), è proposta solo con la trazione integrale e non può montare i motori più potenti: è previsto solo il 3.0 biturbo con 385, 450 e 480 cavalli. Tutto è relativo, comunque: anche se perdono qualche decimo nello "0-100", le Porsche 911 Targa restano auto entusiasmanti per gli appassionati, che si gustano ogni sfumatura del "canto" dei generosi sei cilindri boxer posti a sbalzo dietro l'asse posteriore, il rapidissimo cambio robotizzato a doppia frizione e la grande precisione di guida, accompagnata da un comfort che, volendo, consente un uso intenso e quotidiano. La particolare forma della carrozzeria, però, suggerisce di tenere la capote aperta solo a bassa velocità: l'aria tende a incunearsi all'interno del lunotto, causando vortici evidenti.